Il Bar dell'Ingegneria

Posts written by reversi

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    mi sembra di aver postato a mia volta qualche file per casi del genere. anch'io mi ero rifatto alla en 13971.
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    CITAZIONE (Ros26 @ 7/3/2023, 16:33) 
    ... se io non calcolo il materiale con il quale e' fatta la vite etc etc etc ma solo la variazione della forma delle spire (o l'inclinazione) posso solo variandone l'inclinazione mantenendo ferma la coppia applicata (torque) inficiare sul precarico ottenuto??


    CITAZIONE (Ros26 @ 7/3/2023, 16:33) 
    Chiaramente non sono un Ingegnere! ... Grazie per chi vorra' delucidarmi.

    diventa difficile se non sei un ingegnere.
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    la forza con cui vengono tesati i tiranti viene scelta dal progettista ed è arbitraria, quindi puoi tranquillamente scegliere il valore che annulla gli spostamenti in testa.

    fai piuttosto attenzione a scegliere la sezione dei tiranti: al diminuire della sezione i tiranti possono spezzarsi prima che sfilarsi. la gerarchia delle resistenze vuole che si sfilino prima che si spezzino (il che vuol dire "abbondare" un po' con la sezione).
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    CITAZIONE (Annetta.C @ 23/2/2023, 15:40) 
    Vorrei le putrelle distanti e i tavelloni il più lunghi possibile. Ma mi chiedo se li commercializzano lunghi 2m significa che bastano 2 appoggi?

    io non ci camminerei mai su un solaio con interasse di 2 m, ma se non devi camminarci puoi farlo.

    personalmente, mi sono fatto un sacco di problemi quando ho dovuto mettere le putrelle a distanza di 1 m (ho tolto le travi in legno ed ho dovuto usare i buchi esistenti nelle pareti per non toccare la muratura). se cerchi, troverai qui nel forum il mio post. lì c'è anche la soluzione che trovai all'epoca in un libro di mario como.
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    cominciamo noi o cominci tu?
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    CITAZIONE (ing82 @ 9/2/2023, 15:12) 
    Bisogna trovare quel passaggio...

    il passaggio non l'ho trovato, ma in questa pagina del sito promozioneacciaio: www.promozioneacciaio.it/cms/it723...-4-generale.asp all'ultimo rigo della risposta n. 2 si legge:

    "Le NTC2018 specificano che per le norme armonizzate richiamate all’interno del testo, la versione di riferimento è sempre quella più aggiornata".

    dando per buono quanto sopra, siccome la 13791 è armonizzata (l'elenco delle norme armonizzate è pubblicato periodicamente con direttiva del parlamento europeo) dovrebbe quindi sempre usarsi la versione più recente.

    mi autocorreggo: benché EN, la 13791 non è armonizzata. qui l'elenco più recente: https://ec.europa.eu/docsroom/documents/52...nditions/native
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    non avevo notato quanto fatto osservare da alex e temo abbia ragione.

    da qualche parte è sicuro che c'è scritto, poiché lo ricordo benissimo, che in mancanza dell'indicazione dell'anno si fa riferimento all'ultima versione, altrimenti si fa riferimento alla versione indicata dalla norma. prova nel capitolo dei documenti di comprovata validità.
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    CITAZIONE (ing82 @ 6/2/2023, 15:06) 
  9. quale strada seguirebbe nel caso di provini portati a rottura oltre il limite temporale fissato dalla norma? L'approccio del capitolo 8 "Stima della resistenza a compressione per la valutazione strutturale di una struttura esistente" oppure l'approccio del capitolo 9 "Valutazione della classe di resistenza a compressione del calcestruzzo in caso di dubbio?

  10. nell'introduzione della norma (pag. 2) leggo:
    "Entrambe le applicazioni hanno una serie di passaggi comuni, come illustrato nel prospetto 1, ma i metodi di valutazione sono diversi. Il motivo di tale differenza consiste nel fatto che con la stima della resistenza in sito (punto 8) non si fanno presupposizioni di quanto dovrebbe essere e si tiene conto dell’incertezza associata al numero di dati quando si esegue la stima del valore. La resistenza in sito determinata in conformità al punto 8 è un valore basato su prove effettuate su una struttura o elemento finito, come indicato nel punto A.2.3 della EN 1992-1-1:2004."

    a mio modo di vedere, dunque, la procedura più corretta è quella del capitolo 9.

    CITAZIONE (ing82 @ 6/2/2023, 15:06) 
  11. sia le linee guida che la circolare del 2019 applicano ai risultati delle prove su carote il Fattore di Disturbo, che però non viene menzionato dalla UNI EN: ha ancora senso considerarlo? Secondo me sì, vista la "giustificazione" che ne danno le linee guida al § 3.2 per la sua introduzione;

  12. il fattore di disturbo è - alla fine della fiera - un coefficiente di sicurezza.

    se il metodo non prevede un fattore di sicurezza esplicito, non bisogna concludere che questo non esista ma, piuttosto, che sia stato inserito già nei vari fattori/parametri numerici previsti dalla procedura.

