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afazio
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Terza curiosità:
Considerando una turbina di class I per cui la velocità estrema di riferimento è pari a 50 m/s e la velocità media deciminutale è pari a 10 m/s, che peso hanno nelle verifiche a fatica le alte velocità, cioè quelle in cui la turbina è ferma (v>vout=28 m/s) ?
Per capire il loro peso riporto la tabella con i cicli per sample(simulazione)=1 sec relativa a Rayleigh:
Qui possiamo vedere che già per velocità maggiori ai 28 m/s, il numero di cicli per simulazione pari ad 1 secondo è dell'ordine di 105 e che diminuiscono all'aumentare della velocità. Per velocità maggiori di 38 m/s già il numero dei cicli scende all'ordine delle migliaia. Per questi bassi valori di cicli il fenomeno della fatica non sussiste proprio e ce ne possiamo rendere conto leggendo le curve SN riportate in EC3.1.9:
Come vedete, anche per la più scarsa delle categorie di dettaglio, per N<= 104 la resistenza a fatica risulta maggiore delle resistenza "strutturale" dell'acciaio S275. Per le categorie di dettaglio più alte questo limite puo' anche essere N=105 cicli.
Da questo si può concludere che a governare la verifica a fatica non sono i venti con alta velocità ma quelli a bassa velocità in genere compresa nel range di velocità di funzionamento della turbina.
Edited by afazio - 17/3/2016, 12:13
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