Il Bar dell'Ingegneria

Priamo e Priapo: solo un cambio di consonante?

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  1. Paolo Rugarli
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    Sappiamo bene dalle nostre letture classiche che Priapo era il re di Troia, e che cadde a seguito dell'assedio portato dagli achei.
    Anche sappiamo che gli achei se ne stavano andando quando l'astuto Ulisse, prima che gli achei rimettessero le barche nel mare color del vino, suggerì il tranello del pupazzo. Lasciarono dunque gli achei un pupazzo di legno fuori le mura di Troia, e finsero di andarsene. Pochi nel pupazzo i prodi, che nottetempo escono, uccidono le sentinelle ed aprono le forti mura alla turba scatenata. Indarno scioglian le chiome le igliache donne, deprecando da lor mariti l'imminente fatto. E le devote fruondi furon recise.

    Priamo invece è quel dio che benedice la fertilità maschile, diciamo così, donandole forza che si vuole perentoria. Ne troviamo menzione nella letteratura latina, spesso invocato altre volte maledetto (B).

    La tesi che io Vi sottopongo e che mi sfarfuglia nella testa da tempo, è che Priapo e Priamo non siano che due facce della stessa medaglia, ovvero che le fonti, nell'utilizzare questi nomi abbiano voluto sottointendere qualcosa, qualcosa legato a Troia e alla sua triste storia (tre volte ridotta a macerie fumanti, del resto: con quel nome). Priamo è Priapo!!

    Ho provato a sottoporre la questione in un forum di filologi classici, ma sono stato respinto con perdite. Dicono che siccome non ho studiato greco antico e latino e non mi sono laureato in lettere io dovrei stare zitto, "Offelee, fa el tò mestee", mi hanno detto.

    Ma io "domando e dico": se non fosse stato per Schliemann, che faceva l'imprenditore, col cavolo che i filologi classici la trovavano a Troia!


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    Anche il web come Troia ha i suoi cavalli.
     
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    secondo me rugarli ama il cinema francese.
     
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    Io conosco un'altra bella storiella che mi racconta sempre mio marito...

    Un giorno, in un paesino rurale della Sardegna, a qualche decina di chilometri da una famosa base NATO, un elicottero Apache, gloria e vanto dell'ingegneria aeronautica americana, a causa di una perdita di potenza al rotore è costretto ad un atterraggio di fortuna.
    Scende in autorotazione (cioè a motore spento), ed atterra abbastanza bruscamente in un campo da calcio confinante con una grande campagna e con un piccolo centro sportivo parrocchiale.
    I due piloti, aperta la carlinga, iniziano ad armeggiare con la turbina, discutendo tra di loro in inglese e scuotendo vistosamente la testa.
    Nel mentre, attorno all'improvvisato eliporto, si forma un gruppetto di persone che hanno assistito all'insolito evento.

    C'è il prete, il sacrestano, due pensionati e la zia Foricca che gestisce il bar di fronte.

    Prende la parola il prete:

    Che Dio vi benedica Figlioli, cosa vi è capitato? State bene?

    I militari salutano e fanno cenno di Si, ma seguendo il protocollo non aggiungono altro e chiamano la base via radio.

    Intanto provano a riavviare la turbina che però non ne vuole sapere e, tossicchiando un po', si spegne con un fischio asmatico.

    Allora interviene il primo pensionato: Hai controllato lo spinterogeno?

    I due piloti, che sono americani ma capiscono bene l'italiano e, dopo anni di servizio a Perdasdefogu, masticano pure un po' di dialetto, si guardano divertiti ma non dicono nulla.

    Interviene il secondo pensionato: Maaa Noooo,! Non è lo spinterogeno, qui è un problema di candele, mi è successo un mese fa sull'Ape Poker...

    A questo punto, il primo pilota, scende dalla cabina e con un sorriso divertito da una pacca sulla spalla all'anziano signore.

    Tocca al ragazzino: forse hai finito la miscela, io se vuoi ho un po' di benzina agricola nel capannone. Vado a prenderla?

    Il militare ridacchia divertito e, scuotendo la testa, offre una gomma da masticare al fanciullo.

