Il Bar dell'Ingegneria

Esecutivi strutturali: scale di rappresentazione

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    Cari colleghi vorrei porvi una domanda essendo alle prime armi e volendo essere preciso: quali sono le scale di rappresentazione più adatte per i disegni strutturali?
    Tipo per la distinta dei solai (e sue sezioni longitudinali) è più corretta una rappresentazione 1:20/25 oppure di solito si adopera 1:50 e per i maggiori dettagli si rimanda alle sezioni trasversali 1:10/5?
     
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    Ricordavo che nelle NTC 2018 (e le NTC2008 prima di loro) imponessero la scala 1:50 per le carpenterie e distinte armature dei c.a.
    Ma rileggendo le une e le altre non ho più ritrovato quanto pensavo di ricordare.

    Di sicuro nell'ambito dei lavori pubblici il progetto strutturale "esecutivo" va redatto a quella scala minima (1:50)

    Ovviamente se fai i dettagli di aggancio degli elementi di una struttura metallica la scala 1:10 è la minimissima che puoi usare, con la scala 1:5 "regina" e magari puoi spingerti fino alla 1:2

    P.S. alla fine ricordavo bene. Cercavo però nei posti sbagliati. L'obbligo della scala 1:50 viene sancito nelle circolari per carpenterie, profili e sezioni
     
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    ok perfetto grazie mille!! Un'ultima cosa su cui ho un dubbio: se realizzo la distinta ad esempio del solaio (elemento più tozzo delle travi) e volendo far vedere nella sezione longitudinale dell'intero solaio la rete elettrosaldata, i travetti rompitratta ecc.. c'è il rischio che non si vede nulla, ergo ho visto alcuni progetti universitari in cui si adoperava la scala 1:20. Quindi volevo capire in tal caso se si prosegue con la 1:50 fregandosene di tutto e lasciare semplicemente alle 1:10-1:5 i dettagli
     
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    CITAZIONE (Fred15 @ 3/10/2023, 16:42) 
    ...c'è il rischio che non si vede nulla...

    certo, il rischio c'è. ma c'è pure il rischio che si vede tutto però l'impresa non lo guarda.
     
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    Questo ad esempio è uno degli schemi di solaio in latero cemento che generalmente inserisco nei miei progetti (ovviamente non è sempre uguale, ma cambia in base a spessori, tipologie differenti, ecc.).

    png

    Come vedi è in scala 1:10 e mi pare che tutto quanto vi è presente abbia la giusta grandezza per essere quotato, descritto, letto.

    Chi vuol leggerlo, lo può leggere. Non può avere scuse.
    Se non lo legge, buon per lui, vuol dire che ha le idee chiarissime e sa cosa deve fare.
    Se non lo legge perchè ha problemi di presbiopia bastano un paio di occhiali in farmacia.
     
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    Questi particolari mi trovo (anche io li ho previsti in scala 1:10) io mi chiedevo la sezione longitudinale del singolo travetto affinché si vedano bene i dettagli risulterebbe conveniente scale a 1:20?
     
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    CITAZIONE (zax2013 @ 3/10/2023, 18:26) 
    Questo ad esempio è uno degli schemi di solaio in latero cemento che generalmente inserisco nei miei progetti...

    quelle barre che indichi come armatura di sospensione e che poi è l'armatura a taglio, che a me viene sempre pari a 1fi12/travetto, io non la metto mai di fianco all'anima, perché in quella posizione è causa di sfondellamento delle pignatte.

    io la metto, e ritengo che lì vada messa, sopra l'anima del travetto.
     
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    io gli esecutivi degli impalcati li facevo (sono anni che non faccio una pratica al GC) sempre in sala 1:100. se il disegno da stampare come 1:100 non entrava in un A4, lo stampavo in un A3.
    in scala 1:50 (ma anche in scala 1:100) solo per rendere chiara la sezione della scala e i dettagli costruttivi.
    la distinta delle travi e dei pilastri in scala un po' maggiore di 1:100, e anche fuori scala, ma tale che entrino in un A4, il tutto quotato in ogni parte.
    applico i principio di fare entrare ogni disegno in un A4 (eventuali fogli in A3 li piego), che rilegavo con adeguati punti metallici unitamente agli elaborati di calcolo e agli disegni architettonici che stampavo pure in A4.

    alla fine potrà sembrare strano, ma così è.
    fare le copie di A4 (o di qualche A3) per le esigenze del cantiere è immediato.

    più grande è stampato un disegno, meno immediata diventa la sua lettura.

    (per certi miei "clienti" particolari un consiglio: astenersi perditempo).
     
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    CITAZIONE (Salvatore A. @ 4/10/2023, 10:54) 
    io gli esecutivi degli impalcati li facevo (sono anni che non faccio una pratica al GC) sempre in sala 1:100. se il disegno da stampare come 1:100 non entrava in un A4, lo stampavo in un A3.
    in scala 1:50 (ma anche in scala 1:100) solo per rendere chiara la sezione della scala e i dettagli costruttivi.
    la distinta delle travi e dei pilastri in scala un po' maggiore di 1:100, e anche fuori scala, ma tale che entrino in un A4, il tutto quotato in ogni parte.
    applico i principio di fare entrare ogni disegno in un A4 (eventuali fogli in A3 li piego), che rilegavo con adeguati punti metallici unitamente agli elaborati di calcolo e agli disegni architettonici che stampavo pure in A4.

    alla fine potrà sembrare strano, ma così è.
    fare le copie di A4 (o di qualche A3) per le esigenze del cantiere è immediato.

    più grande è stampato un disegno, meno immediata diventa la sua lettura.

