Il Bar dell'Ingegneria

L'inquadratura fissa e la torsione

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    Metto a confronto la stessa area di due istanti diversi del crollo.
    Noto che lo strallo che ho indicato con il numero 3 non è inizialmente inquadrato, mentre dopo il crollo entra nell'area dell'obiettivo che penso era fisso.
    Il filmato

    Edited by afazio - 2/7/2019, 09:56
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    Fissa

     
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    Il fotogramma che precede, un attimo prima della rottura.
    Ma forse la rottura era già avvenuta in qualche altro punto dato che l'angolo dello strallo n° 3 entra nell'obiettivo. Significa che c'era già una rotazione in atto.
    Attached Image
    FotogrammaPocoPrima

     
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    Procedendo fotogramma dopo fotogramma, qui si ha come l'impressione che sia ceduto qualcosa a livello dell'impalcato.
    A me sembra che ci sia stato un cedimento in corrispondenza dell'attacco dello strallo n° 1 con l'impalcato.
    Vi invito a guardare il fotogramma 0:56
    Attached Image
    PrimaRottura

     
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    Tutto avviene contemporaneamente al transito di un camion proprio in corrispondenza del nodo di attacco dello strallo n° 1. Dal fotogramma 0:54.
    Qui mostro il fotogramma 0:57, in cui si dovrebbero notare le rotture sia al centro dello strallo n° 1 e sia nel pilone in primo piano. Rotture che sono meglio visibili nei successivi fotogrammi.

    Io penso che l'origine del crollo sia proprio nel nodo di attacco dello strallo n° 1 all'impalcato e il fatto che in concomitanza c'è il transito del grosso camion potrebbe ancora una volta far pensare che ....
    Attached Image
    Fotogramma057

     
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    prima del camion dentro il tuo ovale rosso è passato il camion con la grossa bobina (circa 7-8 secondi prima) che al momento del crollo si trovava più o meno nella mezzeria della campata successiva, grosso modo dove ho messo la freccia blu. il camion nell'ovale si trovava in un punto che non poteva dare grosse sollecitazioni.

    ritengo perciò che abbia ceduto lo strallo posteriore più o meno dove ho messo la freccia arancione.

    sono d'accordo sul fatto che lo strallo che prima non era inquadrato entri nell'inquadratura per effetto di una torsione, ma quando esso entra nell'inquadratura tutto ciò che è visibile è ancora apparentemente integro, il che fa pensare che abbia ceduto qualcosa di non visibile, vale a dire lo strallo posteriore in un punto nascosto dall'antenna.
     
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  6. Paolo Rugarli
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    Dico la mia.

    Lo strallo che hai cerchiato ha perso la sua trazione già qualche decimo di secondo prima.
    Non essendo più teso, il suo peso proprio ne genera la cernierizzazione a metà, ben visibile. Ma, perché ci sia cernierizzazione, i monconi devono ancora essere attaccati. Altrimenti ci sarebbe caduta a corpo libero traslatoria e/o rototraslatoria.
    La cerniera plastica da manuale dimostra, secondo me, che lo strallo aveva perso il tiro, che lo proteggeva dal suo stesso peso proprio. E questo fatto avviene per primo, tanto che quando lo strallo è già cernierizzato, la pila è ancora sostanzialmente intatta, e gli altri stralli sono ancora tesi.

    Perché sia cernierizzato lo strallo non è necessario vedere la cuspide, anche nelle frazioni di secondo prima si vede un netto abbassamento del punto medio.
    E come mai aveva perso il tiro? O perché in alto, all'attacco con la pila in zona non inquadrata, ma corrispondente credo al famoso reperto inviato in Svizzera, aveva ceduto (come credo pensino i PM), o perché aveva ceduto in basso (come dice afazio ora).

    Una volta crollata la trazione esercitabile per resezione di una buona parte dei trefoli del sistema principale (proprio quelli che "suonavano" con tono alto secondo il polimi? ), svariati effetti sono istantanei:

    - perdita di protezione dello strallo dal suo stesso peso. La trazione infatti, per rigidezza geometrica, protegge il cavo scafandrato in cls dal suo peso.
    - perdita di appoggio dell'impalcato
    - perdita di precompressione nell'impalcato
    - perdita di precompressione nella pila.

    A me pare effettivamente che questo video dimostri che ha ceduto lo strallo, e la concomitanza del passaggio della bobina non è casuale, evidentemente.
     
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    A caldo, sembrerebbe rompersi qualcosa nel fascio di cavi in testa all'antenna, qualcosa che detensiona istantaneamente il sistema di sospensione lato mare. Il tutto sembra confermare la sequenza proposta dai giornalisti del N.Y. Times che, se vi ricordate, si vociferava avessero visto subito il filmato secretato (o comunque qualcosa di simile...).

