Il Bar dell'Ingegneria

Scelta di carriera ... la giusta strada

Come capire se la strada lavorativa che si intraprende è quella giusta

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    Buonasera a tutti,
    Mi chiamo Francesco. In questa domenica pomeriggio di fine febbraio mi sono iscritto a questo forum, nella speranza che qualcuno con qualche anno in più di me mi possa aiutare a fare chiarezza su una cosa su cui mi sto arrovellando da tempo.

    Partiamo dal principio. Un anno fa mi sono laureato (laurea magistrale) in Ingegneria Elettronica, il mio percorso di studi è stato improntato verso il ramo telecomunicazioni. Ho fatto il tirocinio e la tesi in collaborazione con un importante centro per la ricerca aerospaziale. Il giorno dopo la mia laurea, il mio tutor in azienda, non che capo di una divisione di un altro ente di ricerca, mi chiama per organizzarmi un colloquio. Dopo 15 giorni inzio a lavorare per questo secondo ente come ricercatore junior. Siamo a metà Marzo scorso, quindi pieno lockdown.

    Dico subito che si tratta di un contratto cococo (in questo momento sono al secondo contratto).
    La paga non è eccellente (credo), siamo sui 1200 netti al mese. Il luogo di lavoro è a 40 km da casa mia. Però avendo io 25 anni, vivendo con la mia famiglia, cosiderando che da 1 anno siamo in smartworking, le mie spese sono praticamente nulle. Quindi tutti i soldi del mio stipendio mi entrano in tasca senza alcuna spesa legata al vitto, alloggio o spostamenti dovuti alla lontananza della sede.

    Negli ultimi tempi mi sono iniziato a interrogare su quello che è il mio percorso e quella che sarà la mia carriera.
    Considerando che:

    1. L'azienda in cui lavoro attualmente fornisce poche promesse di stabilità in un futuro prossimo, altri 3/4 anni di instabilità anche se non è detto che siano contratti cococo (nessun benefit particolare).

    2. Si può fare carriera (anche appagante), ma è necessario un dottorato, visto che stiamo parlando di ricerca.

    3. L'ambito in cui mi trovo è ben lontano da quello che ho studiato. La mentalità da problem solver sviluppata durante gli studi, le conoscenza statistiche e di programmazione sono state la mia chiave di accesso.

    4. Spesso mi sembra di trovarmi nel posto sbagliato e di non appartenere a quel mondo (anche nell'ottica del dottorato)

    5. Il lavoro che svolgo suscita il mio interesse, in quanto è un lavoro intellettuale che ogni giorno ti mette avanti nuove sfide

    Mi interrogo spesso sul fatto che magari deviare in questo momento verso una carriera da Ingnere Elettronico, magari verso il ramo satelliti e remote sensing, potrebbe essere di gran lunga più stabile e remunerativa nel medio periodo (il tempo indeterminato non è un sogno utopico), Ad esempio alcuni miei colleghi lo hanno raggiunto dopo 6 mesi o comunque hanno anche ferie, mensa ed altre cose che io non ho....
    Questo dal punto di vista economico; dal punto di vista "vocazionale": Il mondo della ricerca è stimolante, ma ne vale veramente la pena? Anni passati a sgobbare sui libri per una magra ricompensa. Anche un lavoro da vero ingegnere mi stimola, mi piace la parte progettuale ... sono una persona che impara in fretta.

    Cioè la mia sensazione è che ho scelto una soluzione di comodo su cui, senza rendermene conto, mi sto adagiando ... tanto sto a casa ... ma l'emergenza covid finirà e mi troverò in una realtà diversa. Se non ci fosse stato il covid probabilmente avrei avuto le idee più chiare ... anche perché avrei visto le persone con cui lavoro tutti i giorni ed avrei potuto parlare faccia a faccia... chiedere cose e capire bene le situazioni.
    Come la pensate.

    Grazie, scusate per lo sproloquio
     
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    Ciao personalmente ti consiglio di:
    1) il lavoro occuperà la maggior parte del tempo della tua vita è non ti devi sentire “nel posto sbagliato”. Cerca il settore che ti interessa di più;
    2) sei giovane, quindi non aver paura a fare diverse esperienze anche in diverse aziende. Cambiare spesso lavoro può essere positivo per la carriera. In ogni caso si cresce con l’impegno aldilà di qualsiasi benefit e confrontandosi con nuove realtà;
    3) per fare esperienza non cercare occasioni solo in Italia ma in tutto il mondo. Cerca le aziende più importanti del settore che ti interessa e prova a candidarti. Se serve un dottorato prendilo. L’esperienza all’estero non è una “fuga” come sostengono (purtroppo) molti, ma un’occasione per allargare la tua mentalità sia da un punto di vista umano che tecnico. Avrai l’occasione di confrontarti con altri metodi di lavoro, modi di pensare, organizzazioni aziendali, tecnologie, standard, normative, best practice, e affrontare sfide “tecniche” complesse. Più saranno complessi i progetti a cui parteciperai più velocemente aumenterai il tuo know-how. Più varia sarà la tua esperienza nel settore (non “i settori”!) che ti interessa meglio è.