    Intanto si è fatta l'ora di pranzo e la zia Foricca arriva con salsicce, formaggio, panini e bibite per tutti.
    Poi sentenzia: Per me è la batteria, a mio marito, il mese scorso, è successo sul trattore. Eeeeeeh se non c'era Efisio...brutta storia!

    Il pilota alza il pollice in segno di approvazione ed il navigatore lo imita divertito.

    Finalmente, nel primo pomeriggio arriva la jeep con la squadra di manutenzione. Il meccanico collega un PC ad una presa e inizia a smanettare con la tastiera. Seguono alcuni "bip bip", poi un leggero ronzio, e la turbina riparte grintosa.

    I piloti ringraziano, salutano e prima di andarsene regalano ai volenterosi paesani una cassa di birra americana (portata appositamente dalla Base).

    Morale: meglio uno competente che cento che improvvisano!
     
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    A me sembri fuori strada.

    Priamo (è un uomo) non è il vero nome ma un soprannome che deriva da un verbo greco che significa “comprare” perché Priamo giovinetto, fatto prigioniero, fu riscattato dopo la prima guerra di Troia.

    Priapo (è un dio o semi-dio), in realtà il nome è Priepo in ionico ed è una “importazione” macedone e poi greca di una serie di divinità analoghe che vengono dal mondo dell’Asia minore e della Mesopotamia e che hanno la propria origine in Belfagor.

    L’unica (apparente) assonanza tra i due è il fatto dei 50+50 figli di Priamo ma anche questa è apparenza perché, in realtà, secondo molte versioni, Priapo, pur essendo superdotato, è impotente tanto che la medicina chiama “priapismo” una grave disfunzione che provoca impotenza.

    PS. Posso risponderti avendo alle spalle 5 anni di greco antico (e latino) …… :D
     
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    CITAZIONE (wapi51 @ 18/3/2019, 23:15) 
    A me sembri fuori strada.

    perché?
    non ti piacciono i film francesi?
     
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    Una discussione di cazzeggio all'ennesima potenza?

    Prendo il post di Paolo come una boutade, perché non credo proprio si possa prenderlo sul serio... ma non sono un classicista!
    Poi comunque il Priamo che conosciamo noi, avrà ben poco a che vedere col Priamo storico (ammesso che sia esistito davvero) perché gli aedi ci hanno sicuramente infiocchettato sopra... era il loro mestiere!

    A Lisa invece vorrei dire: ma chi è il competente? Il programma di diagnostica (e magari reset) della turbina o il meccanico che "spippola" sui tasti?

    Perché diventa un interrogativo sul significato di "competente"... cioè per assurdo (non me ne vogliano i nipponici) si può portare ad esempio lo stereotipo dei giapponesi responsabili di una linea produttiva che, con la procedura operativa di diagnostica alla mano, ricercano il problema che affligge la loro linea produttiva ricontrollandola dalla prima stazione con metodo, quando è evidente anche all'uomo delle pulizie che passa di lì che il problema è banale e riguarda l'ultima stazione e si potrebbe risolvere in un attimo... Chi è più competente in questo caso? Quello ben addestrato a seguire una procedura ben collaudata o il passante che per puro caso riesce da individuare a istinto il problema?
     
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  8. Paolo Rugarli
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    CITAZIONE (Paolo Rugarli @ 18/3/2019, 19:51) 
    Sappiamo bene dalle nostre letture classiche che Priapo era il re di Troia, e che cadde a seguito dell'assedio portato dagli achei.
    Anche sappiamo che gli achei se ne stavano andando quando l'astuto Ulisse, prima che gli achei rimettessero le barche nel mare color del vino, suggerì il tranello del pupazzo. Lasciarono dunque gli achei un pupazzo di legno fuori le mura di Troia, e finsero di andarsene. Pochi nel pupazzo i prodi, che nottetempo escono, uccidono le sentinelle ed aprono le forti mura alla turba scatenata. Indarno scioglian le chiome le igliache donne, deprecando da lor mariti l'imminente fatto. E le devote fruondi furon recise.

