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Qualche giorno fa ho dovuto rinunciare ad un lavoro.
Trattavasi di predisporre la relazione di calcolo dei pali di sostegno di una linea elettrica aerea in media tensione a servizio di un impianto di produzione energia elettrica da minieolico.
Ho rinunciato a causa dei tempi troppo stretti che mi fissavano, tempi che non mi consentivano di poter reperire materiale e poter studiare a sufficienza tutto quanto sta dietro la "scelta" di un palo di luce.
La gestione delle linee elettriche compresa la progettazione delle strutture di sostegno (pali, tralicci ed altro) fino a poco tempo fa era ad esclusiva competenza Enel che nel tempo aveva predisposto tutta una serie di tabelle di dimensionamento e standardizzato i vari componenti. Appoggiandosi su questo lavoro di standardizzazione il progetto di un palo si conduceva ad una semplice scelta del tipo in funzione delle luci, dei conduttori e della località utilizzando opportuni grafici appositamente predisposti.
In questo topic intendo raccogliere informazioni, documentazione e link inerenti all'oggetto.. -
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Ecco un primo documento in cui è riportata l'Unificazione ENEL delle tipologie di pali e relative fondazioni
www.acquisti.enel.it/acquisti/it/al...capitolo1_2.pdf
Nel link che segue è riportata l'unificazione dei cavi
www.acquisti.enel.it/acquisti/it/al...capitolo1_1.pdf
mentre di seguito una serie di schede con dettagli esecutivi.
http://www.acquisti.enel.it/acquisti/it/al...capitolo2_1.pdf
Ho visto che l'utente Randal di ing.forum è abbastanza ferrato in materia... chissa se?
Chiunque contribuirà allo sviluppo di questo topic avrà attribuiti 5 crediti formativi permanenti virtuali che saranno consegnati in apposito topic.. -
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Purtroppo non partecipa più Sasà, che ha sulle spalle anche una non indifferente esperienza in Enel Distribuzione.
In generale la norma che regola le linee aeree è la CEI 11-4.
Ho trovato una tesi di laurea sull'argomento, in cui c'è anche un capitolo sui pali:
http://tesi.cab.unipd.it/33870/1/applicazi...ee_di_media.pdf
Dovrei avere anche del materiale Enel, spero di trovarlo.
Questo è un documento Terna, quindi riguarda solo AT e AAT appartenenti alla RTN (rete di trasmissione nazionale) però normative riportate e specifiche tecniche sono a volte indipendenti dal livello di tensione e comunque l'informazione può essere trasversale:
www.terna.it/LinkClick.aspx?fileticket=kiIvJ/6QgSg%3D
Non so se interessa, ho un pdf del CESI dal titolo "Mappatura del territorio italiano con riferimento ai carichi da ghiaccio (neve) e ghiaccio più vento e analisi del dimensionamento meccanico delle linee esistenti in base alla norma CEI 11-4"
Ma il tratto di linea che devi fare è privata, cioè dalla cabina di consegna Enel fino alla cabina di centrale?. -
.Purtroppo non partecipa più Sasà, che ha sulle spalle anche una non indifferente esperienza in Enel Distribuzione.
In generale la norma che regola le linee aeree è la CEI 11-4.
La versione del febbraio 2011 vale dieci creditiCITAZIONEHo trovato una tesi di laurea sull'argomento, in cui c'è anche un capitolo sui pali:
http://tesi.cab.unipd.it/33870/1/applicazi...ee_di_media.pdf
Questa la avevo trovata e mi ero riproposto di darne il linkCITAZIONEDovrei avere anche del materiale Enel, spero di trovarlo.
Questo è un documento Terna, quindi riguarda solo AT e AAT appartenenti alla RTN (rete di trasmissione nazionale) però normative riportate e specifiche tecniche sono a volte indipendenti dal livello di tensione e comunque l'informazione può essere trasversale:
www.terna.it/LinkClick.aspx?fileticket=kiIvJ/6QgSg%3D
Non so se interessa, ho un pdf del CESI dal titolo "Mappatura del territorio italiano con riferimento ai carichi da ghiaccio (neve) e ghiaccio più vento e analisi del dimensionamento meccanico delle linee esistenti in base alla norma CEI 11-4"
InteressaCITAZIONEMa il tratto di linea che devi fare è privata, cioè dalla cabina di consegna Enel fino alla cabina di centrale?
Purtroppo non devo fare proprio nulla. Solo prepararmi per evitare di dire nuovamente no alla prossima occasione.. -
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ma non l'avevo già postata all'epoca del palo su plinto? possibile che nessuno l'abbia scaricata?
forse 4p lo ha fatto.. -
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Sicuro che fosse l'ultima del 2011 e non quella del 1998?. -
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CEI 11-4 1998-05 Edizione V
Quanto poi alla trattazione dei pali ottagonali, dodecagonali, esadecagonali... io consulto la ASCE SEI 48-11 Design of Steel Transmission Pole Structures.