    In bocca al lupo
     
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    Fatto salvo tutto quello che ti ha consigliato khamma, che condivido a pieno, io aggiungerei che la laurea in ingegneria, se l’hai fatta bene, ti può dare una visione del mondo molto appagante, oltre che coi piedi per terra. Tradotto, significa che fra qualche anno, magari 10 o 20 o anche 30, potresti accorgerti di avere una “missione” da svolgere nella vita e di dover far uso delle conoscenze tecniche, ma anche teoriche, che hai imparato negli anni di studio. Io per esempio mi sono accorto di amare molto la matematica e ho ripreso, per mio diletto, i testi di analisi 1, 2 e 3. Da questo punto di vista ingegneria può darti molto di più di matematica (solo teorica) o di fisica (troppo fenomenica). La grande scoperta che ho fatto (però a parecchi anni dalla laurea) è che l’equilibrio interiore richiede una giusta dose di teoria immersa in una giusta visione della realtà. Per essere ancora più preciso le cosiddette teorie della fisica moderna (relatività, quantistica et similia) lasciano un po’ il tempo che trovano. Ma in questo mi rendo conto di non essere in sintonia con la propaganda del mondo in cui viviamo. Però … la grande scoperta è che potresti avere ragione tu anche se tutto il mondo la pensa diversamente. In ogni caso i migliori auguri per la tua vita.
     
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    Grazie per i consigli. Da 15 giorni a questa parte sto rispondendo ad annunci di lavoro. Comunque l'esperienza all'estero è proprio una di quelle cose che mi mancano. Prima della laurea si era prospettata un'opportunità in Inghilterra tramite un mio prof universitario. Ma poi è arrivato il COVID e poi la Brexit hahahah, ed il prof non l'ho sentito più
    Spero che in un futuro prossimo, in cui le acque saranno più calme, di riuscire a fare qualche esperienza oltralpe
     
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    Ciao a tutti,
    è passato qualche anno dal mio post iniziale.
    Scrivo di nuovo perché in questo momento mi sono ricordato di questo thread :) e affinché la mia esperienza possa essere utile ad altri.
    Il mio primo post lo scrivevo nel marzo 2021. Nell'ottobre 2021 ho iniziato un nuovo lavoro per una grande multinazionale nel settore ferroviario nel ramo verifica e validazione.
    Decisi di lasciarmi alle spalle il precario mondo della ricerca, perché non ero più motivato e sentivo che non mi apparteneva. Questo rendeva ancora più indigeribili le vergognose condizioni contrattuali che il mondo della ricerca propone ancora oggi ai giovani italiani.

    Diciamo che il mio nuovo lavoro mi piace abbastanza. Forse non ho ancora raggiunto il mio lavoro ideale, ma ci sono molto più vicino di quanto non ci fossi prima. Probabilmente questa ricerca non è ancora finita e forse non avrà mai fine. Ma per il momento cerco di apprendere il massimo da questa esperienza, per poter rivendere le mie competenze in futuro.
    Certamente invidio quelle persone che da piccole hanno le idee chiare, che già a 10 anni sanno che da grandi faranno gli archeologi, io sono stato sempre un tipo che le cose le vuole provare prima di decidere se mi piacciono o no.
    Da quello che ho visto, qualsiasi strada uno intraprende, avrà sempre davanti a se un bel mucchio di letame da spalare...
    Però l'importante e vedere ciò che l'esperienza ti lascia, e comprendere se il premio finale vale la fatica fatta.

    Per aspera ad astra
     
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    utente bannato dal bar il 07/12/2016

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    ok, ci aggiorniamo tra due anni.
     
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    @ Fran00,

    ti capisco... anche io non sono mai stato uno di quelli che hanno sempre saputo cosa fare (o forse lo sapevo ma non coincideva con le aspettative che gli altri avevano su di me). Ho terminato, con fatica e con molto ritardo, gli studi in Ingegneria (Civile) dando retta a quello che mi consigliavano amici e parenti; purtroppo una volta cominciati gli studi non ho avuto il coraggio di ammettere a me stesso che quasi sicuramente non era davvero quello che volevo fare e questo purtroppo l'ho pagato caro in termini di ripercussioni psicologiche, ma ormai era ed è troppo tardi per cambiare e/o reinventarsi.

    Anche io adesso, dopo qualche esperienza lavorativa che mi ha fatto confermato che non ho abbastanza passione per sopportare gli aspetti meno piacevoli della professione, sono in procinto di iniziare una nuova e diversa esperienza lavorativa che non so ancora cosa mi porterà...

    Auguri e in bocca al lupo a te.
     
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6 replies since 28/2/2021, 19:40   542 views
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