Il Bar dell'Ingegneria

Votes taken by afazio

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    La formula del termine generico diventa:



    In cui la quantità



    è la serie armonica, che sappiamo essere divergente.

    Pertanto per n che tende ad infinito la serie tende ad infinito ottenendo uno sbalzo teoricamente infinito
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    CITAZIONE (reversi @ 30/6/2019, 14:44) 
    l'altro giorno sono andato al bagno.
    mi sarò trattenuto sì e no per un quarto d'ora.
    proprio in quei minuti hanno fatto brillare il ponte.
    perché?

    sarà stato per non farmi assistere in diretta?

    E lo sciacquone?
    Non si tira mai durante se si vuol assistere alla dinamica della cacata.
  3. .
    Una vignetta per ogni occasione
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    La vignetta:
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    CITAZIONE (taipan95 @ 7/6/2019, 17:18) 
    Buonasera a tutti,
    sono uno studente all'ultimo anno di Ing.Meccanica e per la mia tesi mi sto occupando di un banco prova per studiare l'attrito sui cuscinetti. ..

    MI pare di capire che il tema principale della tua tesi sia il banco di prova per lo studio dell'attrito sui cuscinetti e mentre la progettazione del carroponte sarebbe un accessorio. Penso che la prima parte afferisca a qualche disciplina specifica della meccanica mentre la progettazione dell'accessorio per il sollevamento afferisca più a disciplina comune come la Scienza e la Tecnca delle Costrizioni.
    Intanto è un bene che gia in questa fase di tesi ti proponga di affacciarti a diversi campi dell'ingegneria oltre a quelli specifici dell'ingegnere meccanico freddo anche alla progettazione strutturale ed è anche un bene che ti propongano di studiare e progettare una struttura in alluminio. L'acciaio sarebbe troppo banale?
    Ma, come ti hanno già detto, è anche necessario in questa fase riuscire a fare le valutazioni non tanto al centesimo di euro ma almeno avere l'ordine di grandezza dei costi a confronto con i benefici.
    L'alluminio presenta tutta una serie di problemi estra-strutturali (nel senso che il calcolo della struttura procede identicamente al calcolo di una uguale struttura in acciaio, naturalmente con adattamento delle diverse caratteristiche di deformazione e di resistenza dei materiali mentre le verifiche sono condotte seguendo una specifica normativa) che potrebbero già a monte precuderne l'utilizzo in molte applicazioni di tipo strutturale. Problemi che è necessario conoscere prima di cimentarsi in un progetto che a causa di queste problematiche non avrà ne capo ne coda e nessuna applicazione e addirittura nessuna valenza didattica.
    Considera quindi i seguenti problemi: il problema delle connessioni, la presenza di diverse leghe di alluminio e per ciascuna di esse diverse tempre, con ampia variabilità tra lega e lega e tempra tempra dei parametri di resistenza e di deformabilità (e le differenza non sono poche o irrilevanti), considera anche la disponibilità delle sezioni di alluminio e il fatto che con ogni probabilità dovrai contattare qualche multinazionale dell'alluminio che produrrà i profili da te previsti realizzando appositamente per il tuo progetto le matrici da cui profilare i profilati che ti servono (e lo farà solo se gli sarà garantita una produzione non inferiore a tot tonnellate all'anno), considera i problemi delle connessioni anche con lo stesso materiale, considera i problemi di connessione con altri materiali (l'allumino dal punto di vista della corrosione è materiale nobile mentre l'acciaio è ignobile e se lo metti zincato pensando cosi di limitarne gli effetti corrosivi galvanici diventa ancora più ignobile), considera anche i problemi di connessione dell'alluminio con il calcestruzzo o in generale con la muratura, Dopo qualche anno vedrai sparire la sezione di alluminio.
    Ebbene se la tua parte di tesi dedicata agli accessori è finalizzato proprio ad affrontare e conoscere tutte queste problematiche ben venga e affrontala pure, anche se proprio per la progettazione di un piccolo carroponte mi sembra innaturale e eccessiva, altrimenti abbandona l'idea e progetta un piccolo sollevatore in acciaio e se hai problemi di movimentazione dei pezzi in luogo angusto vedi di risolverli riducendo le dimensioni degli elementi da movimentare in fase di montaggio.
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    CITAZIONE (Ingcapp @ 2/5/2019, 11:00) 
    Grazie markkight. Mi sembra a prima vista un ottimo suggerimento il tuo.