Se poi qualcuno ha chiaro il modo di calcolare il coefficiente dinamico Cd di cui si prla nella CNR-DT-207/2008
al L.2 - Metodo Dettagliato nella formula (L.2) e tutte quelle (un mare) che richiama;
nonché il il rapporto di smorzamento aerodinamico I.6.5 nella formula (I.32)...
Beh, se qualcuno l'ha chiaro... io sono curioso di avere opinioni al riguardo.
Qui Qui avevo provato a decifrare la cosa con risultati incerti.. -
.CEI 11-4 1998-05 Edizione V
Quanto poi alla trattazione dei pali ottagonali, dodecagonali, esadecagonali... io consulto la ASCE SEI 48-11 Design of Steel Transmission Pole Structures.
Se poi qualcuno ha chiaro il modo di calcolare il coefficiente dinamico Cd di cui si prla nella CNR-DT-207/2008
al L.2 - Metodo Dettagliato nella formula (L.2) e tutte quelle (un mare) che richiama;
nonché il il rapporto di smorzamento aerodinamico I.6.5 nella formula (I.32)...
Beh, se qualcuno l'ha chiaro... io sono curioso di avere opinioni al riguardo.
Qui Qui avevo provato a decifrare la cosa con risultati incerti.
Da quanto ho potuto leggere in questi giorni, mi sembra che i problemi da te accennati non siano trattati nel calcolo del palo di sostegno e che il tutto si riconduce ad una banale scelta del palo da utilizzare in funzione del tiro calcolato.
Quindi niente verifiche di buckling, niente verifiche di vortici, niente calcoli di coefficieti dinamici ecc ecc.. -
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L'abaco del Colonnetti
Leggendo in rete (tra cui anche gli interventi dell'utente Randal di ing.forum) ho riscontrato il frequente riferimento all'abaco del Colonnetti che permetterebbe di risolvere il "cambiamento di stato" della linea e cioè di ricavarsi freccia e sollecitazione in una campata in una qualsiasi nuova configurazione caratterizzata da un carico q1 e temperatura T1 noto che sia lo sforzo di trazione No in una configurazione caratterizzata da un carico q0 ed una temperatura T0.
Lo posto a seguire anche se in mancanza delle spiegazioni sul suo utilizzo risulta per adesso praticamente inutile.
Mi sembra però che l'abaco sovrastante sia stato messo a punto in tempi in cui non c'era ancora la potenza dei computer e si tratterebbe solo di risolvere una equazione cubica avente unica radice reale.fammi capire: i tuoi dubbi riguardano il calcolo dei parametri scritti in rosso?
intanto prova a guardare dentro il file che trovi qui quali formule usa: www.steeltools.org/resources/viewdo...9e-c4d4602a4f49
anche questo pdf mi sembra interessante: http://citeseerx.ist.psu.edu/viewdoc/downl...p=rep1&type=pdf
Sempre dalle lettura di questi giorni, mi sembra di capire che l'aspetto della determinazione delle azioni da vento sul palo sia secondario essendo prevalente quello sui conduttori. L'azione da vento sui conduttori determina una variazione della configurazione della "catenaria" con conseguente variazione del tiro sui cavi e delle sue componenti sul palo.
In ogni caso nella CEI 11-4 del 1998, le velocità del vento per cui condurre le verifiche sono praticamente fissate per le diverse condizioni di carico dalla stessa norma cosi come i coefficienti da prendere in conto. Non so cosa accade nella CEI 11-4 del 2011, ma mi è sembrato di capire che si procede alla determinazione dell'azione da vento seguendo le indicazioni dettate nel DM2008.. -
pasquale100.
User deleted
non so se può essere utile ma qui si possono scaricare 5 volumi di Colonnetti
www.scienzadellecostruzioni.co.uk/ricerca.html ;
l'argomento specifico dei sostegni per linee elettrice è trattato poi nel cap. X del vol. 2 parte 2 di Pozzati-Ceccoli, Teoria e tecnica delle strutture. -
.Quindi niente verifiche di buckling, niente verifiche di vortici, niente calcoli di coefficieti dinamici ecc ecc.
Vabbe che ho visto più volte che quelli dell'ENEL non usano fare i plinti per i pali;
vabbe che ho visto più di una volta una palo ENEL ceduto che viene sostenuto dai due pali vicini (tenuto dai cavi elettrici che lavorano come tiranti di sospensione per tenere all'aria il palo ceduto),
ma credo che la verifica di buckling dovrebbe farsi.
Nell'hd di baro ho scaricato un pdf dal nome "Oliveto" (cartella a mio nome).
La simbologia è la stessa del Clough Penzien.
