Il Bar dell'Ingegneria

Votes given by gbru

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    Se dovesse servire: https://rkalc.com
    Interessante il modulo sugli strut&tie, di cui esiste anche una versione online: https://rkalc.net/stmwall/
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    Per le strutture non dissipative il §7.4.1 così recita:

    "Nel caso di comportamento strutturale non dissipativo, la capacità delle membrature deve essere valutata in accordo con le regole di cui al §4.1, senza nessun requisito aggiuntivo, a condizione che in nessuna sezione si superi il momento resistente massimo in campo sostanzialmente elastico, come definito al §4.1.2.3.4.2"

    Alla fine del §4.1.2.3.4.2 viene in effetti definito il "momento in campo sostanzialmente elastico", ovvero il momento di snervamento per non superamento dei limiti deformativi nel cls (2 per mille) o acciaio (1.86%), con la minore curvatura (φ'yd).

    E' un valore, questo, che viene già fornito da Duck (nel 99% dei casi il momento di snervamento lato acciaio).

    Così tanto per dirvelo.

    Edited by zax2013 - 25/3/2021, 16:01
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    non è https ma solo http.
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    Buona sera a tutti,
    Prendendo spunto da quanto sviluppato da afazio e dalle preziose informazioni sparpagliate nei post di questa discussione ho sviluppato il foglio di calcolo nell'allegato file zip

    Purtroppo l'ho iniziato a sviluppare mesi fa, poi ho dovuto sospendere ed ora non ricordo a che punto ero. Potrebbero esserci dei Bug!!. Il foglio lavora solo con serbatoi rigidi. Oltre ad aver banalmente riorganizzato l'impaginazione vengono aggiunge solamente due funzioni in VBA.

    La prima hip_EC8, calcola il braccio della forza impulsiva risultante sotto la base, necessario per la determinazione della momento di cui A.5a, dato dalla formula A.6a dell'annex A dell'eurocodice UNI EN 1998-4. La seconda hi_EC8, calcola il braccio della forza risultante impulsiva immediatamente sopra alla base, necessario per la determinazione della momento di cui A.5b, dato dalla formula A.6b dell'annex A dell'eurocodice UNI EN 1998. Non ho capito bene le funzioni hi e h1i che erano implementate per lo stesso scopo.

    Nel calcolo delle pressioni si definisce anche un carico equivalente (Peq), ovvero, un carico trapezoidale che produce una forza e un momento risultante alla base circa uguale a quelle prodotte dalle pressioni calcolate (sisma + spinta statica).

    Nella cartella compressa troverete anche una pubblicazione molto interessante.

    Faccio notare, come qualcuno aveva già segnalato, che nel calcolo delle sommatorie delle varie equazioni è opportuno limitare il numero di termini (ad esempio 20). Questo perché in alcuni casi, valori di gamma "piccoli" (<0.3) possono generare errori numerici nelle funzioni di Bessel. Inoltre, i termini delle sommatorie per n>10, dalle mie esperienze, sono spesso trascurabili. Non ho eseguito un'analisi rigorosa della convergenza e quindi questa mia ultima affermazione va confutata di volta in volta.

    Edited by FJM - 5/1/2021, 22:58
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    Buongiorno a tutti.

    A seguito di segnalazione di non corretto funzionamento del link per scaricare il mio file e del contributo di "gbru", ho ricaricato il file aggiornato al seguente link:
    https://app.box.com/s/9j5cpmg788i6p6h6x9gu3kmemz3u4ece

    Principali modifiche, aggiunte e correzioni:
    - nel foglio principale correzione di piccoli errori, aggiunta del tempo di ritorno per vento e neve
    - nel foglio per il calcolo dei coefficienti per pareti e copertura piane aggiunta la possibilità di non considerare il cpi
    - aggiunto foglio per il calcolo del numero di fissaggi per pannelli prefabbricati verticali.
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    Qualche tempo fa avevo letto online questo documento.

    Ho messo tutto in Excel nel file allegato.
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    Mi capita spesso nel lavoro di avere file in Autocad con tante singole "pagine". Vari formati A4 (o A3) che compongono un progetto, un insieme di particolari, dettagli, ecc. che vanno poi tutti stampati e quindi rilegati a fascicoletto.
    Oggi poi la presentazione delle varie pratiche in formato digitale incoraggia la realizzazione di file .pdf "multipagina" poichè migliora la visualizzazione a video di piccoli formati, per chi dovrebbe esaminarli, che non la stampa su formati grandi e dispersivi.

