Il Bar dell'Ingegneria

Posts written by Marcello Savorani

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    SCHEMA SINTETICO ABBASSAMENTO NODO F ALL’ISTANTE T0
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    SEQUENZA FOTOGRAMMI: 14161, 14213, 14280, 14562, 14579, 14655, 14716, 14725.
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    MorandiBridge-Collapse-Synthesis-R2019a-1MorandiBridge-Collapse-Synthesis-R2019a-2MorandiBridge-Collapse-Synthesis-R2019a-3MorandiBridge-Collapse-Synthesis-R2019a-4MorandiBridge-Collapse-Synthesis-R2019a-5MorandiBridge-Collapse-Synthesis-R2019a-6MorandiBridge-Collapse-Synthesis-R2019a-7MorandiBridge-Collapse-Synthesis-R2019a-8MorandiBridge-Collapse-Synthesis-R2019a-9MorandiBridge-Collapse-Synthesis-R2019a-10MorandiBridge-Collapse-Synthesis-R2019a-11MorandiBridge-Collapse-Synthesis-R2019a-12
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    CITAZIONE (Salvatore A. @ 21/7/2019, 16:24) 
    a) La forza negli stralli sarebbe lentamente diminuita.
    b) Lo sforzo negli stralli sarebbe aumentato.
    c) La frequenza propria di oscillazione degli stralli sarebbe aumentata.


    ho avuto modo di vedere un pochettino di teoria e fare qualche banale passaggio (per vedere di disincrostare la troppa ruggine del mio cervello).
    metto il pedice "0" alle grandezze riferite al momento iniziale, di messa in esercizio della fune.
    la massa che compare è riferita a una lunghezza unitaria (una massa specifica), quindi, per correttezza dimensionale, quando questa necessaria, metto un "1" che specifica la lunghezza unitaria.
    il post di apertura è troppo lungo e articolato, per cui credo conveniente iniziare riferendosi a un singolo strallo ideale che dopo un certo numero di anni si sia corroso in modo uniforme in tutta la sua lunghezza; in pratica intendo dire che all'inizio la fune ha area A0, mentre dopo anni si ritrova ad avere area A (< A0).

    all'inizio la frequenza fondamentale è
    f10= (1/2L)sqrt(N0/m0)
    (oppure f10= (1/2L)sqrt(s0/ro)

    fermo restando che il tirante morandi non è una semplice fune per la quale potrebbe aversi certezza della validità dell'espressione che stiamo usando per la stima della frequenza fondamentale (è un sistema molto complesso, e lo stato di degrado ha incasinato molto questa complssità),
    per arrivare a una modesta conclusione, prendo la forma che chiami puntuale e a s0 vi sotituisco il valore N0/A0

    f10= (1/2L)sqrt(s0/ro)=(1/2L)sqrt(N0/A0*ro*1)
    per farla breve, la frequenza fondamentale diminuisce al diminuire di N , ma aumenta al diminuire di A.
    per capire quanto poteva valere la ferquenza al 13/08/2018, occorre vedere il rapporto N/A a cosa si era ridotto (io non ho modo di farlo).
    si ricorda pure che una certa quantità di fili erano snervati da anni.

    la massa corrosa non partecipa nella determinazione della frequenza, al più partecipa come ulteriore carico uniforme, ma la sua influenza nel modificare la frequenza è priva di significato rispetto all'intero carico distribuito agente lungo lo strallo.

    il post di apertura sviluppa altri discorsi, che credo possano poi continuarsi, una volta chiarito il punto c).

    Salvatore, il problema che dobbiamo dirimere sui calcoli risiede molto nel fatto di considerare o meno lo strallo omogeneo.

    Dalle fotografie del crollo si evince che lo strallo non era omogeneizzato. Infatti si sono letteralmente sfilati.

    Solo in corrispondenza del tratto verso il nodo impalcato e sella sommità sembra che vi fosse una sorta di omogenizzazione.