    Priamo invece è quel dio che benedice la fertilità maschile, diciamo così, donandole forza che si vuole perentoria. Ne troviamo menzione nella letteratura latina, spesso invocato altre volte maledetto (B).

    La tesi che io Vi sottopongo e che mi sfarfuglia nella testa da tempo, è che Priapo e Priamo non siano che due facce della stessa medaglia, ovvero che le fonti, nell'utilizzare questi nomi abbiano voluto sottointendere qualcosa, qualcosa legato a Troia e alla sua triste storia (tre volte ridotta a macerie fumanti, del resto: con quel nome). Priamo è Priapo!!

    Ho provato a sottoporre la questione in un forum di filologi classici, ma sono stato respinto con perdite. Dicono che siccome non ho studiato greco antico e latino e non mi sono laureato in lettere io dovrei stare zitto, "Offelee, fa el tò mestee", mi hanno detto.

    Ma io "domando e dico": se non fosse stato per Schliemann, che faceva l'imprenditore, col cavolo che i filologi classici la trovavano a Troia!


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    @Paolo Rugarli, improvvisato filologo


    Guardi che lei ha scritto un mare di sciocchezze, inframmezzate a cose mezze vere e a cose vere. Una melassa.

    In primo luogo ha scambiato Priamo con Priapo. Poi ha massacrato alcuni dei più bei versi di Foscolo, storpiando lettere e parole.
    Questo in particolare mi duole, povero Foscolo!

    Ivi l'iliache (non igliache!) donne/ sciogliean le chiome, indarno, ahi! deprecando/ da' lor mariti l'imminente fato (non fatto!).
    [...]
    E chi la scure/ asterrà pio dalle devote frondi (non fruonde!)/ men si dorrà di consanguinei lutti/ e santamente toccherà l'altare.

    E poi, la sua tesi oltre che ridicola e strampalata, su cosa si basa? Su una sua idea? Come può dimostrare una cosa del genere?

    Quanto al fatto di Schliemann, è vero, lui ebbe la giusta idea di credere che i riferimenti geografici dell'Iliade fossero autentici, e trovò Troia. Ma poi fece degli scavi che distrussero interi strati, e complessivamente sarebbe forse stato meglio che quella idea venisse magari a qualcun altro decenni dopo. Oggi alcune parti di Troia sono irrimediabilmente perdute. Lui cercava il tesoro, e c'è una foto di sua moglie vestita dei gioielli del "tesoro di Priamo".

    File:Sophia_schliemann_treasure

    In fondo, era un avido cercatore di tesori.

    Dia retta a me, lasci perdere la filologia e si dedichi ad altro.
     
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  9. Paolo Rugarli
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    @Paolo Rugarli, filologo

    Insomma, è sempre la solita storia. Siccome lei ha studiato filologia allora noi dobbiamo stare zitti. Ma questo non è democratico.
    Omero e Foscolo sono di tutti. Sì, è vero, poi ho controllato, ho lievemente sbagliato a citare il grande Ugo (graaaande Ugo!), ma si capisce che l'ho letto e che lo amo non meno di lei. Una piccola svista, ecco tutto. Su questo lei si fa bello.
    Stando a quello che dice lei, allora dovrebbero parlare solo quelli che hanno studiato una certa materia. Ma si rende conto?
    Ci sarebbe un silenzio totale. Persino nelle università molti dovrebbero tacere.
    L'ipotesi che Priamo e Priapo siano la stessa cosa è intrigante, e come bene ha sostenuto uno dei forumisti, c'è la storia dei 50 figli. Insomma.... Sta a lei, filologo, dimostrare che ho torto. Io le ho portato una idea, una idea preziosa, e ora lei, che ha i famosi strumenti del mestiere, deve lei dimostrare che ho torto oppure ragione, e magari ringraziarmi: chi sa che la sua carriera non progredisca, lei come filologo è uno sconosciuto. Mica come Baricco, che ha tolto gli dei realizzando un lavoro prestigioso e moderno.
    Sia meno borioso: tutti hanno il diritto di esprimere la loro opinione.
     
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    CITAZIONE (TDoes @ 19/3/2019, 01:29) 
    A Lisa invece vorrei dire: ma chi è il competente? Il programma di diagnostica (e magari reset) della turbina o il meccanico che "spippola" sui tasti?