    Nel caso in cui , in parallelo, desiderassi eseguire calcoli senza excel possiamo aprire un post e vedere come con un qualsiasi browser (IE, Firefox, Chrome, ecc) , sia possibile fare programmi potentissimi, senza la fatica di lavorare con le celle, ma soplrattutto eseguire cicli chiusi di operazioni. (excel fa solo scelte del tipo SE, IF)

    Assolutamente no.
    Se operi unicamente con formule di cella , quindi un utilizzo elementare di uno strumento potentissimo, allora l'unico strumento di selezione è quello che indichi.
    Si sta invece parlando di un utilizzazione avanzata di excel, (titolo del topic: " Programmare in VBA excel") cioè sfruttando il VBA che ci sta dietro col quale puoi fare di tutto e di più.
    In questo bar ho anche dato innumerevoli esempi con altrettanto numerosi codici VBA ampiamente commentati ed anche illustrati che dimostrano la potenza di excel.
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    CITAZIONE (reversi @ 26/4/2019, 15:43) 
    giusto per chiudere questo thread, il problema proposto è completamente risolto a pag. 36 di Poulos & Davis (1974) - Elastic solutions for rock and soil mechanics.

    le formule ivi riportate sono trigonometricamente diverse da quelle implementate nel file qui sopra, ma non mi sono messo a fare equivalenze.

    in ogni caso, la soluzione del problema non è dovuta a terzaghi.

    E' il metodo di Boussinesq per il caso delle striscie indefinite di carico. Ricordo di avere anche scritto le relative UDF in VBA per excel.
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    Continuo segnalando anche l'adattamento ad opera di Texitaliano dello ZaxCode per l'analisi di una sezione in c.a. precompressa nel topic Ci A Pi
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    gio 5/10/2005, 14:40 il primo messaggio
    Ho visto nascere e morire svariati raggrupamenti di persone con in comune l'evidente voglia di scambiare un po del loro tempo con altri simili. La morte e' sempre sopravvenuta a causa della mancanza di un comune argomento sul quale discutere oppure, avendone uno condiviso, per raggiungimento della saturazione a causa della seriosità mostrata in generale dai partecipanti.
    Ho visto pure numerosi feti di forum o community nati e non nati, stressati entro utero virtuale troppo stretto da regole che impedivano la circolazione sanguigna.
    Regole auree come quelle del forum di sicurezza online, intimidiscono, tarpano, conkikazzocelavetizzano, per non dire altro, mentre l'assoluta mancanza di regole puo' trovare impreparati la maggior parte dei partecipanti. Poche regole, chiare e significative, apertura a tutti quanti, anche ai numerosi trolls della rete il cui unico divertimento e' quello di annoiare, oppure a coloro che di ingegneria non ne capiscono un tubo.
    Quando mi soffermo a chiacchierare al bar dell'angolo con amici, conoscenti, o con semplici avventori non pongo il limite dell'argomento, cosi posso anche soffermarmi a parlare dell'inter che mi ha rotto, oppure ascoltare discorsi sul nucleare si, nucleare no, nucleare forse tacendo la mia ignoranza e sorseggiando la birra, o ancora farmi annoiare dell'intruso che ostacola un serio discorso sulla trave appoggaita appoggiata, versare il caffe sul tavolo e dire che la colpa, e' ancora evidente, e' della tazza che si era inclinata. Sorridere e ridere.
    Obietterete sicuramente: ok, ma come ci comportiamo se nel bel mezzo di una seria discussione sulla lunghezza piu' opportuna delle manichette, spunta il gio' di turno che inizia a dire: koppolediminkia, ma e' chiaro no?: al pompiere alto si da una manichetta lunga a quello nano una manichetta corta, e poi se la sbrigano loro. Semplice: una idonea sezione del forum, denominata off-topic (o anche rifiuti chimici speciali) sarà destinata a raccogliere cotale immondizia, senza alcuna pubblicità, ma soltanto con quel pizzico di criterio necessario per giudicare se quella provocazione e' opportuna o meno. Certo che se l'argomento "importante" fosse davvero quello esemplificato, credo che un minimo di giudizio basterebbe a comprendere uguale importanza della risposta che si intenderebbe spostare nei rifiuti. Ma questo poi starà al giudizio chi chi avrà in possesso il bottone "sposta al cesso". Questi sappia soltanto che potrà essere chiamato a darne spiegazione e che domani le pecore potrebbero insorgere.

