Il Bar dell'Ingegneria

La valiunzione del calcolo strutturale

un interessante articolo

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    Sono stato molto in dubbio se aprire questa discussione qua o nella sezione De Professione, alla fine ho deciso di farla partire qua, visto che di idee legate al mondo delle strutture si tratta.
    Mi piacerebbe partisse una bella discussione, anche tecnica, sulla scia di questo sconvolgente articolo:

    Paolo Rugarli
    La valiunzione del calcolo strutturale
    Castalia srl
    Milano, 2012
    www.castaliaweb.com

    www.castaliaweb.com/ita/pubblicazioni/valiunzione_finale.pdf

    Buona lettura, vi aspetto

    Carlo

     
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    Hai chiesto il consenso di Rugarli?
    Verrà al bar?
     
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    CITAZIONE (afazio @ 9/7/2012, 17:42) 
    Hai chiesto il consenso di Rugarli?
    Verrà al bar?

    Sì, mi ha dato il consenso e mi ha detto che verrà a leggere il forum. Vedremo se interverrà.

    Giusto mezz'ora fa una scossetta di terremoto a Roma, che sia un segno? :lol:

    Edited by Karmann - 9/7/2012, 19:03
     
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    Come prima cosa vorrei leggere testualmente l'obbligo di validazione della progettazione e modellazione strutturale introdotto dalle NTC 2008, ma anche dalle NTC 2005 (che immagino sia la versione non più in vigore, ma credo sia interessante vedere se ci sia stata un'evoluzione in questa faccenda), obbligo di cui parla Rugarli nell'introduzione del suo articolo.

    Ecco qua. Per chi come me non è uno strutturista e quindi non gira quotidianamente con le NTC in tasca, ecco il link da dove scaricarle che mi sembra abbastanza autorevole:

    http://www.cslp.it/cslp/index.php?option=c...&id=66&Itemid=1



    Edited by Karmann - 9/7/2012, 19:20
     
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    Dammi un minuto e ti incollo l'intero capitolo 10. Magari poi lo sezioniamo.



    Eccolo. In neretto il paragrafo che parla di Validazione


    10.2 ANALISI E VERIFICHE SVOLTE CON L’AUSILIO DI CODICI DI CALCOLO

    Qualora l’analisi strutturale e le relative verifiche siano condotte con l’ausilio di codici di calcolo automatico, il progettista dovrà controllare l’affidabilità dei codici utilizzati e verificare l’attendibilità dei risultati ottenuti, curando nel contempo che la presentazione dei risultati stessi sia tale da garantirne la leggibilità, la corretta interpretazione e la riproducibilità. In particolare nella Relazione di calcolo si devono fornire le seguenti indicazioni:

    ▪ Tipo di analisi svolta
    Occorre preliminarmente:
    - dichiarare il tipo di analisi strutturale condotta (di tipo statico o dinamico, lineare o non lineare) e le sue motivazioni;
    - indicare il metodo adottato per la risoluzione del problema strutturale e le metodologie seguite per la verifica o per il progetto-verifica delle sezioni.
    - indicare chiaramente le combinazioni di carico adottate e, nel caso di calcoli non lineari, i percorsi di carico seguiti. In ogni caso va motivato l’impiego delle combinazioni o dei percorsi di carico adottati, in specie con riguardo alla effettiva esaustività delle configurazioni studiate per la struttura in esame.
    ▪ Origine e Caratteristiche dei Codici di Calcolo
    Occorre indicare con precisione l’origine e le caratteristiche dei codici di calcolo utilizzati riportando titolo, autore, produttore, eventuale distributore, versione, estremi della licenza d’uso o di altra forma di autorizzazione all’uso.

    ▪ Affidabilità dei codici utilizzati
    Il progettista dovrà esaminare preliminarmente la documentazione a corredo del software per valutarne l’affidabilità e soprattutto l’idoneità al caso specifico. La documentazione, che sarà fornita dal produttore o dal distributore del software, dovrà contenere una esauriente descrizione delle basi teoriche e degli algoritmi impiegati, l’individuazione dei campi d’impiego, nonché casi prova interamente risolti e commentati, per i quali dovranno essere forniti i file di input necessari a riprodurre l’elaborazione.

