Il Bar dell'Ingegneria

Su Morandi

Quello che diceva l'Ing. Riccardo, quel che si dice oggi

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  1. Alessandro Noris
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    A me sembra invece una "pirlata" il confronto e il limitarsi al termine " colpo di frusta verso l'alto " senza una sua quantificazione .......io ho pensato all'energia cinetica di un colpo di carattere " implosivo " che nel caso da Lei citato non poteva avere effetto sul cassero ma su quanto non gli stava attorno........mentre sul ponte l'effetto andava riferito alla porzione non precompressa che stava attorno a quella precompressa, per spiegare la estrema frammentazione della struttura
     
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    Qualche tempo fa, Marcello Savorani ha pubblicato sulla pagina Facebook “Salviamo il ponte Morandi” una relazione dell’ing Morandi del 15 dicembre 1981 relativa a “Controllo sulle condizioni statiche e sullo stato di conservazione del viadotto sul Polcevera ……”
    E’ un documento che non avevo mai visto e che mi sembra molto interessante.
    https://www.mediacrypt.cloud/private/Relaz...1_Relazione.pdf

    A me (che non sono del mestiere) sembra di vedere una situazione di degrado, diffusa e sistematica su tutto il chilometro del ponte, che non mi sembra normale per una struttura di meno di 15 anni.
    Mi sbaglio ??
    E’ normale che ci siano distacchi del calcestruzzo sulle pile, sull’impalcato, sulle Gerber con ossidazione dei ferri scoperti ??
    E’ normale che TUTTI gli apparecchi di appoggio risultino danneggiati, ossidati e che quelli mobili risultino NON funzionanti ??
    E’ normale che non funzionino gli scarichi delle acque meteoriche sia nei giunti che negli impalcati ??
    A me sembra abbastanza puerile la motivazione dovuta “all’aggressione di natura fisico chimica dovuta all’azione dell’atmosfera”: a Genova il mare e l’Italsider ci sono sempre stati…….. e ha sempre piovuto !!
    In che condizioni dovrebbero essere i tanti ponti del Nord Europa vicini al mare ??

    Tuttavia Morandi valuta questo degrado come “per ora” superficiale e non in grado di compromettere la “consistenza statica” e di ridurre i “margini di sicurezza” AD ECCEZIONE di 2 lesioni trasversali dell’intradosso della soletta e delle pareti verticali esterne lato mare della PILA 9 (H).
    Morandi ipotizza una perdita di precompressione dei cavi nell’intradosso della soletta (che, ricordo, sono molto pochi e, in pratica, limitati alle zone a cavallo dei puntoni e a cavallo del traverso dei tiranti) e, per risolvere il problema, disegna una soluzione che prevede, al massimo, 4 cavi da 8 trefoli ciascuno (immagino da 1/2 pollice) nella zona centrale dell’impalcato (quello realizzato “passo passo”) ove, in origine, praticamente, non c’erano cavi di precompressione.
    Lo stesso intervento si ipotizza anche sulla pila 11 (L), se necessario, dopo “attenta ispezione interna”

    Gli altri 2 interventi “pesanti” previsti da Morandi sono la sostituzione di tutti gli apparecchi di appoggio mobili su tutte le 10 gerber con altri di tipologia diversa e il rifacimento completo di tutto il piano viabile con restauro delle solette ed eventuale sostituzione dei ferri ossidati, impermeabilizzazione delle soletta e posa della pavimentazione.
    Morandi prevede di non interrompere mai totalmente il traffico ma di viaggiare su di una sola carreggiata e non riesco a capire come si possano sollevare le Gerber per sostituire gli apparecchi mobili su una sola carreggiata (ma, forse, è stato fatto)……

    In questa situazione generale di degrado, i tiranti sembrano quelli messi meglio: evidentemente Morandi non ha ispezionato le cime d’antenna …….
    Per i tiranti è prevista solo un “accurata ispezione” lungo tutto lo sviluppo per mezzo di un, per me, incomprensibile “carrello a ruote” oppure di una passerella di funi sospesa sotto il tirante (penso come quelle che si vedevano nelle foto della costruzione).
    Prevede un controllo dell’acciaio tramite “prospezioni a raggi X” e un successivo “completamento delle iniezioni all’interno delle guaine dei tiranti, qualora queste risultino mancanti o comunque difettose”.
    Si evince che Morandi aveva, se non la certezza, il fondato sospetto che le iniezioni dei tiranti NON fossero state eseguite correttamente…….
    Vedo almeno 3 questioni che, per me, rendono impossibile quanto previsto da Morandi sui tiranti.
    - Come si fa a “scoprire” le zone con iniezioni mancanti (non certo con i raggi x) e, se anche si riuscisse, come si fa a “completare le iniezioni” ??
    - Visto che non esisteva la radiografia digitale, un esame ai raggi x prevede una lastra fotografica da impressionare dalla parte opposta della macchina radiogena e dell’”oggetto” da radiografare; Morandi lo dimentica e quante centinaia di lastre dovrei utilizzare per coprire tutta la lunghezza di un solo tirante ??
    - Ad oggi non mi risulta che ci siano macchine radiogene in grado di penetrare getti d’acciaio per più di 10-15 cm; se anche ci fossero, come si fa ad individuare quale siano i trefoli corrosi in mezzo alla selva di cavi che passano in una sezione di circa un metro di tirante ?? E, soprattutto, una volta individuati, che si fa ??

