Il Bar dell'Ingegneria

Discrepanze valori nominali sezioni UPN

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    CITAZIONE (afazio @ 1/6/2023, 11:41) 
    Dato che i valori statici continuano ad essere uguali ai precedenti, il parametro "u" è come se ci fosse, e come se fosse stato dimenticato.
    A questo punto la discussione risulta essere sterile e la cosa mi annoia.
    Bye

    Per me il valore nominale Iy=604 cm4 non è uguale a Iy=615 cm4, ma forse sbaglio io.
     
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    faccio una domanda che io ritengo risolutiva, poi è chiaro che ognuno può rimanere con le sue opinioni ma per me dopo questa domanda la questione è risolta.

    dove si vede, nella figura del 2009, che lo spessore dell'ala viene misurato a b/2?

    nella figura del 1963, dove esso è chiamato t, viene chiaramente indicato il punto in cui misurarlo. ma in quella del 2009?

    la figura del 2009 è lacunosa: manca u ma manca pure l'indicazione di dove misurare s (o t che dir si voglia). presumere che vada misurato sempre a b/2 per me è arbitrario.


    edit: post cancellato perché originato da una svista.

    Edited by reversi - 1/6/2023, 16:06
     
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    CITAZIONE (reversi @ 1/6/2023, 13:53) 
    faccio una domanda che io ritengo risolutiva, poi è chiaro che ognuno può rimanere con le sue opinioni ma per me dopo questa domanda la questione è risolta.

    dove si vede, nella figura del 2009, che lo spessore dell'ala viene misurato a b/2?

    ...

    Figura a pagina 3 della DIN 1026-1:2009-09

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    CITAZIONE (mmj @ 1/6/2023, 14:47) 
    Figura a pagina 3 della DIN 1026-1:2009-09

    hai ragione: non avevo visto il t messo di lato.
     
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    Un ricordo.

    Al primo anno di università, al primo semestre, seguivo il corso di Analisi I.
    Tra i vari studenti sconosciuti, uno in particolare, quasi fin dai primi giorni cominciammo a conoscerlo tutti.
    Nel gruppetto che avevo cominciato a frequentare lo battezzammo subito "Muppet". Perchè aveva una bocca larghissima e una preoccupante rassomiglianza con il ranocchio verde del Muppet Show (ovviamente chi all'inizio degli anni ottanta non c'era non sa di cosa parlo).
    Onestamente non ricordo più il nome vero. Perchè penso (ma chissà, ormai la memoria vacilla) che dopo il primo anno abbia vinto un concorso come disegnatore al catasto ed abbia deciso di impiegarsi, non frequentando più.
    Dalle superiori era fidanzato/legato ad una ragazza, una delle poche, che come lui si era iscritta alla facoltà di ingegneria. Seguivano insieme le lezioni.
    Sempre nel solito gruppetto anche lei era stata ribattezzata con il soprannome di "Renato Zero" per il suo viso spigoloso e vagamente androgino.
    Anche della ragazza non ricordo il nome vero. Alla fine del semestre, convinta che la facoltà di ingegneria non facesse per lei, si era spostata alla facoltà di geologia.

    Perchè Muppet era infine riconosciuto da tutti, fin dal primo giorno? Per il suo viso? Per la sua simpatia? No. Le ragioni erano semplicemente due.

    Muppet registrava le lezioni. Allo scopo utilizzava non già un semplice mangianastri, ma si portava da casa quello che in quegli anni era lo "stereo portatile", ovvero oggetto munito di maniglia con radio, 2 casse, in mezzo il mangiacassette. Il suo stereo aveva 2 qualità: era enorme, e quando finiva il nastro della cassetta si metteva automaticamente in funzione la radio.
    Dovendo registrare dal microfono dello stereo, ed essendo questo collegato al volume di tutto l'apparato, in fase di registrazione doveva mettere il volume al massimo affinchè si sentisse dalla sua postazione la voce del professore.
    Cercava di starci attento, ma spesso capitava che la cassetta finisse e che l'intera aula ad anfiteatro venisse inondata da musica sparata a tutto volume. Facendo sobbalzare professori e studenti. A seguire profusione di scuse da parte da Muppet.

    La seconda ragione era che Muppet interveniva. Noi silenziosi, intenti a prendere appunti, lui a far domande ed a cercare di interagire con il professore di turno.
    Ad onor del vero devo dire che Muppet non era spinto da piaggeria, voglia di primeggiare sugli altri, far vedere a tutti i costi che era uno studente attento e sempre presente. Il suo intento era capire passaggi che non aveva capito. A volte interveniva nel tentativo di districare concetti che non erano chiari ad altri colleghi.

    Fu a causa di questo ultimo motivo che Muppet venne decisamente "punito", tanto da farlo smettere definitivamente, per l'intera durata residua del corso, di intervenire.

    Si era alla fine di una lezione di analisi. Il professore aveva riempito di formule, diagrammi, dimostrazioni di teoremi, ecc. l'intera superficie-lavagna dell'aula. Noi stanchi eravamo pronti ad andarcene, quando un collega cercò vanamente di spiegare al professore che non aveva capito qualcosa. Ma era stato così poco chiaro nel dire cosa di tutto quanto esposto quella giornata non avesse capito che anche il professore non riusciva a capire. La discussione da parte del professore cominciò così: "Ma che cosa non ha capito, forse questo passaggio?", e lo studente: "No, professore, questo passaggio mi è chiaro", ed il professore ribatteva: "Ma allora cosa non ha capito, quest'altro passaggio?", e così via per circa 3-4 passaggi indicati dal professore ma mai non compresi dallo studente.
    Onestamente, non posso dire se l'intera platea si disinteressò alla questione tanto quanto me ne disinteressai io. Non so dire se la questione sollevata dallo studente fosse "sostanziale" oppure una questione di "lana caprina" tipica di Analisi Matematica (in Analisi 2 un mio collega venne tenuto più di un'ora agli esami, per fargli dire che l'intervallo dei vari teoremi di Cauchy - per punti di accumulazione, ecc. - doveva essere "arbitrario" e non "piccolo a piacere" come aveva detto inizialmente lui). Sta di fatto che io ebbi la sensazione che ogni volta che lo studente insisteva a dire di non aver capito, una larga fetta della platea, magari inizialmente interessata, si distraeva e cominciava a pensare ad altro.
    Fu quindi in questo momento di particolare distrazione che sentimmo tutti distintamente Muppet prorompere in questa frase (per me rimasta storica) detta ad alta voce: "Ma tu, forse, collega, non hai ben chiara la differenza tra funzione ed applicazione!".

    L'aula sonnecchiante e distratta venne attraversata d'improvviso come da una scarica elettrica. Tutti si fecero improvvisamente attenti ed: ammirazione! Questo il sentimento che ci animò in quei pochi istanti nei confronti di Muppet.
    Non soltanto era stato capace di seguire tutti i ragionamenti fin lì fatti, di seguire tutte le domande dello studente al professore, tutte le spiegazioni che il professore cercava di dare allo studente.......ma finanche di trovare la soluzione al problema!

    Ma quando il professore con l'aria stanca e con il suo solito parlare strascicato, rivolto a Muppet, disse: "Ma guardi che funzione ed applicazione sono la stessa cosa!"...........le nostre sonore risate, involontarie certo, non volute senza dubbio, ma spontanee e liberatorie, interruppero il silenzio improvvisamente sceso nell'aula e come un terribile boato arrivarono alle orecchie di Muppet.

    Fu così che Muppet, rosso in viso e mortificato, decise di non intervenire mai più. Come in effetti fece.
     
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