    Perché diventa un interrogativo sul significato di "competente"... cioè per assurdo (non me ne vogliano i nipponici) si può portare ad esempio lo stereotipo dei giapponesi responsabili di una linea produttiva che, con la procedura operativa di diagnostica alla mano, ricercano il problema che affligge la loro linea produttiva ricontrollandola dalla prima stazione con metodo, quando è evidente anche all'uomo delle pulizie che passa di lì che il problema è banale e riguarda l'ultima stazione e si potrebbe risolvere in un attimo... Chi è più competente in questo caso? Quello ben addestrato a seguire una procedura ben collaudata o il passante che per puro caso riesce da individuare a istinto il problema?

    Probabilmente, come molte storielle che si raccontano in Accademia, volutamente, apre un po' di domande che non hanno un'unica risposta.

    Forse di chi sia realmente la competenza non è la domanda chiave.

    Nel caso specifico, io mi sono data la seguente interpretazione che, per carità, può essere ampiamente discussa:

    I "paesani" rappresentano il popolo di internet (social in testa!), sempre pronti ad intervenire su qualsiasi argomento (anche su cose di cui nulla sanno), indipendentemente dalla loro cultura, estrazione sociale, professione, istruzione, ecc.

    Un po' come quando perde la Nazionale di Calcio ed il giorno dopo l'Italia si risveglia con qualche milione di CT in più.

    I "piloti" rappresentano una quota parte di questo popolo di "volenterosi", che però, forte di una preparazione specifica e di un'adeguata esperienza, si pone ad un gradino superiore, argomentando in modo tecnico fatti ed eventi.

    In ambito calcistico potremmo dire che sono i tecnici delle varie squadre di campionato, i giornalisti sportivi, i calciatori, ecc. ecc.

    Vedono l'accaduto, rielaborano, scrivono, forse ne comprendono anche le cause, ma tuttavia non possono mettere le mani nella "marmellata" per modificarne la ricetta.

    E poi....

    Poi ci sono i cosiddetti "meccanici", quelli a cui spetta per diritto e dovere il verdetto finale. Quelli che, fatta la diagnosi, devono risolvere i problemi e scrivere, nel contempo, i rapporti finali.

    Sempre con riferimento all'ambito calcistico sono: il CT, i suoi assistenti, i calciatori convocati, ecc.

    Fatte queste premesse le domande, secondo me, diventano altre, tipo:

    1) quale ambito ci appartiene realmente?
    3) è giusto sconfinare? Se si, come possiamo farlo senza accrescere la già vasta disinformazione mediatica?
    2) se non siamo "meccanici" fino a che punto possiamo interferire con il loro lavoro?

    Edited by lisa_camayana - 19/3/2019, 14:31
     
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  11. Paolo Rugarli
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    CITAZIONE (Paolo Rugarli @ 19/3/2019, 09:57) 
    @Paolo Rugarli, filologo
    Sta a lei, filologo, dimostrare che ho torto. Io le ho portato una idea, una idea preziosa, e ora lei, che ha i famosi strumenti del mestiere, deve lei dimostrare che ho torto oppure ragione, e magari ringraziarmi: chi sa che la sua carriera non progredisca, lei come filologo è uno sconosciuto.

    @ Paolo Rugarli aspirante filologo


    Lei mi rovescia addosso le sue tesi, e mi chiede di confutarle! E perché non diciamo che gli asini voleranno nel cielo di New York?

    Ma io è lei, lei che confuto.

    Io confuto l'idea che studiare non serva più a nulla, che non ci sia più rispetto per chi studia. Come può darsi il caso che siano pari le autorevolezze di chi si è consumato a cercare di capire un problema, e di chi di quello ha solo orecchiato qualcosa? "Prima de parlar tase"! Tase! Tase!

    Hanno cominciato a spiegare le cose in televisione. A chiedere pareri. Un tempo fu il calcio. Ovvero: il nulla. Poi hanno fatto gli spettacolini coi plastici e si sono improvvisati detective e criminologi. Il codice penale. I tribunali. Le gabbie. I mostri di qui e i mostri di là. E come faceva, e cosa faceva. Ce lo fa vedere? Ce lo spiega?