    Il messaggio del fondatore Karman (avvenuto qualche giorno dopo)
    Alcune informazioni generali di accesso al bar, che credo tutti sappiamo, ma che ripeto perchè ho fatto qualche cambiarello e mi metto di nascosto a vedere l'effetto che fa! biggrin.gif

    1. L'agora è ad accesso libero: possono scrivere tutti anche senza login..e quindi anche senza registrazione;

    2. Tutte le sezioni sono ad accesso libero: l'utente non registrato (o registrato e non "loggato") può utilizzare queste sezioni in modalità "solo lettura". Rispondere ai messaggi, o inserire una nuova discussione è consentito solo e soltanto agli utenti registrati e loggati;

    ciao
    Karmann il Bar-mann

    La discussione:

    Roberta:
    Cari amici e colleghi, vorrei esprimere la mia opinione in merito all'accesso al bar, visto che da un'altra parte ho espresso un'opinione troppo stringata, e il nostro Barmann mi ha chiesto di spiegarmi meglio.
    Lo faccio qui, in modo che sia visibile a tutti, iscritti e loggati, iscritti e non loggati, non iscritti, cani e porci.
    Io ritornerei al vecchio sistema, ovvero consentirei l'accesso ai vari forum solo agli utenti registrati e loggati, sia per la scrittura ma soprattutto per la lettura dei messaggi. Non vedo perchè fare restrizioni per la scrittura ai soli registrati e loggati, io opterei per la restrizione della lettura agli estranei, la vedo una cosa più corretta verso chi il forum lo frequenta "a carte scoperte". Ho notato infatti (007 ) che c'è qualcuno che entra nell'agorà nascondendosi (ovvero non loggandosi), curiosando su quello che diciamo, pur avendo scritto espressamente che in questo forum non sarebbe più entrato, che alcuni utenti sono affetti da infantilismo et similia. Orbene, caro Kar, perchè gente come questa, visto che non ha il coraggio di loggarsi, oltre a spiarci nell'agorà, deve anche curiosare tra i nostri discorsi a volte seri, a volte scherzosi? Non mi sembra giusto che quello che stiamo creando venga condiviso con certe persone, è come se queste avessero prima sputato sul piatto dove ora mangiano.
    Kar, ti chiedo di pensarci e mi piacerebbe avere i commenti degli altri frequentatori.


    giò
    Per il mio modo di intendere ed interpretare le comunità virtuali che mi vede contrario a qualsiasi forma di restrizione, di veto, di ban di censura con forte propensione ad evidenziare, invece, le grossolanità e le deformazioni prodotte da autolesionismo insistente ed insisito a non volere spegnere il pc, sono propenso alla apertura la piu' ampia possibile fregandomene di ronin o orecchiuti che vengono di nascosto a spulciare. L'ideale sarebbe spingere di qua anche la redazione... ihihihih

    Karman
    Da un punto di vista di questione di principio posso condividere il tuo pensiero. Però basta che ci si metta d'accordo su quale sia il fine di tutto ciò. Il fine, che mi sembra condiviso da molti di noi, ma forse su questo posso anche sbagliarmi è quello di aumentare visibilità e taglia del bar, non per mero amore dei numeri o della posizione in classifica, ma perchè l'aumento di frequentatori porti un aumento di spunti di riflessione, di idee nuove, di linfa...questa è una delle cose che mi ha insegnato l'università e in cui massimamente credo...parlare di tutto con tutti, senza pregiudizi è un qualcosa che ha sicuramente effetti positivi..le chiacchiere da bar, appunto, come disse giò in uno dei suoi primi post qua dentro.
    Il poter leggere, senza poter scrivere, quali siano gli argomenti seri e faceti, di cui si parla qua dentro, ha secondo me una valenza in primo luogo attrattiva (è un po' come quando vuoi provare uno sport nuovo che vai qualche volta senza pagare...ehehehe)...
    Chi vuole entrare nel bar, sia il benvenuto... se poi non rispetta le regole della civile convivenza, prenderemo le adeguate contromisure...ihih
    Ci penso, robertinha...voglio solo dire un'ultima cosa: l'aumento del numero di visitatori e/o di utenti, ha meno lati negativi di quanti positivi ne abbia il divenire un circolo chiuso wink.gif ...il rapporto che si sta creando tra noi "storici" dell'ingforum non ce lo toglierà nessuno...

