Il Bar dell'Ingegneria

Califfo 1.0 - Carico limite delle fondazioni superficiali

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    Reversi, tu mi segnali una cosa corretta......a metà.

    Ovvero, quando ho 'inventato' il comando, il servizio Box.com che utilizzo come link per il download di Califfo, riportava in una barra superiore della pagina il nome del file che si sarebbe scaricato e la sua data di creazione/apposizione all'interno del mio Box.

    Purtroppo, dopo qualche tempo, a seguito di restyling che Box.com ha fatto, la data è scomparsa. Con il risultato che le informazioni contenute nella finestra di dialogo sono di fatto inutili.
     
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    va beh, invece di chiamare il file "download_califfo.zip" e basta, vorrà dire che lo chiamerai "download_califfo_03.08.2014.zip".
    mi rendo conto che ciò comporta che ogni volta ti dovrai ricordare di cambiare le date nel nome...
     
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    CITAZIONE (reversi @ 19/9/2014, 10:47) 
    va beh, invece di chiamare il file "download_califfo.zip" e basta, vorrà dire che lo chiamerai "download_califfo_03.08.2014.zip".
    mi rendo conto che ciò comporta che ogni volta ti dovrai ricordare di cambiare le date nel nome...

    Purtroppo no....non basta.
    Ogni volta che modifico il nome, per Box trattasi di nuovo file, e quindi di nuovo link. Perdere quello che ho attualmente mi dispiacerebbe. Anche perchè è il gatto che si morde la coda. Devo sapere a quale link aprire la pagina del browser all'interno del programma, d'altra parte se non carico il programma nel box, non ottengo il link desiderato....
    Ho anche provato a modificare il nome del file dell'attuale link.....ma a quanto pare non è operazione concessa.
     
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    Io nel box quando ho un aggiornamento utilizzo l'apposito bottone carica aggiornamento, e non ha importanza il nome del file che vado a caricare, può essere anche diverso, addirittura con una estensione diversa (es. xlsm al posto di xls), il link in questo modo rimane invariato, ed il contatore degli scaricamenti non si azzera.

    Edited by texitaliano64 - 19/9/2014, 11:16
     
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    CITAZIONE (texitaliano64 @ 19/9/2014, 11:03) 
    Io nel box quando ho un aggiornamento utilizzo l'apposito bottone carica aggiornamento, e non ha importanza il nome del file che vado a caricare, può essere anche diverso, addirittura con una estensione diversa (es. xlsm al posto di xls), il link in questo modo rimane invariato.

    Buono a sapersi. Grazie.
    Lo faccio alla prossima (eliminazione di un piccolo bug, ed inserimento della teoria di Bowles per i cedimenti)
     
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    CITAZIONE (zax2013 @ 19/9/2014, 10:54) 
    CITAZIONE (reversi @ 19/9/2014, 10:47) 
    va beh, invece di chiamare il file "download_califfo.zip" e basta, vorrà dire che lo chiamerai "download_califfo_03.08.2014.zip".
    mi rendo conto che ciò comporta che ogni volta ti dovrai ricordare di cambiare le date nel nome...

    Purtroppo no....non basta.
    Ogni volta che modifico il nome, per Box trattasi di nuovo file, e quindi di nuovo link. Perdere quello che ho attualmente mi dispiacerebbe. Anche perchè è il gatto che si morde la coda. Devo sapere a quale link aprire la pagina del browser all'interno del programma, d'altra parte se non carico il programma nel box, non ottengo il link desiderato....
    Ho anche provato a modificare il nome del file dell'attuale link.....ma a quanto pare non è operazione concessa.

    Zax.

    se usi box.net (o anche box.com) puoi mantenere sempre lo stesso link, stessa posizione all'interno del box e quindi non perdi il contatore dei download, anche cambiando nome.
    La procedura è sintetizzata nella figura che segue.

    xLf6OCV

    scegliendo da "more Option" la voce "upload New Version" puoi scegliere un file avente nome diverso da quello attualmente depositato e puoi anche apporre una qualche descrizione alla nuova versione. Il contatore non viene toccato.

    Mi accorgo adesso che Tex ha già dato la stessa indicazione.
     
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    Era dai tempi della stesura che non avevo necessità di consultare il manuale teorico di Califfo.
    Manca un elemento molto utile nei PDF: il segnalibro.

    Mi sono permesso di aggiungerlo. Se volete utilizzarlo fate pure.

    Manuale Teorico di Califfo 1.1 con segnalibro:
    https://app.box.com/s/04tobhg6st817n2le2qq


    Aggiunto anche il manuale di validazione con segnalibro:
    https://app.box.com/s/fn8toge3qa8vtjhpulq6

    Edited by ingwilly - 19/9/2014, 16:36
     
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    Piccolo riassunto prima di proseguire.

    Nel caso di terreni stratificati Califfo esegue la media ponderata delle caratteristiche geotecniche del "terreno risultante" a partire dalle caratteristiche dei terreni incontrati nello spessore 2*B al di sotto del piano di imposta della fondazione.