    Ma il punto è che mi capita anche di dover stampare (fisicamente o virtualmente) anche file Autocad dove sono presenti 30-40-50 formati A4.
    E' abbastanza alienante in questi casi dover ripetutamente selezionare il comando stampa, stampa precedente, la finestra di stampa, ecc.

    Lo so, mi direte che con i layout si risolve tutto. Ma fino ad un certo punto, perchè è vero che il comando "Pubblica" sembrerebbe un vero toccasana, ma questo va ben gestito fin dall'inizio, i vari layout ben configurati, ecc. Il semplice click sul pulsante "Pubblica" nasconde comunque una discreta mole di lavoro da fare a monte.

    Circa 5 anni fa ho sono riuscito ad accoppiare un mio programma ad Autocad tramite il "povero" comando "script" facendogli disegnare quello che voglio (o manipolare un disegno già esistente).
    Ne avevo parlato "in diretta", intanto che provavo se la cosa funzionasse, qui:

    Riga di comando Autocad

    In estrema sintesi il concetto è questo:

    1) lancio uno script che altro non fa che eseguire un comando "esterno" di Autocad;
    2) Questo comando non fa altro che lanciare un qualsiasi programma presente nel PC (Potrebbe essere Excel, un database, un programma customizzato - al momento io ne ho 6-7 fatti in questi anni);
    3) All'uscita il programma "esterno" genera a sua volta un file di script;
    4) Il file di script di cui al punto 1) ha come istruzione successiva all'invocazione del comando "esterno", proprio il lancio del file di script generato dal programma customizzato di cui al punto 3).

    Ed il gioco è fatto.

    Nel file di script generato dal programma esterno può esserci di tutto. Il disegno di una sezione rettangolare con tanto di pallini di armatura, quote, retini, blocchi, o tanto di distinta armature di una trave, insomma tutto quello che il programma esterno può consentirvi di inputare.
    La bellezza del file script è che al suo interno vi sono esattamente i comandi che scrivereste nella riga di comando di Autocad, nè più nè meno. Ed inoltre il disegno che viene fuori è esattamente quello che potreste disegnare voi personalmente in Autocad, senza i problemi che potrebbero sorgere per i retini di un file dxf, se una sequenza di linee deve essere una polilinea, ebbene, lo sarà, ecc.

    Trattandosi poi di file script, utilizzati da Autocad dalla notte dei tempi, non ho il minimo problema di compatibilità. L'ultimo "modello" di Autocad non potrà mai inficiare il funzionamento di una procedura impostata in questo modo.
    Anche in AutocadLT il programma funzionerà. O per lo meno un LT a cui Autodesk non abbia "tarpato" le ali anche sul "lancio" di programmi esterni (Mi risulta che LT2012 non può lanciare comandi esterni, ma LT2008 si).

    Ma torniamo al problema di partenza.
    Ho quindi creato, con il meccanismo di cui sopra, un programma che permette di stampare in un colpo solo tutti i formati presenti in un file Autocad.

    png

    Nei prossimi post vi spiego cosa bisogna fare per poterlo utilizzare.
    Nell'ultimo post metterò un link per poter scaricare il file .exe e tutti i file che servono a far funzionare tutto il meccanismo.
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    png

    E' dalla emanazione del DM2018 che mi ero messo in testa di realizzare un programma che calcolasse la duttilità di curvatura delle sezioni in c.a. come il DM stesso prevede.
    Ed a Febbraio, mese di emanazione del DM, avevo cominciato a scrivere le prime righe di codice.
    Se ricordate in quel periodo erano nate qui nel forum parecchie discussioni su questo specifico argomento ed alcune erano anche state riaperte, essendo il problema "sentito" anche prima della emanazione del DM.
    Solamente nel periodo estivo ho trovato quel minimo di tempo per trasferire e semplificare il codice che avevo a suo tempo scritto per quello che qui qualcuno, molto graziosamente, ha ribattezzato Zax-code, implementandolo per le necessità del caso.
    Poi solamente un mese fa, spinto a dire il vero dalle difficoltà di un collega che non si capacitava dei numeri che tirava fuori il suo software, ho completato la parte vera e propria di calcolo.
    (Software che ha cominciato a dare numeri simili ai miei dopo che la softwarehouse ha rilasciato un aggiornamento per "correzione di bug minori").