    Se consideriamo solo As del tirante centrale (blocco di cavi costituto da trefoli, 352) forse la formulazione diventa più coerente.

    Inoltre dal video del crollo sembra che lo strallo si rilassi quindi arriva a perdere i -15 kg/cmq utili per non azzerare la precompressione per effetto dei carichi accidentali.

    Se ragioniamo in termini di forze è più semplice (come sicuramente fece Morandi).

    Se ragioniamo in termini di deformazioni la questione diventa molto più complessa.

    Dirimere la questione circa la rottura dei cavi esterni e il cedimento di quelli interni è complesso .
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    Link interessante;

    LA TELEFERICA IN FUNE TESSILE: PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO, INSTALLAZIONE E DIMENSIONAMENTO

    www.xvertical.it/teleferica-in-fune-tessile/
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    Quesito sintetico:

    Quesito_Procura_Sintetico_R2019a_2019
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    Ho cercato di schematizzare il quesito unico.

    Quesito_Procura_R2019a_2019
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    Edited by Marcello Savorani - 10/7/2020, 08:40
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    Deleted.

    Edited by MGeppetto - 10/7/2020, 10:16
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    Edited by MGeppetto - 10/7/2020, 10:15
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    Edited by Marcello Savorani - 10/7/2020, 08:44
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    F12B2D67-08DC-4DB1-8AB7-B8F306D19DD4

    Sempre attuali!
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    Caspita che ricordi, grazie, successivamente allego alcune immagini relative a Morandi. È interessante comprendere il funzionamento del regolo calcolatore.

    Senza andar troppo indietro ho visto in cartoleria alcuni ROTRING di quando facevo il tira linee a 5000 mila lire all’ora 😅
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    Edited by Marcello Savorani - 11/5/2019, 14:05
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    CITAZIONE (Alonso Finn @ 19/2/2019, 08:42) 
    Qui ci preoccupiamo di Bim, che gia' da solo crea problemi di interscambio, e non ci si preoccupa che molti tecnici utilizzano i software di calcolo senza sapere che cosa e' il Fem e la sua logica. Non so se a voi e' capitato di sentir chiedere, prima dell'acquisto di un software di calcolo, ma "e' facile da usare?" e non "e' affidabile?". Mi viene da pensare la famosa frase di Einstein: "quando la tecnologia avra' preso il sopravvento avremo creato una generazione di idioti."

    Pur non ritenendomi datato ho avuto la possibilità di utilizzare gli elementi finiti (durante il politecnico) solo in meccanica delle rocce in quanto i miei professori insistevano parecchio (Levi/Marro) sul PLV. Nonostante negli Stati Uniti e in altre università se ne facesse un uso intenso.

    Si faceva Calcolo Numerico e Programmazione.

    Credo che per comprendere gli elementi finiti, la modellazione strutturale bisogna avere ben chiari i principi base e avanzati della scienza delle costruzioni.

    Oggigiorno come hai affermato si preoccupano di usare un software agevolmente senza chiedersi come in realtà opera.

    È corretto utilizzare i software di calcolo anzi è necessario ma come affermava Morandi nella sua intervista il software non deve essere fine a se stesso ma deve essere uno strumento che tu padroneggi avendone la capacità di discernimento delle calcolazioni presentate.

    Magari sono vecchio (1968) ma il concetto di minuta di calcolo dovrebbe essere un principio base, una soluzione approssimata del sistema così come la sensibilità agli ordini di grandezza dovrebbero accompagnare il progettista.
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    CITAZIONE (zax2013 @ 18/2/2019, 14:29) 
    Mi piace sottolineare queste 2 frasi, dal depliant pubblicitario della softwarehouse.
    E' sicuramente l'età, ma sempre più mi convinco che quando si lavora si debba lavorare; e quando si è fuori dall'orario di lavoro si debba fare tutt'altro.
    Questa assurda commistione, questo polpettone, per cui durante il lavoro guardo facebook, rispondo agli sms, metto like, e quando sono a casa posso vedere le mail, aprire elaborati dal cell (senza capirci una mazza), ecc. ti frigge il cervello e basta.
    Più vai veloce e più ti chiedono di andare ancora più veloce. Alla fine il muro c'è sempre.

