Il Bar dell'Ingegneria

Ci A Pi

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    CITAZIONE (zax2013 @ 13/1/2016, 13:08) 
    Il fatto è che siamo 'drogati' ed il giudizio semplicemente qualitativo: "I momenti sollecitanti sono inferiori ai momenti di rottura" (che è poi quanto semplicemente dice la formula 2.2.1 che ho riportato) non ci piace.
    Dobbiamo sapere quanto siamo distanti, quanto stiamo sfruttando, quanto non stiamo sfruttando, ecc.

    Ma non toglietemi però, per favore, il 'patatoide'!

    Non ci penso nemmeno a togliere nulla a nessuno specie se lo ha avuto con duro e sudato lavoro.

    Ma noi come concludiamo la vicenda?
    Abbiamo un qualche appoggio di tipo scientifico che avvalori l'ipotesi che abbiamo adottato oppure dobbiamo semplicemente specificare che in autonomia e basandoci sul concetto generale della norma abbiamo scelto di procedere col metodo del vettore?

    Oppure, dato che la determinazione dei punti F e G è immediata proporre il coefficiente di utilizzazione valutato secondo norma magari per diversi valori del coefficiente alfa a scelta insindacabile di chi lo adotta e dare anche il coefficiente di utilizzazione secondo il metodo del vettore.

    Per quanto riguarda il codice io direi di agire nel seguente modo:
    - avuta la polilinea del contorno determiniamo se l'origine è interno o esterno

    Nel caso in cui è interno proseguiamo con la determinazione se il punto sollecitante è interno o esterno, determiniamo il punto di intersezione del vettore OS nel ramo del contorno che sta nello stesso quadrante di S e coi dati ricavati calcoliamo il coefficiente di utilizzazione. Il suo inverso sarà il coefficiente di sicurezza (che ci rappresenterà il moltiplicatore dei carichi per ottenere la rottura.

    Nel caso in cui l'origine è esterno alla fetta di dominio, determiniamo soltanto se il punto sollecitante è interno esterno e in entrambi i casi non determiniamo alcun punto sul contorno (la cui determinazione pare sia problematicamente poco convergente) limitandoci a restituire "verifica positiva" o "verifica negativa".
     
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    CITAZIONE (afazio @ 13/1/2016, 13:28) 
    Per quanto riguarda il codice io direi di agire nel seguente modo:
    - avuta la polilinea del contorno determiniamo se l'origine è interno o esterno

    Nel caso in cui è interno proseguiamo con la determinazione se il punto sollecitante è interno o esterno, determiniamo il punto di intersezione del vettore OS nel ramo del contorno che sta nello stesso quadrante di S e coi dati ricavati calcoliamo il coefficiente di utilizzazione. Il suo inverso sarà il coefficiente di sicurezza (che ci rappresenterà il moltiplicatore dei carichi per ottenere la rottura.

    Nel caso in cui l'origine è esterno alla fetta di dominio, determiniamo soltanto se il punto sollecitante è interno esterno e in entrambi i casi non determiniamo alcun punto sul contorno (la cui determinazione pare sia problematicamente poco convergente) limitandoci a restituire "verifica positiva" o "verifica negativa".

    io ribalto la procedura:
    - avuta la polilinea del contorno, determiniamo se il punto di sollecitazione è interno o esterno: ciò ci consente di restituire "verifica positiva" o "verifica negativa".

    Nel caso in cui anche l'origine è all'interno proseguiamo con la determinazione del punto di intersezione del vettore OS nel ramo del contorno che sta nello stesso quadrante di S e coi dati ricavati calcoliamo il coefficiente di utilizzazione. Il suo inverso sarà il coefficiente di sicurezza (che ci rappresenterà il moltiplicatore dei carichi per ottenere la rottura).

    Nel caso in cui l'origine è esterna alla fetta di dominio, avendo già la risposta "verifica positiva" o "verifica negativa", proseguiamo come più ci aggrada.
     
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    Ciò che mi piace poco è la differente 'natura' del valore numerico che uscirebbe fuori per il coefficiente di utilizzazione (o di sicurezza) per un dominio che comprende l'origine o per quello che non lo comprende.

    E se anche nel caso in cui l'origine del riferimento fosse interno al dominio che succede? Non potremmo ugualmente trovare 2 intersezioni, vedere la lunghezza del segmento che 'trafigga' da parte a parte il dominio e poi rapportarlo alla distanza maggiore dal punto "sollecitazione"?
    Verrebbero fuori gli stessi numeri che nel caso esterno, no?
     
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    CITAZIONE (zax2013 @ 13/1/2016, 13:43) 
    Ciò che mi piace poco è la differente 'natura' del valore numerico che uscirebbe fuori per il coefficiente di utilizzazione (o di sicurezza) per un dominio che comprende l'origine o per quello che non lo comprende.

    E se anche nel caso in cui l'origine del riferimento fosse interno al dominio che succede? Non potremmo ugualmente trovare 2 intersezioni, vedere la lunghezza del segmento che 'trafigga' da parte a parte il dominio e poi rapportarlo alla distanza maggiore dal punto "sollecitazione"?
    Verrebbero fuori gli stessi numeri che nel caso esterno, no?