    Ora siamo tutti esperti in alleli! E dopo il ponte Morandi, tutti ingegneri strutturisti! Ora tutti filologi! E i no vax esperti in vaccini! Epidemiologi! Clinici illustri! Genetisti! Tossicologi! Psichiatri! Costituzionalisti!

    E certo, gli esperti a volte non lo sono! E certo se quello è Presidente di Questo o Presidente di Quello, allora lo posso fare anche io! Anche gli ingegneri! Anche i rappresentanti degli ingegneri! Anche le leggi!

    La storiella dell'elicottero è sbagliata!!! La zia Foricca ha preso il controllo dei comandi e i pensionati hanno divelto i cavi infilandoci al posto i salami! Hanno fatto una votazione e a maggioranza hanno stabilito che i meccanici non ne sanno nulla! I meccanici hanno paura a parlare perché possono anche menarli! L'elicottero Apache è diventato un "Help Desk" per la salvaguardia della cicoria e del pecorino! Non si può dire alla zia Foricca: torna a fare la calza! Non è corretto! Non è democratico! Non è accettabile! Non si può più dire: senti un po', vai a farti un giro che sei troppo ignorante! Non si può più bocciare!

    Come siamo precipitati in basso.

    E' tempo di tornare a rintanarsi nelle tane di pietra, su colli deserti. In case piene di libri, a coltivare l'orto.
    Tanto il resto: E' INUTILE. Vinceranno loro. Hanno già vinto. Sono dovunque. Non c'è scampo.


    Ps.
    Dimenticavo: editori!

    Edited by Paolo Rugarli - 21/3/2019, 12:26
     
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    prima di postare qui ci ho riflettuto così, se per caso avete intenzione di chiederlo, sì, questo è il posto giusto.

    al tg2 di questa sera ho sentito di una possibile nuova norma nell'imminente (si dice) decreto "sblocca cantieri": nelle zone terremotate dove sono state distrutte più della metà delle abitazioni si potrà ricostruire senza autorizzazioni.

    ciò, hanno detto, allo scopo di contrastare l'abbandono di quelle città da parte degli sfollati.
     
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    continuo il post di ieri perché mi sono procurato il testo del decreto legge denominato "sblocca cantieri", ma che poteva ben essere denominato "la morte del genio civile".

    tralascio altre amenità e riporto solo l'art. 3.

    Art. 3
    (Disposizioni in materia di semplificazione della disciplina degli interventi strutturali in zone sismiche)