    è chiaro che se lo aggiungi avrai ridotto un po' il valore risultante dalla tua verifica ma male non sarà.

    Edited by reversi - 6/2/2023, 22:01
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    l'altra volta lo disse zax, stavolta lo dico io; però ci giro attorno, ricorrendo ad una "parabola", come nei vangeli.

    tempo fa (giugno 2021, quindi non proprio ieri) il mio ordine mi mandò, come a tutti gli iscritti, un'email di questo tenore:

    Il nostro Ordine organizza in data 25 GIUGNO P.V., in modalità
    WEBINAR, un seminario di aggiornamento professionale dal titolo _"IL
    SOCIAL MARKETING PER L'INGEGNERE"_.
    L'evento si focalizzerà sulle principali strategie per la costruzione
    e la manutenzione di una “struttura di marketing”, ovvero di
    personal branding e web reputation delle proprie attività
    professionali.


    risposi a questa mail nella maniera che segue:

    Che figata il social marketing,
    che figata il personal branding,
    che strafigata la web reputation.

    E la lingua italiana dove si parla, in Burundi?


    capisco che ad una lettura veloce possa sembrare che c'entri poco con la tua domanda, ma è una parabola, quindi è richiesto di soffermarsi un po' a ragionarci sopra.
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    certo che mi convince, solo che io questo criterio lo vedo come una conseguenza e non come una base di partenza.

    per me la base di partenza è quella di stabilire un sistema di riferimento, poi si cominciano a disegnare le forze (il peso è diretto verso il basso? segno negativo. il sisma è diretto verso sinistra? segno negativo), poi - fissata la cosiddetta "lagrangiana" - si dà un valore virtuale positivo alla lagrangiana, lo spostamento virtuale del centro di massa è positivo? è negativo? il segno del lavoro virtuale della forza peso diventa una conseguenza.

    faccio qualche passaggio in più? sì. anzi, man mano che lo schema si complica ne faccio molti in più.
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    va beh, ma che significa che ai fini del risultato nulla cambia?

    io devo trovare il risultato giusto col procedimento giusto, non il risultato giusto col procedimento sbagliato. ripeto: tutto ciò in vista degli schemi più complicati.
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    CITAZIONE (zax2013 @ 19/1/2023, 13:56) 
    Cominciamo quindi a mettere qualche forza nello schema del post precedente, in modo da capire come procedere con il PLV.

    non mi piace il modo in cui hai risolto lo schema, e ti dico perché.

    se non metti gli assi cartesiani, poi è chiaro che con gli schemi più complicati ti incarti: la forza P1 è positiva o negativa? lo spostamento v1 è positivo o negativo? siccome sono contrapposti, o per l'uno o per l'altro il lavoro virtuale di P1 deve essere negativo. seconda domanda: la direzione di alfaP1 è giusta? visto che alfaP1 è concorde con u1, sia che siano positivi, sia che siano negativi, questo lavoro virtuale dovrebbe essere positivo.

    e dunque?
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    nell'esempio di zax, io inserirei un'ulteriore parametro, chiamiamolo d, che rappresente di quanto C sta all'interno dello spessore s rispetto al filo della parete.

    è chiaro che d può essere zero, ma il caso è più generale (la parete non ruota mai attorno al vertice geometrico perché il materiale si sbriciola).

    chiaramente il moltiplicatore che ne deriva è più basso, ma ci si può fare maggiore affidamento.
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    l'eps è comprimibile ma non fino ad uno spessore nullo. per fare quello che tu immagini, dovresti dunque calcolare fino a che spessore è comprimibile un pannello in eps da 14 cm (dopo di che diventa incomprimibile).

    bisogna però tenere presente che comprimere un pannello di qualunque materiale, anche se comprimibile, significa applicargli una forza uguale su ambo le facce, quindi dovresti anche vedere con che forza (o meglio, pressione) si comprime il tuo pannello e come si incrementa tale pressione (chiamiamolo gradiente di pressione) al diminuire dello spessore del pannello, ossia all'addensarsi del materiale.

    fatto ciò, dovresti calcolare il valore di pressione massima (in termini di reazione all'azione del fabbricato nuovo) che può sostenere il fabbricato esistente e quello sarà il tuo limite da non superare.

    in conclusione: credo che con un po' di calcoletti potresti anche riempire il giunto di eps invece che di aria.
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    CITAZIONE (Alessia Do @ 20/12/2022, 21:01) 
    Vorrei capire come fare la normalizzazione dello spettro di risposta restituito da Strata, dato che non lo effettua in maniera automatica.

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