    Reversi mi scrive che tale assunzione, pur venendo dall'autorevole Bowles, non è avallata da altri autori (o non ne parlano).
    Ecco quindi che mi chiede l'opportunità di rendere meno 'rigida' questa assunzione (la profondità 2*B entro cui eseguire la media), inserendo una opzione in cui l'utente possa decidere autonomamente il da farsi.

    E mi propone una doppia possibilità.
    Da un lato la possibilità di inserire un "coefficiente moltiplicativo" di B, per default pari a 2, ma modificabile dall'utente. Dall'altro invece una procedura 'automatica' che tenga conto del cuneo elastico al di sotto della fondazione.

    Mi ha anche fornito il link ad un articolo in cui tale criterio è spiegato, che io ho certamente scaricato, ma che non trovo più e che non posso più scaricare dalla mail speditami da Reversi, poichè il link è 'spirato' (amen).

    Ma in soldoni la profondità di 'indagine' dovrebbe essere la seguente:

    H=B/2*tan(Ø)

    E nel caso di terreno stratificato con angoli di attrito via via differenti dovrebbe funzionare come da schema che allego:

    png

    In pratica si determina H con l'angolo d'attrito del terreno proprio sotto la fondazione. Se nella lunghezza H non si incontrano nuovi strati, ebbene quella è la H ricercata. Se invece si riscontra un nuovo strato, con angolo d'attrito Ø1, ecco che con il valore di B' si determina un nuovo triangolo con altezza H1, e ci si ferma qui se nell'ulteriore altezza H1 non si riscontrano nuovi strati, oppure si continua con lo stesso criterio.

    Adesso due cose a Reversi. Che mi rimandi il link all'articolo. E poi che la profondità del cuneo elastico (che lui stesso riconosce essere più 'scarso' della effettiva profondità raggiunta/raggiungibile dalla superficie di rottura) non è quella formula che mi ha riportato.
     
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    CITAZIONE (zax2013 @ 9/10/2014, 09:26) 
    Adesso due cose a Reversi. Che mi rimandi il link all'articolo. E poi che la profondità del cuneo elastico (che lui stesso riconosce essere più 'scarso' della effettiva profondità raggiunta/raggiungibile dalla superficie di rottura) non è quella formula che mi ha riportato.

    Possibile averlo anche io?
     
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    CITAZIONE (zax2013 @ 9/10/2014, 09:26) 
    Piccolo riassunto prima di proseguire.

    Nel caso di terreni stratificati Califfo esegue la media ponderata delle caratteristiche geotecniche del "terreno risultante" a partire dalle caratteristiche dei terreni incontrati nello spessore 2*B al di sotto del piano di imposta della fondazione.

    Reversi mi scrive che tale assunzione, pur venendo dall'autorevole Bowles, non è avallata da altri autori (o non ne parlano).
    Ecco quindi che mi chiede l'opportunità di rendere meno 'rigida' questa assunzione (la profondità 2*B entro cui eseguire la media), inserendo una opzione in cui l'utente possa decidere autonomamente il da farsi.

    E mi propone una doppia possibilità.
    Da un lato la possibilità di inserire un "coefficiente moltiplicativo" di B, per default pari a 2, ma modificabile dall'utente. Dall'altro invece una procedura 'automatica' che tenga conto del cuneo elastico al di sotto della fondazione.

    Mi ha anche fornito il link ad un articolo in cui tale criterio è spiegato, che io ho certamente scaricato, ma che non trovo più e che non posso più scaricare dalla mail speditami da Reversi, poichè il link è 'spirato' (amen).

    Ma in soldoni la profondità di 'indagine' dovrebbe essere la seguente:

    H=B/2*tan(Ø)

    è ovvio che l'altezza H ha, in linea di principio, quell'espressione, quando però Ø sia inteso come l'angolo alla base. se invece intendiamo Ø come l'angolo di attrito del terreno di fondazione, allora l'espressione è:

    H=B/2*tan(45° + Ø/2)

    questa è l'espressione che usa bowles. noi l'abbiamo estesa a 2*B (vedi discussioni nel topic hansen) perché abbiamo visto che le superfici di rottura si estendono ben oltre questa profondità e fissando 2*B si poteva essere certi di tener conto di tutti gli strati di terreno attraversati dalle superfici di rottura.

    ho pensato di suggerire questa modifica per consentire all'utente di "far girare" una prima volta califfo e vedere la profondità effettivamente raggiunta dalle superfici di rottura (in base alla teoria adottata e alle caratteristiche del terreno) espressa dal punto 3 sul grafico di dettaglio e quindi di poter "far girare" califfo una seconda volta immettendo la corretta profondità (questo fa cambiare le medie ponderate, quindi i valori dei parametri di calcolo).

    tutto ciò al fine di evitare di "tirare" dentro la media strati di terreno che non sono interessati dalle superfici di rottura e quindi falsano il valore su cui poi viene basato il calcolo.

    rimane comunque da vedere se è corretto riferirsi all'intero sviluppo delle superfici di rottura ovvero al solo cuneo sotto la fondazione, come diversi autori suggeriscono. dare all'utente la possibilità di intervenire anche su questo aspetto rende ciascuno libero di operare come meglio crede.