    ▪ Validazione dei codici.
    Nel caso in cui si renda necessaria una validazione indipendente del calcolo strutturale o comunque nel caso di opere di particolare importanza, i calcoli più importanti devono essere eseguiti nuovamente da soggetto diverso da quello originario mediante programmi di calcolo diversi da quelli usati originariamente e ciò al fine di eseguire un effettivo controllo incrociato sui risultati delle elaborazioni.


    ▪ Modalità di presentazione dei risultati.
    La quantità di informazioni che usualmente accompagna l’utilizzo di procedure di calcolo automatico richiede un’attenzione particolare alle modalità di presentazione dei risultati, in modo che questi riassumano, in una sintesi completa ed efficace, il comportamento della struttura per quel particolare tipo di analisi sviluppata.
    L’esito di ogni elaborazione deve essere sintetizzato in disegni e schemi grafici contenenti, almeno per le parti più sollecitate della struttura, le configurazioni deformate, la rappresentazione grafica delle principali caratteristiche di sollecitazione o delle
    componenti degli sforzi, i diagrammi di inviluppo associati alle combinazioni dei carichi considerate, gli schemi grafici con la rappresentazione dei carichi applicati e delle corrispondenti reazioni vincolari.
    Di tali grandezze, unitamente ai diagrammi ed agli schemi grafici, vanno chiaramente evidenziati le convenzioni sui segni, i valori numerici e le unità di misura di questi nei punti o nelle sezioni significative ai fini della valutazione del comportamento complessivo della struttura, i valori numerici necessari ai fini delle verifiche di misura della sicurezza.
    ▪ Informazioni generali sull’elaborazione.
    A valle dell’esposizione dei risultati vanno riportate anche informazioni generali riguardanti l’esame ed i controlli svolti sui risultati ed una valutazione complessiva dell’elaborazione dal punto di vista del corretto comportamento del modello.
    ▪ Giudizio motivato di accettabilità dei risultati.
    Spetta al progettista il compito di sottoporre i risultati delle elaborazioni a controlli che ne comprovino l’attendibilità.
    Tale valutazione consisterà nel confronto con i risultati di semplici calcoli, anche di larga massima, eseguiti con metodi tradizionali e adottati, ad esempio, in fase di primo proporzionamento della struttura. Inoltre, sulla base di considerazioni riguardanti gli stati tensionali e deformativi determinati, valuterà la consistenza delle scelte operate in sede di
    schematizzazione e di modellazione della struttura e delle azioni.
    Nella relazione devono essere elencati e sinteticamente illustrati i controlli svolti, quali verifiche di equilibrio tra reazioni vincolari e carichi applicati, comparazioni tra i risultati delle analisi e quelli di valutazioni semplificate, etc.
     
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    Ok, grazie. Stavo leggendo il 10.1, che riporto testualmente.

    CITAZIONE
    10 REDAZIONE DEI PROGETTI STRUTTURALI
    ESECUTIVI E DELLE RELAZIONI DI CALCOLO

    10.1 CARATTERISTICHE GENERALI

    I progetti esecutivi riguardanti le strutture devono essere informati a caratteri di chiarezza espositiva
    e di completezza nei contenuti e devono inoltre definire compiutamente l’intervento da realizzare.
    Restano esclusi i piani operativi di cantiere ed i piani di approvvigionamento.
    Il progetto deve comprendere i seguenti elaborati:
    - Relazione di calcolo strutturale, comprensiva di una descrizione generale dell’opera e dei criteri
    generali di analisi e verifica.
    - Relazione sui materiali;
    - Elaborati grafici, particolari costruttivi;
    - Piano di manutenzione della parte strutturale dell’opera;
    - Relazione sui risultati sperimentali corrispondenti alle indagini specialistiche ritenute necessarie
    alla realizzazione dell’opera.

    Particolare cura andrà posta nello sviluppare le relazioni di calcolo, con riferimento alle analisi
    svolte con l’ausilio del calcolo automatico, sia ai fini di facilitare l’interpretazione e la verifica dei
    calcoli, sia ai fini di consentire elaborazioni indipendenti da parte di soggetti diversi dal redattore
    del documento
    .