    Per quello che non lo comprende non lo determiniamo dato che non avrebbe alcun senso.
    Oppure come dici tu ma perdendo il significato di "Moltiplicatore".

    Edited by afazio - 13/1/2016, 13:57
     
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    Tenuto conto di quanto si è detto io procederei controllando se O è interno alla fetta di patatoide, se sì esiste un unico punto di intersezione con la fetta di patatoide e quindi proseguo con la procedura già scritta, se questo test fallisce siamo nel caso limite che avevo segnalato e quindi a questo punto controllo se il punto sollecitante è fuori dal dominio ed in tal caso non è comunque mai verificato e non serve andare oltre, in caso contrario determino la intersezione della semiretta sollecitante con il patatoide che sia più distante da O ed a quel punto restituisco quella coppia di momenti ultimi.
     
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  6. UncleJack
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    Circa alfa: ci sono dettagli nel Ec2. Più tardi posso postare riferimenti più accurati.

    Personalmente non vedo l'ora di implementare definitivamente la pressoflessione deviata nel mio codice e dimenticare per sempre quella formula. :rolleyes:
     
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    Tengo a precisare che nel caso O sia fuori dalla fetta di patatoide, non avrebbe neppure senso trovare coefficienti di sicurezza o di sfruttamento, non dovrebbe essere mai verificabile un simile caso, in quanto la deformazione ultima ha avuto luogo prima che il manufatto sia posto in esercizio.
    Nel caso di travi c.a.p. al taglio dei trefoli si raggiungerebbe la sollecitazione limite a trave scarica e poco serve sapere che in esercizio sarebbe verificata, perchè è una condizione postuma quindi irrealizzabile.
    Link nuova versione aggiornata:
    https://app.box.com/s/4enzo4t3886bd0d142ol

    Edited by texitaliano64 - 16/1/2016, 17:00
     
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    ecco cosa dice l'eurocodice:

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  9. UncleJack
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    Che tra l'altro sembra confermare che alfa è dato per sezioni circolari e rettangolari. Hic sunt leones da altre parti.
     
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    beh, viene anche precisato: "in assenza di calcolo accurato della sezione trasversale", che mi pare voglia significare proprio quello che fa il codice di zax.
     
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    CITAZIONE (reversi @ 12/1/2016, 18:12) 
    ***
    a mio parere, il tasso di sfruttamento va valutato nel piano Mx-My, ad N costante.

    Ah: a volte ritorna il tasso di sfruttamento sezionale.
    Qualcosa di analogo avevo cercato di discuterlo qui: https://bar-ingegneria.forumfree.it/?t=71792519&st=15
    ma senza successo (come sembra aver cercato di spiegare Paolo Rugarli).
    ;)
     
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  12. UncleJack
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    CITAZIONE (texitaliano64 @ 13/1/2016, 14:23) 
    Tengo a precisare che nel caso O sia fuori dalla fetta di patatoide, non avrebbe neppure senso trovare coefficienti di sicurezza o di sfruttamento, non dovrebbe essere mai verificabile un simile caso, in quanto la deformazione ultima ha avuto luogo prima che il manufatto sia posto in esercizio.

    Pensando a una sezione post-tesa, temo che sia una situazione che possa accadere proprio in fase di tiro nei casi in cui i permanenti portati siano consistenti. Al di là ovviamente delle verifiche SLE che dovrebbero comunque segnalare una anomalia, non escluderei le verifiche SLU.
     
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    CITAZIONE (genioincivile @ 11/4/2016, 10:31) 
    Ma scusate, la 4.1.10 ci dice che se ragiono con due flessioni rette indipendenti, ponendo alpha=1 per la verifica positiva dovrei stare dentro FG,
    Come poi suggerisce reversi incalzato da Unclejack alpha>1 lo impiego basandomi sull'EC.
    Ma per me è vero quanto dice zax, ossia occorre basarsi sul patatoide ovvero se dispongo del patatoide posso ben permettermi di sfruttarlo. La verifica a parer mio è positiva se OS/OR è <1.
    ovvero in altri termini ponendo OS/OR = al primo membro della 4.1.10 mi permette di valutare alpha riguardante la specifica sezione in base ad un calcolo diretto, e ci offre il grado di patatosità lungo il tratto OR.

    Cosa sono FG, OS e OR?

    Porre alfa=1 significa tirare dritto nel dominio. cioè collegare il punto (0;MRyd) col punto (MRxd; 0) con un segmento anzichè con una curva con concavità in basso.. Per questo basta essere sotto questa retta per essere sicuri di star dentro il dominio.
     
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    CITAZIONE (genioincivile @ 11/4/2016, 10:46) 
    sono riferimenti presi dalle precedenti immagini

    La riporto per maggiore chiarezza:
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    Patata

     
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283 replies since 18/1/2014, 10:24   14202 views
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