    Il programma che ho messo a disposizione non sarebbe ancora completo (devo implementare ancora un salvataggio dei dati di input, ed abbozzare una stampa passabile dei risultati), e nemmeno sufficientemente testato. Quindi attenzione e dico subito grazie a chi mi fornirà critiche/suggerimenti/segnalazioni.

    Mi riprometto nei prossimi giorni/settimane, di spiegare l'input, ma soprattutto i vari passaggi per arrivare ai risultati.


    29/01/2021 Edit: Dalla prima pubblicazione del programma in versione più che beta, dopo parecchio tempo, il programma che scaricherete dal link sottostante è in versione 1.1 avendo nel frattempo completato il lavoro. So comunque che ancora ci sono alcune cosette da sistemare.

    Edited by zax2013 - 29/1/2021, 20:25
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    Ed agganciandomi a quanto discusso qui: https://bar-ingegneria.forumfree.it/?t=73668532

    Vedo tra le news attuali del sito ANIDIS che la collaborazione tra ANIDIS ed INGENIO continua.
    Si scambiano gli articoli? Una volta li pubblica ANIDIS una altra volta INGENIO?
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    CITAZIONE (Alex_Drake @ 13/1/2017, 10:49) 
    Faccio i complimenti a reversi per la dedizione.

    sono ancora in fase di pieno relax post festività, complice la neve :D :D
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    Buon giorno Paolo

    con piacere leggo il tuo intervento sulla questione.
    Ti anticipo che purtroppo io non ho le risposte che riescano a fugare i tuoi dubbi, dato che sono e restano anche i miei, tuttavia voglio cogliere l'occasione per discuterne.

    E' vero che sui testi il problema è trattato solo marginalmente specie sui testi indirizzati più alle "costruzioni civili" che non sui testi specifici sulle "costruzioni meccaniche".
    Un esempio tra tutti è la trattazione del precarico sui bulloni riportata sul testo dei professori Ballio e Mazzolani "Strutture in acciaio" edito da Hoepli, che liquida il problema della rigidezza delle flange ponendo semplicemente Kf>=10*Kb e non approfondendo la questione della diffusione delle tensioni di compressione all'interno delle due flange. Ma anche altri testi riportano sempre la stessa cosa. Insomma una questione di fede.
    Per riuscire a fare un pò più di luce occorre rivolgersi ai testi più prettamente meccanici, e non sempre su questi riesci a trovare una trattazione esaustiva e convincente come per esempio la trattazione riportata sul testo "costruzioni di macchine " del professore Renato Giovannozzi.
    Qualcosa di più approfondito puoi trovare in una dispensina pubblicata dal professore Giovanni Petrucci che ti linko: Dispensa Bulloni del prof Petrucci e dalla quale estraggo l'immagine che segue e da cui ho preso spunto per lo sviluppo del 3D:

    ldPZDRi

    Come vedi anche qui il professore accenna al doppio tronco di cono cavo di diffusione delle tensioni di compressione all'interno delle due flange e poi semplifica la faccenda considerando invece un cilindro cavo equivalente avente diametro esterno pari a 3 volte il diametro nominale del bullone. Se la superficie fosse in realtà un cilindro di tale diametro allora basterebbe disporre i bulloni ad intersasse non minore di 3 diametri per non avere la sovrapposizione dei volumi sede di tensione. Ma cosi non è, i volumi sono diversi e in funzione dell'interasse e dello spessore delle flange essi possono sorapporsi anche di parecchio.

    Per la ipotesi di rigidezza flessionale infinita della flangia, o se non proprio infinita almeno nei pressi, che consente l'applicazione della formula di Navier , non saprei che dire se non il fatto che ho sempre riscontrato, nelle torri di turbine eoliche, spessori dell'accoppiameto delle due flange pari a circa 8-12 volte lo spessore della lamiera del mantello.
    Nella presente trattazione ho assunto ed anche specificato l'ipotesi di accoppiamento "rigido"

    CITAZIONE (Paolo Rugarli @ 7/1/2017, 11:30) 
    Caro afazio

    mi complimento per il 3d dato che raramente sui testi il problema viene affrontato a puntino.
    Purtroppo io ho sempre troppi dubbi, e se posso dire una cosa personale, vorrei non averne, fare ragionamenti più semplici. Vivrei meglio.