    II progettista resta comunque responsabile dell’intera progettazione strutturale.
    Nel caso di analisi e verifica svolte con l’ausilio di codici di calcolo, oltre a quanto sopra specificato, e in
    particolare oltre alla Relazione generale strutturale, si dovranno seguire le indicazioni fornite in § 10.2.

    Ho evidenziato due passi citati nell'articolo.

    CITAZIONE (afazio @ 9/7/2012, 19:24) 
    ▪ Validazione dei codici.
    Nel caso in cui si renda necessaria una validazione indipendente del calcolo strutturale o comunque nel caso di opere di particolare importanza, i calcoli più importanti devono essere eseguiti nuovamente da soggetto diverso da quello originario mediante programmi di calcolo diversi da quelli usati originariamente e ciò al fine di eseguire un effettivo controllo incrociato sui risultati delle elaborazioni.

    Perfetto. Scritta in maniera vaghissima, secondo me, a parte che viene ribadito che i calcoli - chiamiamoli di controllo - devono essere eseguiti da soggetto diverso.

    CITAZIONE
    Nel caso in cui si renda necessaria una validazione indipendente del calcolo strutturale

    quando occorre questo caso?

    CITAZIONE
    nel caso di opere di particolare importanza

    sono specificate da qualche parte?


     
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    La responsabilità del progettista strutturale non si tocca.

    Ma la questione sollevata da Rugarli riguarda invece la validazione del codice di calcolo, cosa che in effetti leggendo bene la norma non è richiesta da nessuna parte.

    Il titolo del paragrafo relativo, se letto da solo, porta ad inganno, dato che il corpo del paragrafo tratta specificatamente della validazione del progetto strutturale, che è cosa ben diversa.
    In effetti questa validazione del progetto dovrebbe essere affidata dal committente ad altro professionista indipendente dal primo e con costi a carico del committente (quindi diciamo raddoppiati). Il secondo professionista avrebbe il compito di condurre nuovi calcoli per i fatti suoi utilizzando codice diverso dal codice usato dal primo progettista e confrontare quindi i risultati del primo.


    A questo punto siamo nel ridicolo e vediamo perchè. Il secondo professionista potrebbe pervenire ad una delle seguenti conclusioni:
    a- coi miei calcoli ho ottenuto risultati pressochè uguali a quelli ottenuti dal professionista.
    b- i mie calcoli giungono a risultati che si scostano di tot punti percentuali nelle seguenti grandezze, ma tali scostamenti, giustificati dal fatto che... non so cosa potrebbe scrivere... si pososno ritenere accettabili
    c- i miei risultati sono molto differenti dai risultati ottenuti dal progettista. Onesta intellettuale mi impone di richiedere una validazione alla mia validazione del progetto.

    ... ovviamente condotta con l'uso di un terzo codice differente sia dal primo che dal secondo.

    Prima o poi i codici finiranno.
     
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    Sempre per chi non gira e non ha mai girato con le NTC in tasca, qua:

    www.dic.unipi.it/e.lorenzetti/Normativa/Norme_Tecniche.pdf

    ci sono le NTC 05

    è sempre il capitolo 10 quello che parla di codici di calcolo, relazioni, progetti, ecc. Al paragrafo 10.4 c'è sempre il concetto di verifica indipendente condotta da soggetti diversi.

    Il paragrafo 10.7 è molto più dettagliato dell'analogo 10.2 nelle più recenti NTC08 e parla di verifiche che deve fare il progettista, affidabilità dei codici e valutazione dei risultati ottenuti.

     
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    nel caso di opere di particolare importanza

    No. Non esiste un elenco avente valore di legge riportante le opere di particolare importanza da sottoporre alla validazione del progetto strutturale. penso che il ponte sullo stretto o una centrale nucleare o una grande diga o un viadotto a grandi luci, possano legittimamente essere sottoposte dalla stazione appaltante a questa procedura.
    Ma la cosa sarebbe alquanto buffa, dato che nel caso di opere di cotale rilevanza, si da incarico per lo studio e la progettazione a grosse società di progettazione o addirittura si mette a gara il progetto.

    Quindi sto punto del DM2008 mi appare essere una cosa che non sta ne in cielo ne in terrà.


    Penso pero' che cosi ci stiamo allontanando da quanto evidenziato dal Rugarli.

