Il Bar dell'Ingegneria

Votes taken by reversi

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    una della (tante) leggi che si trovano nel libro "la legge di murphy", riferita però ai ristoranti, recita: se gli altri non ci sono forse sanno qualcosa che voi non sapete.

    se la volessimo riferire ad una vierendeel in legno, potremmo parafrasarla come: se gli altri non l'hanno fatta forse hanno capito qualcosa che a noi sfugge.
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    non è https ma solo http.
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    CITAZIONE (Antonio della corte. @ 8/3/2021, 12:16) 
    E se è possibile avere tutte le informazioni possibili.

    per definizione, è possibile avere tutte le informazioni possibili. al contrario, non è possibile avere le informazioni impossibili.

    riguardo alla prima domanda, proverò a guardare qualche testo in mio possesso.
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    CITAZIONE (RICING @ 12/2/2021, 20:11) 
    Io certi professoroni da due soldi, me li lego alla cappella.

    può essere. però non ci vuole la virgola.
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    io sono partito dalla potenza del motore perché la questione delle accelerazioni e del confort degli occupanti si risolve con altri sistemi.

    inizialmente ho ipotizzato che il contrappeso dovesse essere pari alla metà del pieno carico, quello che tu indichi con p(2). ad un primo esame, questa pare essere la situazione migliore perché ogni carico andrà a diminuire il lavoro del motore e non ci sarà bisogno di disporre di una potenza capace di sollevare 300 kg, potendo così bastare una potenza sufficiente per 150 kg.

    questo è un ragionamento che potremmo, in qualche modo, definire "deterministico".

    ma oggi si cerca di affrontare - a torto o a ragione - ogni problema da un punto di vista probabilistico. quindi, mi sono chiesto se cambiasse qualcosa in base alla destinazione dell'ascensore, cioè in base al luogo di installazione. mi viene in mente il vicino ospedale, in cui gli ascensori sono sempre pieni mentre, nel caso proposto, di un semplice condominio, mi aspetto che una gran parte delle volte l'ascensore viaggi a vuoto perché chiamato dall'occasionale utente.

    allora, con la soluzione di adottare un contrappeso pari ad 1/2 del carico max, si hanno 2 inconvenienti, di cui il secondo mi pare ancora più degno di attenzione del primo:
    1. per la gran parte delle volte il motore lavorerà al massimo della sua potenza (lasciamo stare il sovradimensionamento, perché non è questo il punto);
    2. il motore lavorerà al massimo quando la cabina è a pieno carico (lasciamo stare anche i sistemi di sicurezza che intervengono in caso di rottura, perché nemmeno questo è il punto).

    così ho pensato che forse variando le dimensioni del contrappeso si potesse giungere ad una soluzione in grado di ottimizzare il funzionamento dell'ascensore riducendo l'incidenza dei 2 problemi individuati.

    mi sono accorto che, rispetto alla soluzione 1/2, tutte le altre soluzioni sono a due a due simmetriche, nel senso che - nell'una o nell'altra delle due condizioni limite di carico - con un contrappeso 1/3 ho lo stesso squilibrio che avrei con un contrappeso 2/3. ciò comporta che la soluzione con un contrappeso più elevato sia più favorevole perché quando l'ascensore viaggia a pieno carico consente al motore di lavorare solo ad una frazione della sua potenza.

    infatti, non mi interessa che il motore lavori al massimo della potenza quando la cabina è vuota, perché un eventuale malfunzionamento non sarebbe un inconveniente per gli utenti, che non si ritroverebbero chiusi dentro. tanto ho visto che, in ogni caso, c'è sempre una condizione di carico per la quale il motore lavora al massimo della sua potenza qualunque sia l'entità del contrappeso.

    rispetto alla soluzione 1/2, che richiede un motore capace di movimentare 150 kg, la soluzione 2/3 richiede un motore capace di movimentare 200 kg ma quando l'ascensore è a pieno carico il motore deve sollevare solo 100 kg, lavorando alla metà della sua potenza e (immagino) con maggiore sicurezza.

    in termini probabilistici, pur potendo capitare, e capita certamente, è però raro che l'ascensore si trovi a pieno carico.

    a questo punto, perché non mettersi in mezzo alle due soluzioni?

    con un motore capace di movimentare 175 kg (immagino così di risparmiare qualcosa) a pieno carico sarebbe richiesta una potenza sufficiente a sollevare 125 kg (poco più del 70% di quella disponibile). in termini di contrappeso, questa soluzione equivale ai 7/12 (valore medio tra 1/2 e 2/3).

    Edited by reversi - 11/2/2021, 13:39
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    CITAZIONE (RICING @ 10/2/2021, 15:02) 
    Non riesco a capire, come calcolare le sollecitazioni sui tirafondi.

    ma non eri tu quello che alcuni giorni fa si era fatto una risata in questo post: #entry647535549 ?
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    sull'argomento del topic, fresco di pubblicazione, l'ho trovato interessante:

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    https://www.fema.gov/sites/default/files/d...interaction.pdf
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    pressione idrostatica.
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    CITAZIONE (khira @ 2/1/2021, 11:43) 
    Salve, mi sapreste elencare i casi in cui gli sforzi normali in un mezzo continuo hanno sempre lo stesso modulo?

    elencatori di casi, su rieducational channel.
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    CITAZIONE (Alex_Drake @ 11/12/2020, 21:15) 
    quale è la fonte da cui sono tratte quelle immagini?