    1. Al testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, sono apportate le seguenti modificazioni:
    a) all'articolo 65:
    1) il comma 1 è sostituito dal seguente: “1. Le opere realizzate con materiali e sistemi costruttivi disciplinati dalle norme tecniche in vigore, prima del loro inizio, devono essere denunciate dal costruttore allo sportello unico";
    2) il comma 3 è sostituito dal seguente: "3. Alla denuncia devono essere allegati:
    a) il progetto dell'opera firmato dal progettista, dal quale risultino in modo chiaro ed esauriente le calcolazioni eseguite, l'ubicazione, il tipo, le dimensioni delle strutture, e quanto altro occorre per definire l'opera sia nei riguardi dell'esecuzione sia nei riguardi della conoscenza delle condizioni di sollecitazione;
    b) una relazione illustrativa firmata dal progettista e dal direttore dei lavori, dalla quale risultino le caratteristiche, le qualità e le prestazioni dei materiali che verranno impiegati nella costruzione.";
    3) il comma 4 è sostituito dal seguente: "4. Lo sportello unico rilascia al costruttore, all'atto stesso della presentazione, l'attestazione dell'avvenuto deposito.";
    4) l'alinea del comma 6 è sostituito dal seguente: "6. Ultimate le parti della costruzione che incidono sulla stabilità della stessa, entro il termine di sessanta giorni, il direttore dei lavori deposita allo sportello unico una relazione sull'adempimento degli obblighi di cui ai commi 1, 2 e 3, allegando:";
    5) il comma 7 è sostituito dal seguente: "7. All'atto della presentazione della relazione di cui al comma 6, lo sportello unico rilascia al direttore dei lavori l'attestazione dell'avvenuto deposito su una copia della relazione e provvede altresì a trasmettere tale relazione al competente ufficio tecnico regionale.";
    6) è aggiunto in fine il seguente comma: "8-bis. Per gli interventi di cui all'articolo 94-bis, comma 1, lettera b), n. 2) e lettera c), n. 1), non si applicano le disposizioni di cui ai commi 6, 7 e 8";
    b) all'articolo 67 è aggiunto, in fine, il seguente comma: "8-bis. Per gli interventi di cui all'articolo 94-bis, comma 1, lettera b), n. 2) e lettera c), n. 1), il certificato di collaudo è sostituito dalla dichiarazione di regolare esecuzione resa dal direttore dei lavori";
    c) all'articolo 93, i commi 3, 4 e 5 sono sostituiti dagli seguenti:
    “3. Il contenuto minimo del progetto è determinato dal competente ufficio tecnico della regione. In ogni caso il progetto deve essere esauriente per planimetria, piante, prospetti e sezioni, relazione tecnica, e dagli altri elaborati previsti dalle norme tecniche.
    4. I progetti relativi ai lavori di cui al presente articolo sono accompagnati da una dichiarazione del progettista che asseveri il rispetto delle norme tecniche per le costruzioni e la coerenza tra il progetto esecutivo riguardante le strutture e quello architettonico, nonché il rispetto delle eventuali prescrizioni sismiche contenute negli strumenti di pianificazione urbanistica.
    5. Per tutti gli interventi il preavviso scritto con il contestuale deposito del progetto e dell'asseverazione di cui al comma 4, è valido anche agli effetti della denuncia dei lavori di cui all'articolo 65.";
    d) dopo l'articolo 94, è inserito il seguente:
    "Art. 94-bis.
    (Disciplina degli interventi strutturali in zone sismiche).
    1. Ai fini dell'applicazione delle disposizioni di cui a capi I, II e IV della parte seconda del presente testo unico, sono considerati, nel rispetto di quanto previsto agli articoli 52 e 83:
    a) interventi "rilevanti" nei riguardi della pubblica incolumità:
    1) gli interventi di adeguamento o miglioramento sismico di costruzioni esistenti nelle località sismiche ad alta sismicità (Zona 1 e Zona 2);
    2) le nuove costruzioni che si discostino dalle usuali tipologie o che per la loro particolare complessità strutturale richiedano più articolate calcolazioni e verifiche;
    3) gli interventi relativi ad edifici di interesse strategico e alle opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile, nonché relativi agli edifici e alle opere infrastrutturali che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un loro eventuale collasso;
    b) interventi di “minore rilevanza” nei riguardi della pubblica incolumità:
    1) gli interventi di adeguamento o miglioramento sismico di costruzioni esistenti nelle località sismiche a media sismicità (Zona 3);
    2) le riparazioni e gli interventi locali sulle costruzioni esistenti;
    3) le nuove costruzioni che non rientrano nella fattispecie di cui alla lettera a), n. 2);
    c) interventi “privi di rilevanza” nei riguardi della pubblica incolumità:
    1) gli interventi che, per loro caratteristiche intrinseche e per destinazione d'uso, non costituiscono pericolo per la pubblica incolumità.
    2. Per i medesimi fini del comma 1, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, d’intesa con la Conferenza Unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, definisce le linee guida per l'individuazione, dal punto di vista strutturale, degli interventi di cui al medesimo comma 1, nonché delle varianti di carattere non sostanziale per le quali non occorre il preavviso di cui all'articolo 93. Nelle more dell'emanazione delle linee guida, le Regioni possono comunque dotarsi di specifiche elencazioni o confermare le disposizioni vigenti. A seguito dell'emanazione delle linee guida, le Regioni adottano specifiche elencazioni di adeguamento delle stesse.
    3. Fermo restando l'obbligo del titolo abilitativo all'intervento edilizio, non si possono iniziare lavori relativi ad interventi “rilevanti”, di cui al comma 1, lettera a), senza preventiva autorizzazione scritta del competente ufficio tecnico della regione, in conformità all'articolo 94.
    4. Fermo restando l'obbligo del titolo abilitativo all'intervento edilizio, e in deroga a quanto previsto all'articolo 94, comma 1, le disposizioni di cui al comma 3 non si applicano per lavori relativi ad interventi di "minore rilevanza" o "privi di rilevanza" di cui al comma 1, lettera b) o lettera c).
    5. Per gli stessi interventi, non soggetti ad autorizzazione preventiva, le Regioni possono istituire controlli anche con modalità a campione.
    6. Restano ferme le procedure di cui agli articoli 65 e 67 comma 1 del presente testo unico.".