    Rugarli, va olte la norma dato che come abbiamo visto nella norma non si richiede proprio nulla in merito alla validazione di un codice e punta invece sulla questione chiara ed evidente agli occhi di tutti, che organismi ed istituzioni dello stato stanno tentando di annientare l'ingegneria.
    Come ti ho riassunto in una chiacchierata tutto nasce da un maledettissimo terremoto per polli e da un colpo di mano dei rampanti sui baroni.

    Il programma di verifica della correttezza, completezza e rispetto delle migliaia di articoletti di limitazioni di regolette varie dislocate in decine e decine di decreti e circolari, per intenderci il SI_ERC, viene distribuito da Eucentre.

    Sai come nasce Eucentre?

    Altro problema è il certificato rilasciato dall'UNI di Brescia, Universita dello stato italiano, di validita e corretteza dei risultati di altro programmino il CEMAR della tecnobit.
     
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    CITAZIONE (afazio @ 9/7/2012, 19:51) 
    La responsabilità del progettista strutturale non si tocca.

    Ma la questione sollevata da Rugarli riguarda invece la validazione del codice di calcolo, cosa che in effetti leggendo bene la norma non è richiesta da nessuna parte.

    Il titolo del paragrafo relativo, se letto da solo, porta ad inganno, dato che il corpo del paragrafo tratta specificatamente della validazione del progetto strutturale, che è cosa ben diversa.
    In effetti questa validazione del progetto dovrebbe essere affidata dal committente ad altro professionista indipendente dal primo e con costi a carico del committente (quindi diciamo raddoppiati). Il secondo professionista avrebbe il compito di condurre nuovi calcoli per i fatti suoi utilizzando codice diverso dal codice usato dal primo progettista e confrontare quindi i risultati del primo.


    A questo punto siamo nel ridicolo e vediamo perchè. Il secondo professionista potrebbe pervenire ad una delle seguenti conclusioni:
    a- coi miei calcoli ho ottenuto risultati pressochè uguali a quelli ottenuti dal professionista.
    b- i mie calcoli giungono a risultati che si scostano di tot punti percentuali nelle seguenti grandezze, ma tali scostamenti, giustificati dal fatto che... non so cosa potrebbe scrivere... si pososno ritenere accettabili
    c- i miei risultati sono molto differenti dai risultati ottenuti dal progettista. Onesta intellettuale mi impone di richiedere una validazione alla mia validazione del progetto.

    ... ovviamente condotta con l'uso di un terzo codice differente sia dal primo che dal secondo.

    Prima o poi i codici finiranno.

    Esattamente! E' un processo di degenerazione entropica che interessa molti aspetti della nostra società: basti pensare ad esempio alla regolazione del traffico veicolare, prima con i soli occhi, poi con i semafori, poi con i vigili che controllano che tutti si fermino, poi con telecamere che controllano i vigili che controllano che tutti si fermino ai semafori :lol:
    Tornando alla validazione: mi interessa capire qual è il caso, nel caso si renda necessaria blablabla....

    Mi spiego meglio: nella prima parte dell'articolo di Rugarli si porta l'esempio della Calabria, in cui vengono validati i progetti strutturali di un certo tipo (dal Genio Civile) tramite quel Moloch informatico creato forse da Eucentre. In questo caso sembrerebbe evidente l'aberrazione della legge regionale: nessuna norma nazionale obbliga alla validazione del progetto (ma secondo me in maniera chiara nemmeno dei codici di calcolo..nel caso, in quale caso?), però la tal regione la fa obbligatoriamente, con il contributo dell'Eucentre (aprirò un 3d a posta su questo soggetto, a me ignoto fino a pochi giorni fa).

    Mi sto sbagliando?


    CITAZIONE (afazio @ 9/7/2012, 20:06) 
    nel caso di opere di particolare importanza

    No. Non esiste un elenco avente valore di legge riportante le opere di particolare importanza da sottoporre alla validazione del progetto strutturale. penso che il ponte sullo stretto o una centrale nucleare o una grande diga o un viadotto a grandi luci, possano legittimamente essere sottoposte dalla stazione appaltante a questa procedura.
    Ma la cosa sarebbe alquanto buffa, dato che nel caso di opere di cotale rilevanza, si da incarico per lo studio e la progettazione a grosse società di progettazione o addirittura si mette a gara il progetto.