    L'ulteriore domanda a cui bisognerebbe rispondere è: COSA è stato fatto rispetto a quanto previsto da Morandi nel 1981 ??
    L’unica fonte che abbiamo è la relazione Mit che dedica poche righe agli interventi effettuati fra il 81 e 93 e da cui a me sembra che la maggior parte degli interventi previsti da Morandi siano stati realizzati (non vedo impermeabilizzazione impalcato).
    Ovviamente non risulta siano mai state fatte indagini ai raggi x ne siano state “completate le iniezioni” sui tiranti

    Mit_81-93
     
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    Come noto, esistono diverse tecniche di analisi delle immagini satellitari, una in particolare permette l'analisi delle SAR (Synthetic Aperture Radar) per il rilievo delle deformazioni di grandi strutture.

    Questa analisi, applicata al caso Polcevera, mostrerebbe le effettive deformazioni del Ponte Morandi prima del crollo.

    www.mdpi.com/2072-4292/11/12/1403

    A riguardo, trovo particolarmente interessante l'animazione degli spostamenti dal 2009 al 2018.

    Lo studio, che ha preso in considerazione 15 anni di dati forniti da società pubbliche e private, è stato svolto da ricercatori e tecnici della Bath University, dello Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA e dell'Agenzia Spaziale Italiana.
     
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  4. gnaffo
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    la seguente è una domanda tecnico-morale che parte da una situazione ipotetica inventata:

    Sopra il viale pedonale principale del centro citta' c'e' una tettoia per riparare le persone che passeggiano dalla pioggia, sorretta da un cavo di acciaio.

    Non interessa che il cavo sia vecchio o costruito male o progettatomale o non manutentato, interessa che ad un certo punto sono saltati tutti i trefoli tranne 1 e che basta un nulla perche' la tettoia cada a terra.

    ci sono personaggi che lo sanno e ipotizziamo che una di esse decida di recidere VOLONTARIAMENTE il trefolo in un momento di minimo passaggio di gente.

    Se rimangono uccise alcune persone, il personaggio che ha causato il fatto deve essere punito oppure ha evitato una PROBABILE strage se fosse stato il caso a decidere quando la tettoia sarebbe caduta ?

    poche vittime certe (volute) o rischio di molte vittime (fatalita')?

    mi limito a questa domanda, senza entrare in ambiti piu' speculativi e cinici, tipo la volontaria cattiva o inesistente manutenzione, i costi di chiusura, i costi di riparazione, l'individuazione di profitti da shock economy ecc...
     
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  5. AB_ING
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    Salve, sono un tecnico cnd e strutture, in particolare essendo ing. Elettronico mi occupo da 20 anni di monitoraggio, una decina di anni fa incappai nel RIMT, non posso fare nomi ma sono quelli delle pubblicazioni.
    In pratica uno di questi professionisti affittava un riflettometro che tu attaccavi al tirante e registravi il valore poi riconsegnavi lo strumento e ti restituivano il dato interpretato senza dirti nulla, neanche le unità di misura dei grafici, volevano solo sapere la lunghezza presunta dell'elemento.
    Insieme ad un collega ci siamo rotti la testa e visto che qualcosa ne so di guide d'onda e linee di trasmissione ero giunto alla conclusione che il report era una cosa totalmente priva di significato scientifico.
    Non mi sono arreso ed ho acquistato un riflettometro identico (è un modello vecchio prodotto in USA), ho fatto dei cavi uguali a quelli della fantomatica macchina (ma erano solo un BNC con due pinzette in cima) e fatto dei test su tiranti, barre di acciaio ecc. senza avere risultati significativi.
    A quel punto ho contattato un mio prof. dell'Università che si occupa di TLC: Linee di trasmissione, guide d'onda e campi e.m. ed anche lui mi ha confermato la mia prima ipotesi e cioè che il tutto fosse una fandonia: quel sistema funziona quando hai una linea di trasmissione omogenea e soprattutto simmetrica e qui la simmetria è una barzelletta se invece di due conduttori (come tutte le linee di trasmissione) ne hai uno solo... Comunque ha accettato è mi ha fatto dei modelli ad elementi finiti per sistemi elettromagnetici (antenne ecc), ma i risultati sono stati del tutto inattendibili.
    Quel metodo funziona (da verificare) solo nei sistemi che hanno una predisposizione (cavi disposti parallelamente o presenza di un conduttore ausiliario) altrimenti sono pura stregoneria.
    A conferma di ciò è il fatto che lo utilizzano solo in Brasile una ditta a diretto contatto con uno dei signori che hanno fatto la pubblicazione, con questo giochetto c'hanno campato e ci stanno provando gli eredi.
    Io potrei lavorarci ma non accetto di fare questo tipo di cose e quindi mi tengo il riflettometro per controllare i cavi se sono interrotti...
    Comunque faccio parte di una associazione di CND in cui l'altro ieri cercavano il RIMT e mi sono detto: "ancora???", comunque il mondo CND in edilizia è veramente un ambiente di stregoni: tra penetrometri per malta, misuratori di sfondellamento, poi ci lamentiamo se crolla "il Ponte" Morandi?
     