    C'è un momento in cui gli stralli sembrano "rilassarsi" contemporaneamente su ambo i lati dell'antenna. L'impalcato, a quel punto, cede sia verso Genova sia verso Savona, entrando inevitabilmente in torsione.

    Questo scenario, che sarebbe già di per se gravissimo, è potenziato dall'incredibile, infausta, coincidenza di ben quattro TIR sulla stessa corsia, transitanti contemporaneamente (2+2) a cavallo dei punti di sospensione dell'impalcato (sempre lato mare).

    Dopo la rottura, il fascio di cavi si strappa completamente lato Genova, innescando la dissimmetria nei tiri di strallo. Dissimmetria per altro già individuata e analizzata nelle precedenti discussioni.

    La parte di strallo superstite, quello lato Savona, letteralmente sradica la porzione superiore della torre. L'antenna a cavalletto viene chiamata a sopportare tagli e compressioni così forti e sbilanciate da procurane la rottura in testa, probabilmente per taglio- compressione (vedere forma e progressione delle lesioni).

    Nel mio filmato, che è poi quello di RAI NEWS, c'è come una variazione di luminosità (quasi impercettibile) sulla superficie di calcestruzzo, in corrispondenza di dove poi si originerà la lesione "madre", poco sotto la sella di scavalco (Un artefatto dovuto alla compressione video, oppure qualcosa stava già accadendo diversi attimi prima della sequenza fatale?)

    Il traversone, a seguito del repentino abbassamento e del ribaltamento della testa dell'antenna, inizia a lavorare fuori dal piano e si rompe (anche qui come avevamo già ipotizzato).

    Il resto è un susseguirsi rapidissimo di eventi: un effetto domino, che completa inesorabilmente la tragedia.

    Edited by lisa_camayana - 1/7/2019, 20:40
     
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    Restano comunque aperte eventuali cause/concause legate al possibile cedimento di una gerber, oppure a qualche altro "Cigno Nero".

    Però in questo schema c'è tanta simmetria....
     
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    A questo punto aggiungo anche io le mie "impressioni". (Una ipotesi)

    Come ben sappiamo ormai, i trefoli negli stralli non sono "disgiunti". Faccio notare la quasi totale sincronicità del crollo dell'impalcato su entrambi i lati dell'antenna.
    Io ipotizzo il cedimento proprio in alto nello strallo 2 che genera in una primissima fase una forza in testa all'antenna nei trefoli dello strallo 1 che "cercano" aderenza. Aderenza che non trovano.
    Ma tanto basta per far inclinare la testa di antenna verso la telecamera facendo perdere del tutto trazione allo strallo 2 che si piega nella sua mezzeria, sia per il proprio peso, sia per la riduzione di lunghezza geometrica tra testa antenna/impalcato.
     
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  10. Pitta1
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    Salve a tutti - leggo da qualche tempo ma purtroppo ho molto poco tempo per intervenire. E scusate per il post molto lungo!

    Complimenti a molti utenti e colleghi ingegneri che dai post appaiono molto preparati sull'ingegneria, specie strutturale. Io sono un collega strutturista specializzato in ponti e lavoro all'estero in vari ruoli ormai da molti anni - e i recenti crolli in Italia sono purtoppo fonte di dispiacere e non fanno giustizia alle capacità tecniche degli ingegneri in Italia - per me sono in gran parte dovuti a una mancanza di standard procedurali su cui basare la valutazione dell'esistente (inclusa valutazione del rischio e gestione delle strutture a rischio) particolarmente importanti ora che il gorsso dei ponti, specie di calcestruzzo - e specie se non progettatti con la durabilità in mente (cosa che peraltro solo pochi illuminati facevano molti anni fa), raggiungono una certa età.

    Senza divagare, intervengo qui dopo l'interessante desecretazione (si dice così?) del video, da cui sembrerebbe che l'origine del cedimento, in termini di perdita di tensione degli stralli lato sud (che dal video sembra essere, come dice Lisa Camayana, sorprendentemente simmetrica - i due pizzi dell'impalcato sembrano avere un movimento incipiente verso il basso pressochè allo stesso secondo) sia da attribuirsi alla sommità dell'antenna, difficile dire se all'attacco di uno strallo o l'altro o proprio sopra la sella stessa. Se l'origine fosse stata a livello impalcato penso che si sarebbe avuto , anche se leggera, una dissimmetria est-ovest tra l'inizio dei cedimenti delle punte degli impalcati che non appare evidente. Mi viene anche il dubbio che, visto che gli stralli sono essenzialmene un tutt'uno sopra la sella, la perdita di tensione sia stata dovuta a una generalizzata perdita di sezione resistente lungo lo strallo tutto (cioè non concentrata in una sezione specifica), per corrosione diffusa lungo lo strallo magari in trefoli diversi a diverse sezioni.