    Quindi sto punto del DM2008 mi appare essere una cosa che non sta ne in cielo ne in terrà.


    Penso pero' che cosi ci stiamo allontanando da quanto evidenziato dal Rugarli.

    Rugarli, va olte la norma dato che come abbiamo visto nella norma non si richiede proprio nulla in merito alla validazione di un codice e punta invece sulla questione chiara ed evidente agli occhi di tutti, che organismi ed istituzioni dello stato stanno tentando di annientare l'ingegneria.
    Come ti ho riassunto in una chiacchierata tutto nasce da un maledettissimo terremoto per polli e da un colpo di mano dei rampanti sui baroni.

    Il programma di verifica della correttezza, completezza e rispetto delle migliaia di articoletti di limitazioni di regolette varie dislocate in decine e decine di decreti e circolari, per intenderci il SI_ERC, viene distribuito da Eucentre.

    Sai come nasce Eucentre?

    Altro problema è il certificato rilasciato dall'UNI di Brescia, Universita dello stato italiano, di validita e corretteza dei risultati di altro programmino il CEMAR della tecnobit.

    piano piano ci arrivo, anche a Eucentre, che secondo me, a parte il parlarne in questa discussione, ne merita una tutta sua. Inizieremo con la sua storia.

    Edited by Karmann - 9/7/2012, 20:25
     
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    Altro recentissimo articolo del nostro Rugarli

    www.gruppoitalianosewc.it/1/temi_di_attualita_2643358.html

    leggere il documento INGEGNERIA E BUROCRAZIA di Rugarli Ing. Paolo


    Vorrei porre una domanda all'ing Rugarli (sempre se leggeà questo forum) finalizzata a fugare ogni dubbio sulle legittimità delle fonti.

    Domanda: Caro ingegnere, ho avuto modo di assistere sia nel forum ingforum che nel forum ingegneriacivile, ad accuse a lei rivolte da parte del titolare della software house che produce CEMAR, che le attribuivano il reato di violazione della privacy affermando che lei avrebbe ottenuto alcuni documenti non direttamente accessibili da link presenti nella pagina web del prodotto, facendo ricorso a qualche risorsa illegate.
    Ci può illustrare?
     
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    CITAZIONE (Karmann @ 9/7/2012, 19:56) 
    Sempre per chi non gira e non ha mai girato con le NTC in tasca, qua:

    www.dic.unipi.it/e.lorenzetti/Normativa/Norme_Tecniche.pdf

    ci sono le NTC 05

    è sempre il capitolo 10 quello che parla di codici di calcolo, relazioni, progetti, ecc. Al paragrafo 10.4 c'è sempre il concetto di verifica indipendente condotta da soggetti diversi.

    Il paragrafo 10.7 è molto più dettagliato dell'analogo 10.2 nelle più recenti NTC08 e parla di verifiche che deve fare il progettista, affidabilità dei codici e valutazione dei risultati ottenuti.

    Karmann, il DM2005 fu il primo ad introdurre questo capitolo riguardante la progettazione strutturale assistita da codice di calcolo.
    Ma il DM2005 non è mai entrato compiutamente in vigore. Non se ne può piu fare alcun uso completamente sostituito dal DM2008
     
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    Assisto in diretta alla registrazione dell'ing. Paolo Rugarli al quale pongo il mio personale benvenuto.

    Mi è spiaciuto alquanto la censura operata nel forum ingegneriacivile del 3d sulla valiunzione aperto da lei, specie dopo che si era consentito uno sviluppo di ben nove pagine di commenti molti dei quali ad esclusiva valenza tecnica e soltanto qualcuno fuori dalle riga.
    Proprio quella, a mio parere, ingiustificata censura (cancellati oltre 60 messaggi) è stata la causa del mio allontamento da quel forum.
     
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  14. Paolo Rugarli
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    User deleted


    Sarà un lungo post. Prima le questioni generali, poi quelle particolari sollevate da afazio...

    Vista la vostra richiesta ed alcune cose che mi pare necessitino di una
    precisazione intervengo a chiarire. Idealmente il mio articolo dovrebbe
    essere suficiente a chiarire esattamente i termini del problema, e, sempre
    idealmente, dovrebbe poi essere la comunità dei tecnici ad esprimersi in merito
    a quanto vi è scritto.