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  6. Barbara Nava
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    Egregio Sig. AB_ING, non so dove Lei abbia reperito notizie false sul metodo RIMT. Esso non ha nulla a che fare con le linee di trasmissione. Non utilizza una vecchia macchina USA. Non è vero che è utilizzato solo in Brasile.
    La invito presso una delle nostre sedi per una lezione di fisica sui cavi di precompressione e, se non bastasse, la invito a partecipare ad una nostra campagna di prove dove potrà accertarsi di persona dell'errore che ha fatto nel giudicare senza conoscere. Il metodo RIMT è stato convalidato in molti paesi Europei ed extraEuropei in quanto affiancato da prove visive che ne hanno confermato la validità in oltre l'80% dei casi. Noi restituiamo un rapporto dettagliato nel quale viene spiegato molto chiaramente il significato di ogni singolo segnale ottenuto. Per sua informazione sull'asse X viene riportata la lunghezza del cavo testato in metri ma l'asse Y non riporta unità di misura in quanto il grado di anomalia riscontrato, dettagliatamente descritto, è dovuto all'angolo di scostamento del segnale reale da quello teorico. Lei avrà anche 20 anni di esperienza nel settore CND ma noi siamo attivi nel mondo da più di 40!
    Sta poi al committente se tenere conto dei risultati ed intervenire indagando più in profondità oppure prendere i risultati e riporli in fondo ad un cassetto.
    Se vorrà approfondire abbiamo tantissima documentazione, validazioni governative e registrazioni internazionali del metodo stesso nei vari Paesi dove viene regolarmente utilizzato.
    Vorrei anche sapere cosa ha contro "gli eredi" del Sig. NAVA. Forse la disturba il fatto che sia una donna che ha qualche anno in più di Lei ed una maggiore esperienza su campo?
    Distintamente RIMT INTERNATIONAL LTD.
     
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  7. Barbara Nava
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    Buongiorno Ing. SAVORANI, se lei è in contatto con Gabriele (Ing. Camomilla), può chiedere a lui tutta la documentazione che Le necessita. Proprio il mese scorso ci siamo visti e gli ho consegnato copia di tutta la documentazione aggiornata.
    Lui ha in mano tutte le validazioni fatte del metodo che sono state eseguite con contro-prove (così è prassi in molti Stati se si vuole continuare ad utilizzare il metodo - cosa che da noi purtroppo in pochi fanno). Lui ha in mano una relazione dettagliata in cui si spiega l'evoluzione dal RIMT1 al RIMT2 (presto vedrà la luce il RIMT3). Se invece ha necessità di studiare il metodo in relazione alla tragedia del Ponte Morandi, devo, purtroppo dirLe, che ho consegnato le elaborazioni ed i rapporti originali (quelli che noi abbiamo consegnato al committente) agli inquirenti che stanno svolgendo le dovute indagini.
    Gabriele (Ing. Camomilla) ha in mano il tutto perchè voleva fare una presentazione del metodo ad un potenziale nuovo cliente che però non è andata a buon fine in quanto quest'ultimo avrebbe utilizzato il metodo se la RIMT INT. gli avesse dato gli schemi costruttivi delle macchine e gli algoritmi per l'elaborazione dei segnali.
    Saluti e Buon Weekend
    Nava B.
     
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426 replies since 19/8/2018, 19:20   28191 views
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