    (per certi miei "clienti" particolari un consiglio: astenersi perditempo).

    A sto' punto stampa in A5 o A6, è ancora più facile da portare in giro il progetto.
     
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    Ragazzi ma in merito alla rete elettrosaldata ho visto svariati disegni (chi disegna solamente i tondini a livello delle armature per la flessione superiore, chi disegna i tondini più in alto e con una linea perpendicolare sopra e chi no) ma qual’è l’esatta rappresentazione e a che posizione si inseriscono?
     
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    CITAZIONE (Alex_Drake @ 4/10/2023, 12:49) 
    A sto' punto stampa in A5 o A6, è ancora più facile da portare in giro il progetto.

    se si potesse fare certo, solo che in A5 non si capiscono, non vengono leggibili, quindi non si fa.

    per i disegni strutturali non esiste una scala "giusta" da applicare.
    la scala deve essere la più piccola possibile, tale da essere immediatamente leggibile e chiara per tutti.
    i regolamenti dei Comuni impongono che siano almeno 1:100, che è la più opportuna per il progetto architettonico, ma non è detto che debba sempre essere 1:100.
    i tecnici catastali che approvano i docfa vogliono 1:200, e se non ci entra vogliono il 200 in un A3 oppure vogliono che si passi a 1;500; io ho fatto planimetrie in 1:400 che entravano bene e leggibilissime in A4 e così me li sono fatte approvare (il 1:400, per quanto "piccolo" si legge, mentre in 1:500 non si capisce il disegno).

    usare la rete elettrosaldata mi fare una fesseria, anche perché non è tanto maneggevole come i semplici tondini da 8.
    da me come ripartitori usiamo 1fi8 ogni 30 cm messi sopra le pignatte e si fa presto a posarli. questi fi 8 se si ancorano alle travi fronteggiano il momento negativo all'attacco nella piastra (nella direzione ortogonale al solaio, all'appoggio).
    io i ripartitori non li ho mai disegnati, perché basta scrivere nella pianta dell'impalcato "ripartitori 1fi8/30")
     
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    fermo restando quello che ognuno fa, mi pare che qui la discussione non sia su come faccio io o su come fa un altro, quanto piuttosto come si fa.

    e gli strutturali vanno in una scala minima di 1:50.

    ci sono anche delle norme iso in proposito.

    il formato del foglio non c'entra niente con la scala, si può usare anche un a4 ma se il disegno non ci sta non si rimpicciolisce la scala ma si ingrandisce il foglio.
     
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    trovato: la norma iso è la 5455.
     
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    CITAZIONE (reversi @ 4/10/2023, 14:04) 
    fermo restando quello che ognuno fa, mi pare che qui la discussione non sia su come faccio io o su come fa un altro, quanto piuttosto come si fa.

    e gli strutturali vanno in una scala minima di 1:50.

    ci sono anche delle norme iso in proposito.

    il formato del foglio non c'entra niente con la scala, si può usare anche un a4 ma se il disegno non ci sta non si rimpicciolisce la scala ma si ingrandisce il foglio.

    non credo che esista il problema "come si fa".
    il problema della scala è legato alla leggibilità (chiarezza) del disegno. se poi uno vuole applicarsi la iso, per me va bene.
    il problema del foglio è ai fini pratici,
    ritrovarsi un disegno in A1 che non rappresenta informazioni tali da esigere un A1 fa perdere solo tempo ad aprirlo e a richiuderlo, se poteva farsi in un A4.
    quando mi capitava qualche grosso progetto, li facevo al 200 perché mi rifiuto di usare lo A0 (gli architettonici al 100 certe volte a malapena entrano in A0); se tutto entro comodo e leggibilissimo in A1 con il 200, né il Comune, né altri uffici fanno osservazioni sulla scala che non è 1:100.
    se potessi farei anche in A5 o A6, ma non ci riesco e non è paratico ai fini delle copie.
    perdonami reversi, ma per me dire che gli strutturali vanno in scala minima 1:50 non è "un comandamento".
    ai bei tempi dei rapidograf era molto meno faticoso disegnare un impalcato al 100 rispetto al 50 (almeno tre volte meno faticoso).
    l'utilizzo della scala da usare e del foglio non è una questione personale, serve a crearsi un metodo per ridurre il casino ad aprire e richiudere fogli.
     
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    CITAZIONE (Salvatore A. @ 4/10/2023, 15:44) 
    quando mi capitava qualche grosso progetto, li facevo al 200 perché mi rifiuto di usare lo A0 (gli architettonici al 100 certe volte a malapena entrano in A0); se tutto entro comodo e leggibilissimo in A1 con il 200, né il Comune, né altri uffici fanno osservazioni sulla scala che non è 1:100.

    solo per precisare: se un architettonico al 100 non entra in un a0, è sicuro che lo stesso architettonico al 200 non entra in un a1.

    aggiungo un link ad un bel file del politecnico di bari: normalizzazione del linguaggio grafico.
     
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