    Chicco
    Credo che la soluzione migliore sia quella adottata dal nostro barista Karmann: libero accesso a tutte le sezioni e facoltà di intervenire solo agli utenti registrati.
    Il pericolo, nel caso in cui si volesse impedire l'accesso ai non registrati, è quello di rinchiuderci nella nostra bella torre d'avorio perdendo il confronto con l'esterno.
    Come ha detto giò, ben venga una totale apertura nei confronti di chiunque. Se questo luogo vuole diventare fonte di confronto e accrescimento per ognuno di noi, è impensabile una chiusura nei confronti di chicchessia.
    E poi, volete mettere il piacere che si prova affrontando una sana discussione con chi non la pensa come noi? Se ci appiattessimo su una monocultura (qualunque essa sia) sarebbe veramente triste.
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    CITAZIONE (Ingcapp @ 11/4/2019, 12:36) 
    mi sono agganciato al primo quesito di questo 3d : https://bar-ingegneria.forumfree.it/?t=76328634

    Si, era perfetto e il tuo intervento pienamente in tema.
    Lo hai cancellato e hai tolto la possibilità che avevi gentilmente dato ad altri lettori attuali e anche futuri di potersi appoggiare al tuo per approfondire le loro ricerche.
    Ripeto, non curarti delle reazioni di altri utenti. Sta accadendo qualcosa che fino a poco tempo fa non si era registrato e non ne comprendo le ragioni.
  11. .
    CITAZIONE (Alessandro Noris @ 24/3/2019, 08:29) 
    Per afazio Ti ringrazio molto e mi affaccio solo velocemente alla porta del vostro bar ( per coerenza con quanto ho recentemente detto a una vs assidua frequentatrice cha alla fine mi ha gratificato con un AMEN ), per dare di seguito il mio link esatto a chi lo ha chiesto e in particolare a wapi51 e TDoes :

    alessandronoris.altervista.org

    Ciao Alessandro.
    Non devi contrariarti, le dinamiche del web sono misteriose forse più delle dinamiche che hanno portato al crollo del ponte.
    Ti prego pertanto di non affacciarti al bar velocemente e fuggirne. ma di parteciparvi serenamente.
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    CITAZIONE (quattropassi @ 12/3/2019, 13:38) 
    Non ho ancora letto, ma avrei scommesso che saresti arrivato prima o poi a quel problema: la fune sulla bitta (problema del cabestano) ;)

    Un paio di anni fa, ho messo insieme un paio di centinaia di pagine word con una raccolta di esercizi di statica-cinematica-dinamica col comune tema "carrucole". Nel file ho anche raccolto curiosità varie in qualche modo legate al tema.
    Sotto trovi la paginetta che avevo dedicato alla definizione di alcune macchine semplici tra cui anche il cabestano.
  13. .
    @4P
    Qui STEEL PIPE CLAMPS - STRESS AND FRICTION CAPACITY ANALYSIS trovi uno studio per la determinazione della resistenza a torsione per attrito di una fascia reggitubo.
    Studiandola vedrai che le formule sono in tutto simili a quelle usate per la determinazione delle tensioni di estremità di una cinghia arrotolata su una puleggia e anche la distribuzione delle tensioni normali di contatto al variare dell'angolo. Ma questo studio è finalizzato alla determinazione della coppia resistente. Adattare il tutto al tuo caso, penso, ci voglia poco.
  14. .
    CITAZIONE (quattropassi @ 11/3/2019, 17:34) 
    Ma l'attrito ferro/ferro ?

    Potresti assumere lo stesso coefficiente proposto nel DM:
    0.45 quando le giunzioni sono sabbiate al metallo bianco e protette fino al serraggio;
    0.30 in tutti gli altri casi

    ---
    A questo punto potresti anche assumere gli stessi coefficienti di sicurezza prescritti per le unioni ad attrito come riduzione della tensione (o forza) di pretensione e come riduzione della resistenza a scorrimento: gammaM7 e gammaM3
  15. .
    Vuoi proprio appoggiarti ad un qualche dettato normativo?
    E allora perchè non riferirsi alle unioni di attrito nelle strutture in acciaio?
    Esiste nella norma la formula che permette di ricavare la resistenza a taglio per attrito.
    Usa quella formula, naturalmente adattandola allo specifico caso. Ne devi quindi estrarre il principio.
260 replies since 29/6/2012
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