Per le verifiche sezionali a seguito dell'eccentricità del carico sul palo credo debba applicarsi il metodo della curvatura nominale, abbastanza sviluppata nell'AGMO, che sostituisce l'analisi di buckling di tipo eureliana.
Non sono riuscito a rintracciare il mio materiale circa i carichi sui cavi etc. (son passati troppi anni da quella volta).. -
.Quindi niente verifiche di buckling, niente verifiche di vortici, niente calcoli di coefficieti dinamici ecc ecc.
Vabbe che ho visto più volte che quelli dell'ENEL non usano fare i plinti per i pali;
vabbe che ho visto più di una volta una palo ENEL ceduto che viene sostenuto dai due pali vicini (tenuto dai cavi elettrici che lavorano come tiranti di sospensione per tenere all'aria il palo ceduto),
ma credo che la verifica di buckling dovrebbe farsi.
Nell'hd di baro ho scaricato un pdf dal nome "Oliveto" (cartella a mio nome).
La simbologia è la stessa del Clough Penzien.
Per le verifiche sezionali a seguito dell'eccentricità del carico sul palo credo debba applicarsi il metodo della curvatura nominale, abbastanza sviluppata nell'AGMO, che sostituisce l'analisi di buckling di tipo eureliana.
Non sono riuscito a rintracciare il mio materiale circa i carichi sui cavi etc. (son passati troppi anni da quella volta).
E chi ti dice che le suddette verifiche non siano già "incluse nella scelta del tipo di palo"?
Forse non è chiaro il fatto che la pratica per l'ottenimento dei vari nulla osta deve avere il nulla osta preventivo da parte di enel, ufficio locale competente. Il palo da utilizzare ammesso da Enel è uno dei suoi tipi unificati. Questo significa che il progetto non prevede la scelta di un diametro, di uno spessore, di un materiale piu' resistente, di una forma particolare, ma solo uno dei tipi A, B, C, D,E, F, G, H, I e cosi via.
A caratterizzare il tipo è il tiro e l'altezza e i dati caratteristici sono stampigliati in una targhetta presente nel palo.
Edited by afazio - 21/4/2014, 18:52. -
pasquale100.
User deleted
altra informazione, l'articolo è stato pubblicato nel 1920 in questa rivista
http://guidoleonardi.xoom.it/AEIT-TAA/Docu...-autori-A-L.pdf. -
.CITAZIONEA caratterizzare il tipo è il tiro e l'altezza e i dati caratteristici sono stampigliati in una targhetta presente nel palo.
Confermo... gli ho fatto delle foto tempo fa (era un ottagonale di RFI con fondazione incastrata con sabbia)... se le ritrovo le posto.. -
.Vabbe che ho visto più volte che quelli dell'ENEL non usano fare i plinti per i pali;
vabbe che ho visto più di una volta una palo ENEL ceduto che viene sostenuto dai due pali vicini (tenuto dai cavi elettrici che lavorano come tiranti di sospensione per tenere all'aria il palo ceduto),
ma credo che la verifica di buckling dovrebbe farsi.
Nell'hd di baro ho scaricato un pdf dal nome "Oliveto" (cartella a mio nome).
La simbologia è la stessa del Clough Penzien.
Per le verifiche sezionali a seguito dell'eccentricità del carico sul palo credo debba applicarsi il metodo della curvatura nominale, abbastanza sviluppata nell'AGMO, che sostituisce l'analisi di buckling di tipo eureliana.
Non sono riuscito a rintracciare il mio materiale circa i carichi sui cavi etc. (son passati troppi anni da quella volta).
E chi ti dice che le suddette verifiche non siano già "incluse nella scelta del tipo di palo"?
Forse non è chiaro il fatto che la pratica per l'ottenimento dei vari nulla osta deve avere il nulla osta preventivo da parte di enel, ufficio locale competente. Il palo da utilizzare ammesso da Enel è uno dei suoi tipi unificati. Questo significa che il progetto non prevede la scelta di un diametro, di uno spessore, di un materiale piu' resistente, di una forma particolare, ma solo uno dei tipi A, B, C, D,E, F, G, H, I e cosi via.
A caratterizzare il tipo è il tiro e l'altezza e i dati caratteristici sono stampigliati in una targhetta presente nel palo.
Certo che sono incluse nella "tipologia" del palo.
L'Enel, come la Telecom e altre società che mettono pali tutti i giorni, da sempre hanno standardizzato i tipi di pali, lasciando poche variabili libere ...
Steso discorso è per i tralicci.
Credo sia pure sperimentato e verificato anche il caso di palo che cede e rimane appeso ai suoi adiacenti.
In giro non è rado vedere anche pali ben inclinati per rotazione della fondazione (verificata anche questa condizione).
Le mie erano considerazioni da forum, non per tecnici ENEL, nauseati di saper tutto sui pali per elettrodotti..