    In effetti una dissimmetria est-ovest c'è, e fa sì che lo strallo sud est si rompa a cerniera nel mezzo e l'altro no con l'antenna tirata giù per prima da quel lato, ma per me è più dovuto al fatto che, una volta perso il tiro nei due stralli est (che, l'impalcato lato est, forse perchè leggermente più caricato di quell'altro dai tir (magari anche dal lato nord, considerando che è largo 18 metri e non è solo una trave singola), o semplicemente perchè fisicamente una volta perso il tiro è impossibile che il tutto vada giù a piombo simmetrico, si porta giù lo strallo est leggermente prima di quanto faccia l'impalcato ovest con lo strallo ovest.

    In ogni caso, mi sembra evidente che l'origine del crollo sia dovuti agli stralli (sud) - diffusa o concentrata che sia.

    Se è come da sopra descritto, pare non casuale il fatto che siano partiti gli stralli sud (che mi pare Morandi stesso aveva identificato più a rischio corrosione in quanto esposti ai venti con cloruri da mare). Certo sospetti sono gli attacchi coll'antenna, che, oltre ad essere stati rinforzati nella pila 11 (col sistema di precompressione esterna nei primi anni 90), furono rinforzati con camicie di acciaio anche nella pila 10 all'attacco, evidentemente perchè vi erano forti sullo stato dei cavi principali a cavallo della sommità.

    Mi chiedo anche se i cavi principali fossero inguainati a dovere o no - mi pare da vari post vecchi di capire che si parla di no. Chiaro che la mancanza di malta di iniezione protettiva (o una mancanza parziale), in cavi interni alla sezione essenzialmente inispezionabili con certezza con endoscopio, li rende, in caso di problemi di perdita di area di alcuni trefoli in una sezione per corrosione, impossibilitati a 'riancorarsi' in sezioni più distanti - e comunque rende un calcolo di capacità residua, anche assumendo una certa percentuale di corrosione, che è proabilmente agente su trefoli e cavi diversi in diverse sezione lungo lo strallo, molto difficile. Il tutto combinato con la costruzione segmentale a conci di questi stralli, che è notoria nel campo del post-teso per essere foriera di ingresso di acqua nei giunti dei conci e scoraggiata in alcuni Stati, specie senza le cautele progettuali e costruttive odierne, rende la tipologia altamente a rischio.

    Uno strallo teso ma precompresso (quindi soggetto a perdita di precompressione e dunque incremento di fatica sui cavi principali non tenuta conto in progetto, precompressione che peraltro potrebbe pure per me aver mascherato perdite di rigidezza dei cavi principali), inispezionabile, a conci, in ambiente marino e industriale - non sarebbe accettato da autorità dove si richiede una design for durability.

    Sapete se sul ponte c'era un monitoraggio acustico per valutare la rottura di trefoli? In molti ponti strallati e post-tesi importanti nel mondo è adottato come misura cautelativa per capire se fili e trefoli partono per corrosione - non è quantitiativo ma dà un'idea se c'è un un incremento pericoloso di rotture di fili/trefoli nel tempo.

    Pino
     
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    Impressioni a caldo atto 2°

    Questo filmato mostra una sequenza di collasso, ma non ne chiarisce la causa. Da solo - hanno ragione i legali di ASPI - non prova nulla, però innegabilmente aiuta molto nelle indagini tecniche. Non capisco, pertanto, il motivo per cui sia stato tenuto in "cassaforte" fino ad oggi.

    Sicuramente i Magistrati, dall'alto della loro esperienza, vedono cose che io da semplice ingegnere non riesco a percepire. Cose che magari riguardano le indagini sotto il profilo meramente legale, procedurale, psicologico...

    Certo è che una simile prova, se fosse stata resa disponibile subito, poteva permettere verifiche mirate sulle pile 10 ed 11. Adesso questo lavoro non si può più fare, se non operando su macerie rimaneggiate dalla demolizione.

    E' pur vero che alcune testimonianze circolate nei mesi scorsi, alla prova dei fatti, sembrano traballare parecchio. Ci sono alcune affermazioni che oggi, guardando i nuovi fotogrammi, non sembrano trovare particolare riscontro. All'epoca si disse che uno dei motivi di tanta segretezza fosse proprio la necessità di non influenzare i testimoni ed i periti.

    Però, vale sempre la domanda: "Se c'è il video dove si vede esattamente quello che è successo, a cosa servono ulteriori testimonianze, magari rilasciate da gente inesperta e sotto shock?"