    Alcune questioni mi lasciano in dubbio.

    L'ipotesi di deformazione piana è usata, in questa trattazione. Sta nell'N/A + M/W, o sbaglio? Ciò implica una flangia "rigida".

    E poi. Il modello prevede che lo scambio tra piastra e bullone trazione/compressione sia confinato al cono delle pressioni, a carichi esterni nulli. La somma delle intersezioni di tali coni delle pressioni non coincide con A. E' una superficie diversa. Non è dunque direttamente possibile sommare le tensioni, o meglio la somma andrebbe fatta in due zone diverse. O sbaglio? Certo, se i bulloni sono appositamente spaziati si può fare in modo che Aconi --> A ma è una situazione particolare. In altri casi credo possa anche avvenire che i coni si sovrappongano (forse la spaziatura non è sempre sufficiente).

    Forse un modello alternativo potrebbe considerare reagenti le sole aree dei coni "sotto" e l'impronta del dado "sopra". La A e la W non sarebbero più quelle della flangia ma solo quelle di queste areole. Le forze equilibranti i carichi applicati potrebbero essere considerate concentrate, e con esse si verificherebbe poi la flangia, incastrata sul perimetro circolare interno. [O dove altrimenti si vuole perché il mio obiettivo è quello di considerare la flangia a macchia di inchiostro ed il tubo idem, con i bulloni messi ovunque si voglia.]

    Infatti, che ne è delle verifiche di resistenza della flangia come piastra? Se la N e l'M sono applicati al tubo e le pressioni/forze che vi fanno equilibrio sono sulla flangia (comunque siano calcolate), non vi è un meccanismo resistente da chiamare in causa?

    Sono dubbi sensati?

    Ciao, grazie della attenzione e auguri a tutti
    P


    Edited by afazio - 7/1/2017, 12:27
  12. .
    Dopo tre versioni candidate, ieri April 22, 2015 è stata rilasciata la versione 1.4.0 di Lazarus:

    The Lazarus team is glad to announce the release of Lazarus 1.4.
    This release was built with FPC 2.6.4, same as the previous release Lazarus 1.2.6.


    Potete scaricarla dal seguente link

    Download lazarus-1.4.0-fpc-2.6.4

    scegliendo il sistema operativo
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    CITAZIONE (Salvatore B. @ 14/6/2014, 19:11) 
    E' molto importante che le aste siano dotate di altissima snellezza per avere la certezza che si instabilizzino durante la fase di compressione (indicazione fornitami direttamente dal Prof. Ballio. Mica l'ultimo che passa per strada).

    Ok, ci correggiamo. Precisiamo. L'osservazione riportata in corsivo mi pare ovvia, cioè la pensavo tale da non dovere scomodare il Ballio per convincere l'utente di ingforum, e trasportavo il cognome al trucco dell'asta meta per l'analisi modale. Lì ero preso, come qui, dal capire "come fare per l'analisi modale", e forse questo mi ha trascinato in quel "trasporto". Per le tecniche circa carichi non sismici sono sicuro che nel famoso testo del Ballio Mazzolani ci siano spiegati tutti i marchingegni. Insomma, avevo la sensazione che il trucco dell'asta metà per l'analisi modale, per essere un mistero "difficile", fosse stato risolto da una eminenza come il Ballio. Se vedi c'è un "mi pare" che uso come segnale per indicarmi che non ne ero neanche certo di avere interpretato bene.

    ammiro la tua spiccata capacità di sintesi.
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    Certo che le funzioni di di zax rispetto al codice che avevi estratto sopra "bearing pressure" in termini di righe di codice è parecchio piu' piccolo.
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    E' veramente una gran bella utility, ma non capisco perché accidenti mi rilevi spesso intrecciate le Poly che non mi paion tali.
    https://docs.google.com/open?id=0B5kCb90TyYz3c092QzAxNUFaX0E
15 replies since 4/2/2014
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