    Condivido il pensiero.

    BIM / Blockchain parole insignificanti senza un utilizzo reale, concreto e soprattutto che diano un apporto.

    Di oggi questa notizia:

    🤔 www.blockchain4innovation.it/merca...0O00002LZJV5QAP
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    CITAZIONE (Paolo Rugarli @ 18/2/2019, 07:57) 
    Il File Ciofeca.

    Interessante rilettura dell'acronimo.

    Ovunque tutti quelli che lavorano sul serio dicono la stessa cosa.
    Io anni fa mi scontrai con la totale mancanza di strumenti utili a far passare informazioni strutturali degne.

    Sono stati implementati dialetti che mimano una vera interoperabilità perché la confinano alle applicazioni amiche.

    Il risultato è che si sono create nuove barriere. Molto ancora ci sarà da fare. Bim vuole occultare fem e renderlo automatico. Ma a mio parere questo è pericoloso e al momento molto difficile senza controlli suppletivi il cui costo non è indifferente.

    La modellazione strutturale è solo lontana cugina del disegno e della modellazione 3d.

    È proprio così, mi chiedo come un’azienda che produce software applicativo non a carattere strutturale possa giudicare la Non interoperabilità dei software di calcolo.

    Qui un estratto di quanto afferma Team System che molto probabilmente avrà colto interessanti opportunità di business.

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    L'interoperabilità

    L’interoperabilità è la possibilità di scambiare i dati contenuti nel modello progettuale di partenza tra diverse piattaforme software e applicativi destinati alle diverse funzionalità coinvolte nelle attività, questo non solo durante la fase di realizzazione dell’opera ma anche nell’intero suo ciclo di vita, dalla manutenzione alla dismissione. Se tradizionalmente, infatti, i software specializzati sviluppati per la gestione ed elaborazione dei dati all’interno di specifici settori - quale quello dell’Engineering & Construction - mancavano della capacità di integrarsi reciprocamente, la trasversalità dell’approccio BIM richiede necessariamente la massima accessibilità di tali informazioni di progetto e di processo a tutti i soggetti coinvolti.

    La soluzione attraverso la quale è possibile garantire a tutti gli operatori l’accessibilità ai dati si chiama l’IFC. Acronimo di “Industry Foundation Classes”, IFC è lo standard internazionale aperto sviluppato da buildingSMART e utilizzato dai più diffusi software di progettazione.

    Il formato IFC consente al progettista, da un lato, di continuare a lavorare con gli strumenti che gli sono familiari, dall’altro, permette la fruizione e l’utilizzo di tutti i dati contenuti nel progetto relazionandoli alle altre piattaforme software utilizzate dall’utente e dedicate ad altri aspetti - strutturali, gestionali, realizzativi ecc. - dell’opera.

    Le nuove modalità di condivisione del progetto
    La condivisione delle informazioni di progetto, concetto alla base dell’approccio BIM, si basa non solo sull’utilizzo di un protocollo standard di interscambio dei dati come l’IFC, ma può contare anche sulle molteplici possibilità offerte da Internet . Si pensi, ad esempio, all’utilizzo di software di modellazione e piattaforme gestionali in cloud: questa modalità di fruizione permette l’utilizzo via web delle applicazioni e l’accesso ai dati di progetto in qualsiasi momento e in ogni luogo dotato di connessione.

    Oppure, pensiamo alle App studiate per i dispositivi mobili: consentono l’acquisizione di tutti i dati utili dell’opera direttamente in cantiere così come l’aggiornamento da remoto del database ospitato sul sistema informativo centrale. Queste, come altre possibilità innovative di condivisione del progetto offerte dal web, consentono di superare i tradizionali vincoli di luogo e tempo per una fruibilità immediata delle informazioni.

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38 replies since 12/11/2018
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