    Ritornando alle cause: come ho detto all'inizio, questo video, DA SOLO, non spiana la strada alle certezze. Tuttavia, se ritenessi attendibile l'ormai famosa intervista rilasciata dal Dr. Elsener, il cerchio si stringerebbe un po'....

    Cosa ne pensate?
     
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    utente bannato dal bar il 07/12/2016

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    il video è quello che è,
    ma esso va legato ai reperti, che - per esprimersi - occorre che vengano esaminati dal vivo, non via web.
    per quanto attiene le responsabilità, basterebbe e avanza la documentazione che era agli atti ben prima del crollo,

    ma qua pare che si voglia trovare la cosiddetta (e inutile) "prova regina".
    tutte queste chiacchiere sui video etc. tra autostrade e procura, sviano dall'inchiodare i veri responsabili.
     
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    CITAZIONE (Salvatore A. @ 2/7/2019, 14:02) 
    il video è quello che è,
    ma esso va legato ai reperti, che - per esprimersi - occorre che vengano esaminati dal vivo, non via web.
    per quanto attiene le responsabilità, basterebbe e avanza la documentazione che era agli atti ben prima del crollo,

    ma qua pare che si voglia trovare la cosiddetta (e inutile) "prova regina".
    tutte queste chiacchiere sui video etc. tra autostrade e procura, sviano dall'inchiodare i veri responsabili.

    Cioè?
    Che vuoi dire?

    Posso tentare di tradurre?
    Dici che il video è quello che è, penso un video scarsamente definito. Ok
    Dici che deve essere legato ai reperti, e questo per esprimersi? Spiegati meglio. Perchè ci sarebbe la necessità di legare dei fotogrammi alle macerie e perchè queste dovrebbero essere esaminate dal vivo?
    Per quanto attiene alle responsabilità, quale sarebbe la documentazione a tua conoscenza depositata agli atti che inchioderebbero i veri responsabili?
    Quando dici qua, intendi in questo spazio/bar? Affermi che queste nostre "chiacchiere", oltre a quelle tra autostrade e procura, sviano dall'inchiodare? Inchiodare chi? Autostrade non dovrebbe chiacchierare col la procura e viceversa per evitare che il giudice sia sviato?

    Se non gradisci le chiacchiere perchè vi partecipi? E quando lo fai non dici mai nulla di tecnicamente degno di nota e nulla di minimamente comprensibile.
     
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    Il filmato del servizio svizzero: trasmissione "falo"

    Falò

    e il fotogramma relativo all'estrazione con le dita di un pezzettino di trefolo.
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    Trefolino

     
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    Anch’io ci vedo molta simmetria nelle fasi iniziali del crollo, forse anche troppa, tanto da farmi dubitare della versione della Procura che attribuisce l’inizio della rottura in cima d’antenna dello strallo sud est (ovvero reperto 132).
    Allego il filmato di Luogocomune che ha il pregio di numerare i fotogrammi in modo da poterne parlare senza possibilità di equivoci:


    Mettete il file su un lettore multimediale e confrontate le differenze fra il fotogramma 3 e il 4, facendo avanti/indietro.
    Guardate i 2 attacchi degli stralli all’impalcato: si vede chiaramente che ENTRAMBI si sono abbassati; la prospettiva può ingannare ma sembra che si abbassino in maniera molto simile e, di conseguenza, i 2 stralli si avvicinano leggermente all’antenna.
    Le 2 gerber sembrano al loro posto e non mi sembra che lo strallo sud est si sia già staccato in cima d’antenna mentre nel fotogramma 5 il distacco è chiaro ma è tardi e il crollo è gia pienamente in atto.
    In pratica è la “dimostrazione” di quanto scritto da Lisa: “gli stralli sembrano rilassarsi CONTEMPORANEAMENTE su ambo i lati ….”

    Questo che significa ???
    E’ possibile lo snervamento contemporaneo di entrambi i tiranti, con relativo allungamento ??
    Lo snervamento dello strallo sud ovest si vede chiaramente nei fotogrammi seguenti mentre di quello sud est si intuisce la rottura in cima d’antenna ma non si vede: la rottura del sud est è la causa di tutto (come sembra dire la Procura) o è un effetto ??
    Bisognerebbe riuscire a capire, con ragionevole certezza, se nel fotogramma 3 la strallo sud est è ancora “collegato” oppure no

    Senza dimenticare che, a questa simmetria iniziale del crollo, corrisponde la forte dissimmetria delle macerie a terra con la famosa capriola di 180° dell’impalcato lato GE.

    Questo filmato da solo non basta; è utile per scartare alcune ipotesi (distacco gerber, incidente stradale, coil, cedimento impalcato sopra i puntoni...ecc) ma certamente non è risolutivo anzi sembra porre altre domande di difficile risposta (almeno per me)
     
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