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Buonasera,
sono con le mani in pasta in un dato intervento per il quale ho avuto il piacere (si fa per dire) di conoscere un nuovo solaio. Conducendo delle analisi di capacità portante ho fatto mie alcune convinzioni delle quali vorrei discuterne con voialtri.
Non ho con me i documenti ma domani prometto di scannerizzare e mostrarvi qualcosa per fornire maggiore contesto.
Capannone industriale gettato in opera, struttura intelaiata con un setto eccentrico costituente una camera blindata, solaio di primo piano costituente il secondo orizzontamento tipo Celerpan. C'è da tagliare una lastra centrale di nove metri. In estrema sintesi si tratta di un prodotto della gloriosa RDB costituito da delle lastre di 120 nelle quali sono presenti tre tralicci, i due d'estremità di 13, quello centrale di 14 e due panetti di polistirolo di 40xH28.
Lo spessore della lastra è 4, il riempimento di 28 e la caldana di 5, costituendo così un 32+5.
Le lastre sono precompresse mediante pretensione da una serie di trecce.
Tra le mie mani è passata la relazione di calcolo dell'RDB, scarna a quell'oddio, che riporta in sostanza:
- caratteristiche meccaniche del cls della lastra, del riempimento, dell'acciaio costituente l'armatura lenta superiore agli appoggi, la tensione caratteristica a rottura dell'acciaio armonico;
- momenti e tagli sollecitanti, nelle campate e agli appoggi, considerato lo schema statico dell'opera, giurando la massimizzazione delle cds;
- armature tipologiche cmq/m da precompressione per ogni campata;
- tensioni al bordo compresso del cls di riempimento, ai due bordi della lastra inferiore;
- momento di rottura;
- fattori di sicurezza;
- una tabella la quale, in funzione dell'altezza del solaio e della caldana e della tipologia di armatura precompressa indicata con 1/2/3/4/5 , fornisce i "momenti e tagli di servizio" nonché la "sigma_cpi" in funzione dell'armatura precompressa in KG/MQ (incredibile errore di u.d.m. e conversione in relazione), questo per i momenti positivi; la stessa tabella fornisce poi le caratteristiche geometriche quali momento di inerzia parzializzato, moduli di resistenza "superiore" e "inferiore", asse neutro, mom. inerzia geometrico, tutti indipendenti dall'armatura attiva fornita;
- ulteriore tabella che per i momenti negativi sugli appoggi fornisce il quantitativo di armatura lenta da porre in opera in funzione dell'altezza del solaio e della caldana.
Tutto qua.
Nessuna indicazione sulla disposizione delle trecce, sul loro numero, sulla loro area nominale, sul tiro applicato. Gran minestrone di caratteristiche fornite per larghezza effettiva di lastra e altre, parenti delle prime, al metro lineare trasversale. Nessuna informazione su come il calcolo sia stato effettuato, in particolare su che larghezza di solaio è stata considerata vista la non periodicità dei travetti.
Tra me e me mi sono detto che le tabelle non potevano venir fuori, come quelle per il solaio SAP, da prove di carico. Troppi spessori di solaio e di caldane. Essi dovevano uscire da un programma di calcolo automatico. Mi sono allora messo a validare i risultati da loro ottenuti. E posso dire che vi sono riuscito, con degli "errori" sulle caratteristiche geometriche trascurabili, qualcosina in più sulle sollecitazioni ma comunque ritenute accettabili. A mio fianco il DM1992, prezioso alleato, benché non abbia avuto prima di questi giorni il privilegio per motivi anagrafici.
Decisi di telefonare al calcolatore per colmare qualche lacuna d'informazione, un ingegnere in pensione non più iscritto all'ordine, e le sue risposte mi han rattristato. Egli mi ha confermato che il progetto veniva fatto in modo tabellare: veniva solo analizzato lo schema statico e tirati fuori i massimi momenti/tagli sollecitanti. L'ingegnere però mi ha dato un dato importante, le trecce: "solitamente di 0.21, altrimenti 0.14". Da lì una marea di calcoli e tentativi ma alla fine la sollecitazione flettente è stata archiviata.
Pensandoci adesso mente fredda, prima di passare alla sollecitazione tagliante, ma che boiata è 'sto solaio?
All'interfaccia tra estradosso lastra precompressa e travetto di calcestruzzo gettato in opera, per momento positivo in campata, che succede? La lastra è assoggettata ad uno stato di coazione per cui è compressa, il calcestruzzo al di sopra della stessa si trova teso fino all'asse neutro. I diagonali del traliccio senza dubbio offrono una forma di presidio nei confronti dello scorrimento ma le azioni che si generano per questa solidarizzazione dovuta al traliccio, studiati di solito con un metodo tirante puntone nelle lastre al di sopra delle travi piolate in acciaio da carpenteria metallica, chi se le prende? Ai due lati ci sono i panetti di polistirolo.
Mancando un esecutivo dei solai, giàcché ci siamo, non posso escludere la presenza di armature lente tra panetto e panetto.
Chiedo delucidazioni
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