    evitando di sottolineare più del necessario la complessità di lettura del testo sopra riportato, cosa che già di per sé spiega abbondantemente perché in italia le leggi non vengono rispettate, vi faccio notare quanto segue:

    il futuro (se va in porto) nuovo art. 94-bis al comma 4 recita:
    4. Fermo restando l'obbligo del titolo abilitativo all'intervento edilizio, e in deroga a quanto previsto all'articolo 94, comma 1, le disposizioni di cui al comma 3 non si applicano per lavori relativi ad interventi di "minore rilevanza" o "privi di rilevanza" di cui al comma 1, lettera b) o lettera c).

    ciò significa che - per effetto della deroga - la disposizione per la quale "non si possono iniziare lavori ... senza preventiva autorizzazione scritta del competente ufficio tecnico della regione" (leggi: genio civile) non si applica ad "interventi di "minore rilevanza" o "privi di rilevanza" di cui al comma 1, lettera b) o lettera c)".

    cioè, per effetto della deroga, trascurando gli interventi privi di rilevanza di cui alla lettera c), non si applica a:
    b) interventi di “minore rilevanza” nei riguardi della pubblica incolumità:
    1) gli interventi di adeguamento o miglioramento sismico di costruzioni esistenti nelle località sismiche a media sismicità (Zona 3);
    2) le riparazioni e gli interventi locali sulle costruzioni esistenti;
    3) le nuove costruzioni che non rientrano nella fattispecie di cui alla lettera a), n. 2);


    dunque, le nuove costruzioni che non rientrino nella fattispecie di quelle che "si discostino dalle usuali tipologie o che per la loro particolare complessità strutturale richiedano più articolate calcolazioni e verifiche" potranno essere realizzate senza preventiva autorizzazione scritta del competente ufficio tecnico della regione".

    non solo. a mio giudizio, poiché le limitazioni relative alle "zone sismiche" sono riferite ai soli interventi di adeguamento o miglioramento di cui al punto 1 di ciascuna lettera, le costruzioni ordinarie potranno essere realizzate senza autorizzazione preventiva del genio civile in qualunque zona sismica, a meno che non si voglia estendere la prescrizione di "media sismicità" del punto 1 anche ai successivi punti 2 e 3.

    ma siccome, in qualità di tecnici, siamo bravissimi a camuffare gli interventi, oltre alle nuove costruzioni, da oggi in poi tutti gli interventi sull'esistente rientreranno nella categoria delle riparazioni o interventi locali, anche questi sottratti all'autorizzazione preventiva.

    il tutto, come dice la rubrica dell'articolo, in nome della "semplificazione della disciplina degli interventi strutturali in zone sismiche".

    e in quelle non sismiche? non vogliamo semplificare?
     
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    reversi, hai fatto proprio un bel lavoro di divulgazione di cui ti ringrazio .
    Ad ogni modo non credo che quel testo vedrà la luce visto che è "approvato salvo intese" ;) (cioè salvo esito prossime elezioni / v. ed ev.)
     
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  15. Paolo Rugarli
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    CITAZIONE (reversi @ 21/3/2019, 11:06) 
    Art. 3
    4) l'alinea del comma 6

    (lavoripubblici.it)
    Vedasi: relazione illustrativa.

    La zia Foricca si è impossessata anche del ministero! Hanno messo il salame anche nei decreti!

    Priamo è Priapo.

    A questo punto, si salvi chi può.
     
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28 replies since 18/3/2019, 19:51   1202 views
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