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    se fino al sesto piano i fabbricati erano due, allora ognuno dei fabbricati possiede una propria struttura.

    se il progettista che ha proposto di separare il settimo piano in due parti ha previsto un sistema di sospensione con tiranti e struttura in acciaio mi chiedo: perché non continuare la struttura del sesto alzando nuovi pilastri?

    la mia opinione (credo si sia capito) è quella di creare due strutture indipendenti, che poi non saranno sismicamente adeguate ma possono però essere adeguate staticamente (se è vero che la situazione al cantinato è al limite del collasso).
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    ho messo +1 sulla fiducia, sperando che il programmino possa essere di aiuto anche per il mio modo di lavorare.

    io disegno tutto, più o meno, alla rinfusa nello spazio modello e poi creo decine di layout, in genere tutti A3. nei layout metto come sfondo il disegno che mi serve e aggiungo gli "abbellimenti", tra cui le scritte, tutte della stessa altezza anche se utilizzo lo stesso disegno diversamente scalato in più layout.

    in effetti, è faticoso stampare uno alla volta ogni singolo layout (anche se per ognuno è possibile salvare le impostazioni, così che alla stampa successiva si fa meno fatica).

    quando ho letto del comando "pubblica" sono saltato dalla sedia, poi ho fatto una ricerca ed ho scoperto che è stato introdotto a partire da autocad 2019. purtroppo ho autocad 2010 e ho evitato di approfondire.
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    CITAZIONE (zax2013 @ 19/10/2020, 11:13) 
    Quindi in definitiva per gli interventi locali: no RSU, no Collaudo, si "Certificato di regolare esecuzione" redatto dalla DL.

    Onestamente non penso che il mio GC di riferimento sia allineato con questa lettura della norma. I vostri?

    G.C. Foggia, Certificato di Regolare Esecuzione, niente allegati.
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    CITAZIONE (cc33 @ 26/7/2020, 08:59) 
    In questi casi lo schema che utilizzo è questo:
    se il profilato è abbastanza alto, pongo ulteriore elemento di alleggerimento sopra il tavellone (polistirolo ad hoc).
    Risultato:
    armatura corrente (RES F8/20x20) corrente (sovrapposta SEMPRE).
    Finito.
    Problema risolto.
    Infatti:
    - portanza, affidata alla soletta
    - zona sottostante: Cassero a perdere.

    la domanda del topic non è se il sistema funziona, ma in base a quale principio funziona.

    questo consente di capire quali sono i casi in cui il sistema non funzionerebbe.

    per dire: la tua esperienza dimostra che il solaio fatto come tu dici sta su; e se dovesse essere il solaio di una biblioteca, a quali condizioni e quale geometria starebbe su?
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    è arrivato il momento di sparare un po' di numeri e di chiudere questo thread.

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    consideriamo il tavellone da 25 cm ed altezza 6 cm. i fori hanno dimensione 5,69x5,10 cm. i setti hanno spessore 0,45 cm.

    assumo che i setti verticali contribuiscano per 1/3 della loro altezza e il setto orizzontale inferiore per tutto il suo spessore. i due setti più esterni invece non contribuiscono perché le facce esterne di ogni tavellone sono a contatto con il tavellone adiacente e quindi non adeguatamente ammorsate dal calcestruzzo.

    le parti resistenti a trazione del laterizio, campite a righe diagonali, sono perciò schematizzabili con barre equivalenti come quella in nero. complessivamente, avendo trascurato il contributo resistente delle 2 parti più esterne, si avranno 3 barre equivalenti ogni 25 cm, ossia 12 barre per metro di larghezza della sezione.

    ciascuna barra equivalente avrà area A = 0,45x5,10/3 + 0,45x(5,69+0,45) = 3,52 cm2 (arrotondato per troncamento delle cifre successive).

    il solaio a cui mi riferisco è quello di sdn73, portato da una trave HEB120. le barre equivalenti le immagino posizionate in asse a d=11 cm dal bordo compresso. l'area totale di laterizio resistente a trazione sull'intera larghezza di 100 cm è pari a 12x3,52 = 42,24 cm2.

    la sezione, semplicemente armata, porta dunque un momento M = ftd*0,9d*A = 10 N/mm2 * 0,9*110 mm * 4224 mm2 = 4181760 Nmm = 4181 Nm

    se il carico è distribuito, con interasse 1 m tra le travi HEB120, la porzione di carico che incide sui laterizi si estende su una luce netta di 0,88 m (la rimanente porzione agisce direttamente sulle ali delle travi).

    il carico massimo ammissibile vale dunque qmax = 8 * M/L2 = 8 * 4181/0,882 = 43192 N/m = 4319 daN/m valore che - per quanto alto - è più basso di quello ottenuto con il precedente modello.

    faccio notare 3 cose:
    1. le approssimazioni fatte sono tutte a vantaggio di sicurezza per cui - atteso che il valore trovato è alquanto elevato - credo si possa dormire tranquilli;
    2. benché si tratti di un carico totale e quindi comprensivo dei pesi propri, in questo valore non entra il peso del profilato perché la verifica è fatta in senso trasversale mentre il peso del profilato è portato dallo stesso profilato in direzione longitudinale;
    3. seppure il carico sembri elevato, dobbiamo comunque tener presente che il singolo tavellone, in una specifica prova di carico, è stato in grado di portare 400 daN di carico concentrato in mezzeria con appoggi posti a 95 cm: il carico distribuito su una luce di 88 cm che provoca in mezzeria lo stesso momento di rottura di quel carico concentrato su una luce di 95 cm è pari a circa 1000 daN/m che, anche al netto della resistenza offerta dal calcestruzzo e dalla maggiore altezza, è in ogni caso un valore considerevole.
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