    Ma alcune azioni di disturbo, del tutto infondate, hanno intorbidito le acque
    e si è finito col parlare più del dito che indica la luna, che della luna.

    0) Il senso del mio articolo. Porre in rilievo alcuni pericolosi fraintendimenti
    legati alla idea di validazione. Criticare esplicitamente e in modo limpido e a sua
    volta controllabile, una attività di validazione che è apparsa in-credibile. Porre
    in rilievo come alcuni concetti che "girano" siano sbagliati e fuori legge. Agire
    per il bene complessivo intervenendo in un ambito nel quale mi considero competente.
    Prendere le difese della mia disciplina, la ingegneria strutturale, che vedo molto
    mal messa. Ottenere la rettifica degli errori e la presa di coscienza di alcuni problemi
    che possono essere rilevanti.

    1) Il problema delle normative

    a) SI-ERC . E' la legge regionale che cita le NTC Cap 10, e le cita
    a mio giudizio a sproposito dato che nella norma si parla di "un soggetto diverso"
    che evidentemente non può essere un sw.La Regione non aveva alcun bisogno di fare riferimento
    al cap. 10 delle NTC. Ma lo ha fatto. E così possiamo discuterne. E' una legge regionale,
    è una cosa pubblica. Ma anche senza la citazione della norma, ed anche senza la norma,
    è ovvio che una validazione debba poter essere conosciuta nei suoi dettagli. Non c'è
    bisogno della norma. E' il buon senso che lo dice. Se no è una "valiunzione".

    b) La ipotetica ciclicità infinita del controllo del controllo. Io sono l'autore del paragrafetto
    in cui si richiedono controlli indipendenti e soggetti terzi. Mi fu chiesto un parere dalla
    Commissione che redigeva le norme, e io suggerii alcune modifiche e alcune aggiunte. Alcune cose
    furono recepite, altre no. Io ero assolutamente esterno alla Commissione, ma il past President
    del CSLLPP aveva letto alcuni miei articoli e mi stimava competente (Mauro). Non vi è alcuna ciclicità
    nè alcun problema, se chi fa i controlli è competente e onesto. Se non è competente non potrà fare altro
    che concludere "non sono capace di spiegare le differenze" o spiegarle in modo abborracciato. (scripta manent).
    Il controllo indipendente è fondamentale e il software diverso serve a fare un endocontrollo. L'unico che si possa automatizzare.La validazione non è cosa per tutti. I soggetti competenti sono in grado di capire il perché delle differenze.Se invece
    il validatore è disonesto, allora nn c'è norma che tenga. Ma una discussione tecnica, a differenza di una opinione,
    può essere condotta in modo formale e sulla base di fatti. Difficile dire "vuolsi così colà dove
    si puote, e più non dimandare". Se lo si fa, ci si espone.

    E' ora che si affermi il concetto che certe cose le possano fare i soggetti competenti. Che non vuol dire
    né dotati di cattedra, né di titolo Ing Geom Arch o Lup Mann. Competente vuol dire competente.I documenti
    parlano. Questo in Italia è un concetto rivoluzionario.

    Il paragrafetto obbligava, ad esempio, a controllare le attività sugli edifici strategici. La circolare
    arrivata dopo un cambio di governo e di Presidente CSLLPP (Balducci) ha stravolto il concetto consentendo
    l'omocontrollo (il controllore coincide con il controllato: C.10.2 (d) secondo punto elenco, "progettista
    e/o validatore"). Tutto sta nell' "e/o".
    A voi le conclusioni.

    2) La diatriba con Tecnobit e la validazione della Università di Brescia

    a) Nulla è al momento successo di nuovo. Sono effettivamente stato accusato ingiustamente di aver
    fatto cose che non ho mai fatto. Tutto è alla luce del sole e io sono persona di assoluta
    onestà. Persone competenti mi hanno confermato che tecnicamente io, io sì, sono stato diffamato.
    Tutte le affermazioni fatte nel mio articolo sono limpide e controllabili. Negli altri forum ho già
    dimostrato che i documenti citati sono tutti reperibili facilmente da internet con semplicissime
    search. Dunque le accuse sono del tutto infondate e diffamatorie. La via giudiziaria è aperta a chiunque,
    ma difficilmente si potrà fare altro che un polverone, tra l'altro non sono sicuro che sarebbe a vantaggio
    di chi lo scatenerebbe.