    CITAZIONE (zax2013 @ 9/10/2014, 09:26) 
    E nel caso di terreno stratificato con angoli di attrito via via differenti dovrebbe funzionare come da schema che allego:

    png

    In pratica si determina H con l'angolo d'attrito del terreno proprio sotto la fondazione. Se nella lunghezza H non si incontrano nuovi strati, ebbene quella è la H ricercata. Se invece si riscontra un nuovo strato, con angolo d'attrito Ø1, ecco che con il valore di B' si determina un nuovo triangolo con altezza H1, e ci si ferma qui se nell'ulteriore altezza H1 non si riscontrano nuovi strati, oppure si continua con lo stesso criterio.

    Adesso due cose a Reversi. Che mi rimandi il link all'articolo. E poi che la profondità del cuneo elastico (che lui stesso riconosce essere più 'scarso' della effettiva profondità raggiunta/raggiungibile dalla superficie di rottura) non è quella formula che mi ha riportato.

    entro stasero spero di riuscire a mandare l'articolo sia a zax che ad afazio.
     
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  11. pasquale100
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    forse offtopic ma vi chiedo un parere sulla decenza o meno di considerare i coefficienti di profondità;
    è il caso di un edificio esistente, le caratteristiche geotecniche fornite sono parecchio arbitrarie perché rilevate a distanza e quindi non tenendo conto del miglioramento avvenuto nel terreno per il carico applicato da molti anni, per cui per trovarmi vorrei far ricorso a questi coefficienti (ad esempio il termine con Nq aumenta di 1,3);
    si tratta inoltre di una fondazione fatta con scavo a sezione obbligata per cui il terreno di ricoprimento è quello originario e non è di riporto
     
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  12. micheleconti
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    Pasquale sei sicuro del "miglioramento"? cosa molto positiva lo scavo in sezione ristretta (solo se hai controllato personalmente)
     
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    Pasquale, se la cosa può consolarti, proprio in Califfo abbiamo ritenuto opportuno far decidere all'utente se considerare o meno i fattori di profondità per le teorie che li prevedono (Ad esempio EC7 non li prevede affatto, eppure deriva per buona parte dalla teoria di Vesic, dove invece i coefficienti di profondità ci sono).

    E' vero che il valore di default è per prenderli in considerazione, però se si vuole, e per evitare 'abbagli' è possibile istruire Califfo a non tenerne conto.

    Da quel che capisco però i fattori di profondità non dipendono affatto dalle caratteristiche (magari migliorate nel tempo) del terreno proprio al di sotto della fondazione, quanto dai terreni a fianco della fondazione stessa.
    Ora, sarà anche una trincea ristretta quella delle fondazioni dei tuo edificio, ma in definitiva le caratterstiche meccaniche di questi terreni 'laterali' come sono?
     
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  14. pasquale100
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    prima di tutto grazie a Michele e a zax,
    lo so che quei coefficienti tengono conto della resistenza a taglio del terreno a fianco, che in questo caso è quello originario perché si tratta di fondazione di edificio in muratura, classicamente fatta con getto di cls in scavo a sezione obbligata;
    e questo terreno a fianco è molto buono;
    anzi ho utilizzato anche caratteristiche migliori per il terreno sotto, valutandole sulla base di una prova edometrica tipica;
    purtroppo ripeto sempre a chi fa le indagini geotecniche di provare il terreno sotto la fondazione quando l'edificio è esistente ma parlare con il muro è meglio
     
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    in generale, io trascuro tutte le volte che posso il contributo dell'approfondimento.

    per gli edifici nuovi non è un grosso problema, dato che le fondazioni è bene che siano sempre generose (per via dei cedimenti, perché rimangano in campo elastico, perché ricadano su di loro -e non sulla sovrastruttura- eventuali problemi derivanti da cavità nel terreno o zone con terreno scadente, e via dicendo).

    per gli edifici esistenti è chiaro che gran parte di questo discorso salta. allora, se il coefficiente di sicurezza (chiamiamolo così) è troppo esiguo allora, esclusivamente per gettare un po' di fumo negli occhi, si mette in conto l'approfondimento e di colpo i margini di sicurezza diventano più che ampii (ma l'ingegnere sa che il vero margine è un'altro, comunque sufficiente). in questo caso, anche chi fa i controlli e dovesse sorteggiare la pratica proverà a ripetere il calcolo senza i coefficienti d e troverà che il tutto funziona lo stesso.

    se però il contributo dell'approfondimento è essenziale al raggiungimento del coefficiente di sicurezza ci andrei con i piedi di piombo (è un po' quello che si verifica con la pressione passiva): puoi garantire nel tempo il permanere di quel contributo? e se qualcuno (incluso il tuo attuale committente) il giorno dopo che tu hai presentato il tuo progetto inizia a scavare lì di fianco?
     
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1204 replies since 10/12/2012, 23:44   65005 views
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