    Il merito tecnico di quanto ho scritto non è ancora stato criticato da nessuno. Forse non è così semplice.

    b) Ho interpellato formalmente l'Ordine di Milano a cui appartengo e il CSLLPP (Karrer). Il primo ha risposto
    con una comunicazione nel sito web dell'Ordine di Milano in cui si afferma di appoggiare e condividere
    i contenuti del mio lavoro.

    c) Resta il completo silenzio di tutte le parti coinvolte sugli aspetti tecnici delle mie critiche. I documenti
    sono ancora lì. Nessuno ha pensato di toglierli o di suggerire di toglerli. In questo Paese chiunque può
    fare quel che vuole. Se il "metodo semplificato" nella modalità testata da Uni Brescia è contrario alla legge,
    qualcuno dovrebbe fare qualcosa. Io penso.


    L'ingegneria strutturale è una cosa seria. Quando arrivano i terremoti la gente muore. Il crollo dei capannoni
    in Emilia mi ha duramente colpito. Era ed è mio dovere intervenire con tutte le mie forze per affermare un concetto
    ovvio: l'ingegneria strtturale è una cosa seria. Tutti, indipendentemente dai ruoli e dai titoli siamo impegnati
    a fare del nostro meglio. Chi sbaglia lo deve ammettere e gli errori vanno rimossi.

    Se condividete questo punto di vista e, dopo aver attentamente esaminato quanto ho scritto, lo trovate tecnicamente
    corretto, allora la mia battaglia diventi anche la vostra. Anche da noi dipende il modo in cui vanno le cose.

    __________
    Caro Fazio,

    Lei non si deve ritirare dai forum perché è una persona intelligente e competente e continuando ad abbandonare i forum fa un favore ai suoi detrattori. Invece, resti e si faccia sentire magari dopo essersi sbollito.
    Anche a me non è piaciuto lo sbandamento del responsabile dell'altro forum, ma bisogna capirlo. Ha avuto timore di essere coinvolto, e non conoscendomi ha forse inizialmente creduto alle accuse piuttosto pesanti e totalmente infondate. Poi però è tornato sui suoi passi e credo che ora abbia ben compreso.Tecnobit a questo puntava, a far paura. Ma a me non ha fatto paura, se anche mi portasse in giudizio io sarei sereno. E persino se per ipotesi assurda mi condannassero, io sarei sereno. Sono in buona compagnia, tanta gente è stata condannata, ed era innocente.
    In situazioni confuse è facile sbagliare. Ma non abbandoni i forum, invece, contribuisca anche Lei a diffondere un modo serio di interpretare la ns professione.

    Spero di aver risposto a tutti. Grazie per il benvenuto. Datevi da fare anche voi, è il nostro silenzio che consente che si generino situazioni assurde.
    A presto e... coraggio

    Paolo Rugarli
     
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    Fornisco un link dal sito Softing in cui è presente un intervento dell'arch. Spagnuolo.
    softingblog.blogspot.it

    Non è esattamente la stessa tematica trattata dell'ing. Rugarli, però può aiutare ad ampliare il dibattito su quello che, secondo me, è lo stato di malessere e di insoddisfazione professionale di chi ancora ritiene che (cito Rugarli) "l'ingegneria strtturale sia una cosa seria".

    Dal Blog Softing si apprende che il SIERC sta figliando: a breve il Lazio e poi, da segnali che ho, anche la Campania.

    Com'era prevedibile il sistema del Lazio sarà differente da quello della Calabria; potrebbe essere limitato solo a recepire alcuni dati di sintesi oppure potrebbe essere peggio del SIERC bisognerà attendere per vedere cos'altro si saranno inventati.

    Fatto sta che non solo si validano progetti con dubbie procedere, ma si moltiplicano le lingue come nella mitica Babele:
    Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l'un l'altro: "Venite, facciamoci mattoni e cociamoli al fuoco". Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. Poi dissero: "Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra". Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: "Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro possibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro". Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.

    Ed è probabile che faremo tutti la fine degli abitanti di questa terra biblica.

    Willy
     
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